Paure e speranze in vista di Total War: Rome Remastered

Un vecchio e indimenticato classico da rimettere a lucido.

Stefano “Revan” Castagnola
Frequenza Critica
6 min readMar 29, 2021

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artwork di Total War: Rome Remastered

Rome: Total War è un grandissimo capolavoro e un intramontabile classico dei videogiochi strategici. È così e nulla di ciò che potreste dire mi smuoverà mai da questa posizione. Se, infatti, Creative Assembly aveva già mostrato il suo potenziale prima con Shogun: Total War e poi soprattutto col bellissimo Medieval: Total War, è stato il 2004, con Rome, l’anno della consacrazione definitiva della software house britannica.

Da allora si sono susseguiti parecchi Total War, che hanno proposto diverse iterazioni della classica formula che ci accompagna fin dai primi capitoli della saga, e indubbiamente col tempo gli sviluppatori sono riusciti a raffinare molte meccaniche di gioco. Tuttavia, all’uscita Rome: Total War rappresentava un enorme balzo in avanti per la serie e per il genere strategico e, per quanto abbia perso un po’ di smalto nel corso degli anni, rimane tuttora un gioco molto divertente e coinvolgente.

Per tutti questi motivi, il recente annuncio della remaster, prevista già per il 29 aprile, ha entusiasmato molti appassionati ma anche suscitato un po’ di dubbi, perché approcciarsi a un classico che ha fatto la storia e magari svecchiarlo non è per forza un’operazione semplicissima, o priva di rischi. Perché quello di Rome è comunque un nome molto importante e amato, e andare a toccare equilibri delicati facendo casini (come già è avvenuto in Warcraft III per rimanere in ambito strategico) può facilmente generare un’ondata di critiche dai tanti fan che hanno passato le giornate conquistando il mondo antico con le proprie legioni.

Cavalieri romani pronti alla battaglia
Nel 2004 la grafica di Rome: Total War era sorprendente, segnando il passaggio della saga al 3D vero e proprio. Oggi questi soldati appaiono senz’altro un po’ meno impressionanti.

Quindi in cosa consisterà questa riedizione? Innanzitutto, trattandosi di una remaster e non di un remake, non è il caso di aspettarsi una vera e propria rivoluzione: il gioco sarà più o meno quello che già conosciamo, semplicemente con una bella riverniciata.

Qualche cambiamento però è inevitabile: da quelli tecnici, che vanno dalla grafica migliorata al supporto delle risoluzioni moderne, ad alcuni che coinvolgono invece il gameplay, con la possibilità di zoomare maggiormente sui nostri soldati nel campo di battaglia ma anche con un’interfaccia ridisegnata, una diplomazia (non proprio il punto di forza né del gioco originale, né della serie stessa) almeno in parte rivista e sedici nuove fazioni giocabili; questo è ciò che si apprende leggendo la pagina Steam, almeno.

Insomma, il gioco, nelle sue fondamenta, sarà lo stesso del 2004, notizia che non farà troppo piacere ad alcuni che avrebbero preferito uno svecchiamento più significativo e che invece immagino farà la felicità di molti nostalgici che non vogliono vedere il loro amato gioco stravolto. Per quanto mi riguarda, ho tutta una serie di speranze per il “nuovo” titolo di Creative Assembly… e anche alcuni timori.

Screenshot di Total War: Rome Remastered
La grafica non è all’altezza dei Total War moderni ma rispetto al Rome originale è un bel balzo in avanti.

Partiamo da ciò che vorrei vedere: innanzitutto non mi dispiacerebbe un miglioramento nella gestione di assassini, diplomatici e spie, non sempre efficacissimi nelle loro missioni e non facili da addestrare come con i generali… anche perché una missione sbagliata poteva facilmente concludersi con la morte dell’agente.

Avendo citato gli agenti a servizio del proprio impero, non posso poi non augurarmi una sistemata alla diplomazia fra le fazioni, che non è mai stata il faro più luminoso della serie di Creative Assembly ma che in Rome sapeva dare il peggio di sé. Le altre civiltà adottavano spesso comportamenti a dir poco schizofrenici, cambiando idea da un momento all’altro e senza alcuna provocazione e dichiarandoci guerra nei modi più inaspettati e assurdi, a prescindere dalle relazioni intrattenute con noi. Sicuramente è improbabile che si possa assistere a una modifica radicale da questo punto di vista, ma qualche correttivo sarebbe comunque auspicabile, se non proprio necessario.

