Cronache dal Backlog — Sid Meier’s SimGolf

Tutti in campo con Sid!

Ioannis Largo
Frequenza Critica
6 min readDec 20, 2019

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La rubrica Cronache dal backlog ha visto protagonisti titoli bene o male recenti, da Bioshock 2 (2010) a Dark Souls 3 (2016), passando per Bulletstorm (2011) e Yakuza 0 (2015/17). Oggi parlotterò di un titolo piuttosto vecchio e per piuttosto vecchio intendo un titolo pubblicato ben diciannove anni fa.

Ok boomer” diranno i miei piccoli lettori e io risponderò non con volgarità tipiche dei peggiori bar di Caracas e di Cardito, ma ricordando un lontano e glorioso passato. Gli ultimi anni del millennio scorso, i primissimi anni di questo millennio; giovane e bello acquistavo diverse riviste a tema videoludico per leggere le ultime recensioni e le ultime novità, ma anche e soprattutto per mettere le manacce unte di pizzetta fritta e di merendina ipercalorica sul CD contenente diverse demo e poi, negli anni a venire, il famosissimo gioco allegato.

Essendo giovane e bello e non potendo spendere la paghetta ed essendo lontanissimi i tempi di sconti digitali e di internet veloce, quei CD delle riviste con le demo erano una vera e propria manna dal cielo. Una di queste demo che divorai per ore fu un curioso gestionale pubblicato nel 2002: Sid Meier’s Simgolf.

Diciassette anni dopo sono riuscito a mettere le sempre unte manacce su una copia di questo gioco, a installarlo e ad avviarlo, riuscendo a godere la versione completa di un gioco che desideravo da tempo.

Come è andata?

Piuttosto male, perché il passato e la nostalgia fanno sempre brutti scherzi.

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Non ce la faccio, troppi ricordi

Sid, qual è il meglio della vita? Costruire percorsi, decorarli con bunker, sentire i lamenti dei golfisti della domenica.

Partiamo da una piccolissima precisazione: ho dovuto usare il fantomatico No-Cd. Sid Meier’s Sim Golf usava infatti SafeDisc come protezione anticopia, sistema rimosso con Windows 7, quindi gli ultimi sistemi operativi di casa Microsoft non sono in grado di far girare il gioco.

Il Simgolf di Sid Meier — link per voi ignoranti zoomer — è un sequel di Simgolf pubblicato nel 1996 e fa parte dell’ultima generazione dei titoli Sim dei primi anni 2000, conclusa con quei semiflop di Spore, Darkspore e SimCity (2013); non a caso oggi sopravvive solo la saga The Sims con i suoi bilioni di DLCs.

Sid Meier’s Sim Golf è un gestionale dedicato al mondo del golf, nel quale si indossano i panni di un novello gestore di golf club. Dopo aver ricevuto in eredità una sostanziosa cifra, decidiamo di acquistare un appezzamento di terreno in qualche parte del mondo per costruire il nostro primo golf club. Ovviamente il giocatore non si limiterà solo a costruire e a gestire i suoi club, ma potrà prendere la sacca con le mazze e tentare di vincere quanti più tornei possibili.

Sid Meier’s Sim Golf è in visuale isometrica e la grafica non era un granché già in quel lontano 2002: colori vivaci e atmosfera cartoon, ma niente di memorabile. Anzi, sembra non essere stata implementata bene la prospettiva di alcuni elementi, quindi eventuali bunker o fosse di sabbia in pendenza fanno comparire brutti pixelloni neri. Per quanto riguarda il sonoro, neanche questo brilla; si salva solo la musichetta dei titoli di coda, mentre odierete il vociare dei personaggi, lo starnazzare delle oche e i diversi jingle.

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Il pezzo forte del gioco è costruire i nostri percorsi. Il giocatore potrà costruire il suo bel percorso decorandolo con una quattordici elementi, dai bunker alle pozze d’acqua, passando per pini e palme, e due tipi di fairway; inoltre potrà modificare l’altezza del terreno. Al di là di tutte queste possibilità, sarà sempre difficile capire come costruire un percorso da golf che soddisfi i nostri visitatori: non deve essere difficile, ma nemmeno facile; non deve avere troppe pendenze ed essere faticoso da percorrere, ma manco semplice e spoglio. Sperimentare significa quasi sempre creare una pessimo percorso, quindi ci si accontenterà di due e tre modelli standard con alberi sui lati, qualche bunker, delle pendenze strutturate per far rotolare la pallina facilmente nella buca, esagerando qualche piccolo fiumiciattolo e qualche fairway con strettoia. Dopo aver costruito i primi tre percorsi il divertimento è finito e l’unica difficoltà sarà solo il gestire il poco spazio disponibile.

