Medievil: Sir Daniel Fortesque vive di nuovo!

E non è resuscitato tanto bene.

Luca "Jonsy Duke" Polletta
Frequenza Critica
5 min readNov 13, 2019

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In questi ultimi due anni, gli appassionati di videogiochi hanno potuto assistere a vere e proprie resurrezioni di saghe videoludiche, alcune delle quali credute definitivamente morte e sepolte, altre che si sono lentamente spente con seguiti che semplicemente non erano all’altezza dei predecessori ed altre ancora che si sono adeguate agli standard dell’intrattenimento moderno con alti e bassi. Il 2017 è stato l’anno in cui Vicarious Visions ha riportato sulle nostre PlayStation 4 nientemeno che la sua mascotte più famosa, il peramele Crash Bandicoot con i primi tre capitoli della saga racchiusi nella N. Sane Trilogy. Nel 2018 Toys For Bob si è invece prodigata nel riaccendere la nostra passione per draghi sputafuoco e gemme colorate con i primi tre capitoli della saga di Spyro nella Reignited Trilogy. E il 2019? Dai ragazzi di Other Ocean Emeryville ecco che arriva il solo e unico Sir Daniel Fortesque con il remake dell’originale Medievil.

La narrazione iniziale ci introduce alle vicende antecedenti il vero inizio del gioco. Nell’anno 1386 il malvagio stregone Zarok, un tempo consigliere del Re Pellegrino, tentò di conquistare il regno di Gallowmere con la sua orda di ripugnanti demoni. Il Re non ebbe altra scelta che inviare Sir Daniel Fortesque, primo soldato di corte, alla testa dell’esercito reale nella speranza di sconfiggere i demoni e lo stregone. La battaglia che ne seguì viene ricordata con la sconfitta del malvagio stregone da parte di Sir Daniel, anch’esso morto per le ferite riportate in battaglia. In verità, il nostro Daniel non era altro che un vile soldato qualunque, giunto alla sua posizione grazie alle menzogne sulle epiche imprese che raccontava al re. Nella battaglia di Gallowmere perse la vita con una freccia conficcatasi nell’occhio sinistro durante la carica iniziale. Ma il fato ha deciso di concedergli una possibilità di riscatto: cento anni dopo la sua sconfitta il malvagio Zarok ritorna alla carica, sottraendo l’anima ai pacifici cittadini di Gallowmere e riportando in vita i cadaveri del cimitero con la sua necromanzia. E con essi anche Sir Daniel.

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Le garguglie possono darvi utili informazioni su come proseguire, ragguagliarvi sugli eventi recenti o semplicemente schernire e umiliare il povero Daniel.

La prima cosa che si nota ovviamente è la grafica del gioco: la riproposizione dello stile gotico e oscuro ispirato alle opere di Tim Burton (The Nightmare before Christmas tra tutti) e l’uso della colonna sonora originale senza rimaneggiamenti da parte di Other Ocean Emeryville riescono a restituire la visione originale di SCE Studio Cambridge, nonostante l’uso di colori più accesi renda l’atmosfera del gioco più leggera. Discorso differente per quanto riguarda il lato tecnico, presentandoci un frame rate che non raggiunge quasi mai i 60 FPS (per quanto riguarda le PS4 standard) con alcuni vistosi cali nelle situazioni più affollate sia di nemici che di effetti speciali. Purtroppo tali difetti si potevano già osservare giocando la demo rilasciata un mese prima l’uscita del gioco, addirittura con un effetto maggiore rispetto al gioco completo.

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Dal punto di vista del gameplay, il gioco è rimasto pressoché lo stesso di venti anni fa: si corre e si salta uccidendo la variegata schiera di mostri che include nemici più inusuali come spaventapasseri stregati e zucche mangiauomini a fianco dei più classici zombie e lupi. La scelta di armi a nostra disposizione non è da meno: spade, asce e martelli ognuna capace di due attacchi (leggero e pesante) a cui si affiancano pugnali da lancio, archi e lance. Inoltre, è possibile difendersi dagli attacchi nemici con scudi il cui tipo di materiale ne determina la durabilità. Potremo espandere il nostro arsenale raccogliendo il Calice delle Anime, un oggetto che si riempirà con gli spiriti dei nemici caduti e che una volta ottenuto ci garantirà l’accesso al Salone degli Eroi. In questo luogo albergano gli spiriti degli eroi più valorosi, i quali ci verranno in aiuto donandoci le loro armi più potenti. Oppure potremo soddisfare le richieste di alcuni personaggi amichevoli in cambio di strumenti più inusuali ma alquanto efficaci.

L’esplorazione meticolosa dei livelli ci garantirà fiale di energia e fonti della giovinezza con cui rimpinguare la nostra salute e bottiglie della vita in grado di resuscitarci in caso di morte prematura, ricaricabili con le stesse fiale e fonti.

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IlDemone della vetrata sarà il primo boss che vi ostacolerà il cammino. Sarà anche il primo incontro che metterà in luce le magagne dell’utilizzo di armi a distanza.

Purtroppo l’aver lasciato intatto il gameplay significa non aver corretto i difetti presenti nel gioco originale: una telecamera a dir poco mediocre, che dà il suo peggio negli ambienti più ristretti e nelle situazioni più concitate che rendono alcuni punti del gioco ostici per le ragioni sbagliate. Per non parlare di punti di vista fissi in alcune fasi platform di cui si sarebbe potuto fare volentieri a meno nel 2019. Il sistema di puntamento delle armi a distanza è un altro disastro, visto che per puntare un nemico bisogna essere costantemente posizionati verso di lui, impedendo qualsiasi manovra evasiva pena la perdita del bersaglio. Le poche aggiunte da parte di Other Ocean Emeryville poi sono anch’esse da dimenticare: la “visuale dan”, una modalità in cui la telecamera si posiziona poco più sopra la spalla del personaggio come in un moderno TPS è praticamente ingestibile, cambiando di volta in volta la direzione verso la quale il nostro Dan è rivolto. Non è stata neanche contemplata la possibilità di puntare manualmente con le armi a distanza in questa modalità, rendendola di fatto ancora più inutile. Inoltre, l’uso del tasto triangolo sia per cambiare arrma sia per interagire con libri e bauli crea non pochi grattacapi causa l’imprecisione nelle interazioni con tali oggetti.

In conclusione, questo remake di Medievil poteva essere sviluppato decisamente meglio. Una grafica sufficientemente al passo con i tempi in grado di non tradire lo stile dell’opera originale e un personaggio unico e spassoso come Sir Daniel non riescono a farmi sorvolare sui difetti di un gameplay invecchiato male a cui non si è voluto porre rimedio. Sia ben chiaro, non è un disastro ma non è paragonabile alla qualità dei remake di Crash e Spyro. Soprattutto considerato il prezzo a cui viene venduto.

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Si può sempre sperare che un remake di Medievil 2 renda giustizia a Sir Daniel Fortesque, iconico quanto i colleghi Crash e Spyro.

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