Anche un ribilanciamento di alcune fazioni o classi di combattenti e un’IA un po’ più sviluppata e reattiva non sarebbero male, e forse sarebbe il caso di porre rimedio ad alcuni svarioni sul fronte dell’accuratezza storica. Considerando il balzo tecnologico a cui abbiamo assistito negli anni che sono passati dalla pubblicazione di Rome: Total War, non mi dispiacerebbe vedere battaglie con un maggior numero di soldati, gestibili tranquillamente dall’hardware di adesso. Dalle prime informazioni, pare che ogni armata potrà contenere un massimo di venti unità proprio come nell’originale, tuttavia dando un’occhiata allo stream mi è sembrato di notare che ogni unità fosse formata da un ben più ampio numero di soldati, e quindi dovremmo poter assistere a schieramenti più imponenti rispetto al passato.

Battaglia fra eserciti
Oltre alla grafica migliorata, sarebbe bello assistere a battaglie ancora più imponenti, con un maggior numero di soldati presenti in ogni schieramento.

Inoltre beh, se è vero che il vecchio Rome è parte del catalogo di Steam e può quindi essere acquistato e giocato in ogni momento, è altrettanto vero che l’esperienza sui sistemi operativi moderni non è sempre perfetta, anzi: a parte il mancato supporto nativo alle risoluzioni in 16:9 (o in formati come 16:10 o 21:9), ci sono alcuni bug che ogni tanto saltano fuori e non è così raro incorrere in qualche crash. Problemi che la remaster sicuramente risolverà, rendendo il classico del 2004 più facilmente accessibile a nuovi giocatori e veterani di lunga data.

Ho parlato anche di timori, però, e dopo aver visto uno stream del gameplay devo confessare che me ne sono rimasti almeno un paio. Innanzitutto, non posso dire di apprezzare granché la nuova interfaccia, che non mi sembra più comoda o intuitiva dell’originale, ma anzi mi dà quasi la sensazione di essere uscita da un gioco mobile… ed essere quindi fatta un po’ al risparmio, anche a livello estetico.

Per di più, mentre assistevo a un assedio ho notato alcuni bug: in alcuni casi le unità non sembravano rispondere con adeguata reattività ai comandi, apparendo addirittura meno sveglie rispetto all’originale (a un certo punto un’unità si era pure del tutto bloccata, rifiutandosi di eseguire gli ordini e attaccare).

Visuale della mappa strategica
Ed ecco la nuova mappa strategica. Forse è questione di abitudine, ma la nuova interfaccia non mi convince più di tanto.

L’impressione peggiore però me l’ha fatta una carica di cavalleria che invece di terminare con dozzine di fanti travolti e sbalzati via per il campo di battaglia si è interrotta al contatto tra i due schieramenti, mancando di qualunque impatto. Brutto a vedersi ma soprattutto un inspiegabile passo indietro rispetto all’originale, in cui le cariche della cavalleria (o degli elefanti, giocando con le fazioni in grado di impiegarli in combattimento) sapevano sempre regalare dei bei momenti. Probabilmente era un bug momentaneo, anche perché sarebbe strano andare a peggiorare un elemento che nell’originale funzionava invece molto bene, però un po’ di timore è comunque rimasto.

In ogni caso, non dovremo aspettare molto per provare con mano il lavoro di Creative Assembly e Feral Interactive e capire infine se questa remaster sarà all’altezza del suo gloriosissimo nome. Nonostante abbia già individuato alcune possibili criticità, devo ammettere che la curiosità è tanta: Rome è un classico su cui ho passato centinaia e centinaia di ore e riaverlo in grande spolvero mi farebbe davvero molto piacere. Dopo tutto, il fascino di Roma e del mondo antico non è mai passato di moda.

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Stefano “Revan” Castagnola
Frequenza Critica

Si è innamorato dei giochi di ruolo esplorando la Costa della Spada tra l’Amn e Baldur’s Gate, ma non disdegna anche altri generi di avventure.