Il piccolo terreno acquistato all’inizio potrà essere ampliato grazie alla visita di un determinato personaggio; se costui sarà soddisfatto dal nostro club ci proporrà di acquistare uno degli altri otto appezzamenti di terreno disponibili. Non sarà l’unico visitatore importante, perché altri due permetteranno rispettivamente — ovviamente sempre dopo essere soddisfatti del percorso — di aver un piccolo bonus monetario o una decorazione a costo zero. Queste ultime garantiscono diversi vantaggi, da un bonus alle abilità del nostro personaggio all’aumento della soddisfazione di tutti i visitatori vicini a essa.

La difficoltà di gestire un golf club è avere dei visitatori e degli associati soddisfatti; e arriverà sempre il momento in cui qualcosa va storto: un percorso sporco e pieno di erbacce, oppure troppe persone ad aspettare un percorso libero. In nostro aiuto arriveranno quattro tipi di inservienti: security, celebrità, bibitaro e giardiniere. Nel momento di difficoltà basta piazzarli o muoverli nel posto giusto e sperare che riescano a calmare gli animi dei visitatori trasformando la classicissima barretta rossa in una barretta verde. Sono presenti quattro livelli di difficoltà ma, come in ogni gestionale di fine anni novanta, questa dipende esclusivamente dalle risorse economiche iniziali e dalla maggiore facilità dei visitatori di essere insoddisfatti.

È possibile decorare il nostro club con panchine e aiuole, aggiungendo anche particolari strutture come minicampi di allenamento, negozi, campi da tennis, piscine e bar. Queste strutture servono a poco e nulla: aumentano solo leggermente la soddisfazione e i nostri fondi. Le uniche necessarie sono i bar e il garage per sbloccare i golf cart. Mai ho visto un visitatore o un membro del mio club andare in albergo, in piscina o usare l’aeroporto. I membri “silver” avranno la possibilità di acquistare qualche acro di terra del vostro campo per costruire la propria villetta e, se il posto è bello e ben decorato, essa sarà acquistata da star del mondo dello spettacolo.

La costruzione delle buche è interessante solo nei primissimi momenti, poi diventa noiosa e a tratti frustante. Idem la gestione, essendo questa limitata a muovere i nostri dipendenti e sperare nel loro intervento. Il nostro unico interesse sarà esclusivamente la soddisfazione dei visitatori, dimenticando la possibilità di “accoppiare” dei giocatori per creare interessanti amicizie o storie, il cui effetto sul gioco è nullo a esclusione di un noioso jingle e di qualche battutina degna degli anni ‘70.

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Dalle Hawaii alla Spagna. Quattro diversi scenari: classico, insulare, desertico e “scozzese”.

Mazze, palline e buche

Giocare a golf con il nostro avatar non è niente di che, soprattutto a causa della prospettiva isometrica: ci sono una decina di valori (come potenza di tiro, tiro a effetto e fortuna) e cinque tipi di tiro possibile, ma il tutto si risolve in un misterioso lancio di dadi nascosto. Alcune volte si deve sperare nella fortuna e, non a caso, le poche guide esistenti e disponibili online consigliano di pompare al massimo due valori: fortuna e abilità di recupero di un pessimo tiro. No, costruire delle buche adatte al nostro giocatore non sarà vantaggioso, perché una buona buca da gioco non è una buona buca per i visitatori. Vincere la prima sfida con qualche professionista sarà simpatico, vincere il primo e addirittura il secondo torneo sarà bello, ma poi si finirà solo a manovrare il nostro avatar per provare i nostri percorsi e per perdere tempo.

Nostalgia, nostalgia canaglia

Ora comprendo perché divorai la demo in quei meravigliosi primi anni duemila. Ora lo comprendo. La demo bloccava la possibilità di acquistare gli altri otto terreni e di costruire più di tre percorsi; si provava la parte breve e bella del gioco, non quella lunga e noiosa.

Procurarsi Sid-Meier’s Sim Golf?

No.

Non ne vale la pena, manco se i nostri padroni no-DRM di GOG (o addirittura Origin, ve lo ricordate?) lo rendessero giocabile gratuitamente su Windows 10. Sid Meier’s Sim Golf è stato tanto un esperimento quanto la conferma che un certo tipo di gestionale era oramai morto e sepolto.

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