Quelle stelle che non si vedono…

2/7. Sette risposte ai più comuni pregiudizi complottisti su astronomia ed esplorazione spaziale

Michele Diodati
GruppoLocale
2 min readMay 27, 2017

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“Perché nelle foto della Terra vista dallo spazio, o di Saturno o di una sua luna ecc., non si vedono mai anche le stelle?”

RISPOSTA

La domanda quasi sempre è posta in modo retorico e ha la risposta incorporata: non si vedono le stelle perché la foto è falsa. Il che, nella mente di chi fa simili ragionamenti sballati, significa automaticamente che non sono mai state effettuate neppure le missioni spaziali che avrebbero prodotto quelle foto di corpi celesti “stranamente” privi di stelle visibili nei dintorni.

La spiegazione in realtà è molto semplice: le stelle non si vedono perché altrimenti renderebbero sovraesposta l’immagine dell’oggetto principale della foto (la Terra, Saturno, ecc.).

Chi ha un minimo di conoscenza di tecnica fotografica sa molto bene di cosa si tratta: o si tara la sensibilità della fotocamera sull’oggetto pienamente illuminato dal Sole (e in quel caso i particolari meno luminosi non saranno visibili) oppure si aumenta la sensibilità per riprendere i dettagli nell’ombra, ma in quel caso ciò che sta in pieno Sole apparirà nell’immagine come una macchia accecante senza dettagli.

È una questione di corretta esposizione, tutto qui: le stelle sono enormemente meno luminose della Terra, di Saturno o di una sua luna fotografati dallo spazio, perciò non possono essere visibili nella stessa immagine in cui un corpo illuminato dal Sole sia esposto correttamente. Ma le stelle ci sono, naturalmente, come dimostrano per esempio le immagini della sonda Cassini prodotte con lo scopo preciso di riprendere i dettagli meno luminosi inquadrati dall’obiettivo fotografico.

Con la corretta esposizione, la sonda Cassini è perfettamente in grado di riprendere anche le stelle (in questo caso si tratta dell’ammasso globulare Omega Centauri, visibile attraverso gli anelli di Saturno). Credit: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

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Michele Diodati
GruppoLocale

Science writer with a lifelong passion for astronomy and comparisons between different scales of magnitude.