I miei interessi STORIES: Nancy Duarte
discorsi perfetti, strutture e cambiamento
Esperta in design del discorso (esattamente così, avete letto bene) e direttore della Duarte Design della quale è CEO da 21 anni, Nancy Duarte ci racconta il segreto di uno speech perfetto e ci dice che si, le idee possono cambiare il mondo, ma non basta che siano buone.
La differenza tra un’idea che ha la possibilità di essere accolta e di cambiare le cose sta nel modo in cui viene comunicata. E fin qui niente di nuovo, no?
Dal famoso “I have a dream” di Martin Luther King al lancio dell’Iphone di Steve Jobs è infatti possibile rinvenire una medesima architettura in tutti i discorsi che hanno cambiato la storia.
Ma per cambiare il mondo non basta una buona persona con una buona idea. È necessario che essa si diffonda.
Il modo migliore per comunicare un’idea e farla diffondere è attraverso una storia.
È attraverso le storie che per millenni la nostra cultura si è evoluta ed è stata tramandata e questo perché la struttura della storia è connessa ad una serie di reazioni emotive tali da renderla indelebile.
Duarte ha lavorato alla scoperta della struttura della presentazione perfetta e l’ha messa alla prova. Ne ha concluso che tutte i grandi discorsi la condividono e ce ne spiega passo passo meccanismo e motivi di successo.
Ma sorprendentemente ne conclude anche qualcos’altro, che non riguarda più il mondo intero, bensì il nostro mondo, la nostra vita.
Mettere al centro della propria vita i propri interessi significa compiere la scelta di cui ci parla Duarte.
La scelta di scegliere una storia diversa da quella cui il nostro ambiente sembrerebbe averci destinato, decidere di raccontare un’altra storia di noi stessi, di avere -coraggiosamente- voglia di cambiare davvero il proprio mondo anche se spesso è l’impresa più dura che si possa immaginare.
Nancy Duarte, nonostante il background desolante da cui proviene, ha scelto una storia diversa per la sua vita.
“Perché il futuro non è un luogo nel quale ci stiamo dirigendo, è un luogo che stiamo creando”.
Forse — ci dice — non possiamo cambiare tutto il mondo.
Ma possiamo cominciare col cambiare il nostro.
Photo © Gerard Girbes Berges
