#003 — The Martian (il film)

No. Preferisco il libro. Preferisco di gran lunga il libro. Suona scontato? Ma è la verità.

Davide Rota
Il mercatino delle recensioni

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Genere: fantascienza
Mood: Gin Tonic (per la noia)
Ispirazione: Seabiscuit, un mito senza tempo (per la noia)

Ho visto il film del mitico Ridley Scott e mi sono annoiato. Non perché il film sia troppo lungo o lento. Ma perché è piatto, di un piattume che Acidalia Planitia in confronto potrebbe essere scambiata per il woodstock marziano. Una palla insomma.

Acidalia Planitia Schiapparelli — solo andata

Le trasposizioni cinematografiche — logicamente, per questioni di tempo — devono rinunciare a molte scene presenti nei libri. E fin qua tutto bene, è una cosa umanamente riconosciuta e quindi nessuno si scandalizza più di tanto. Ma in questo caso, le esigenze di copione stravolgono e sfigurano completamente la storia.

Mi riferisco per esempio al viaggio che il protagonista intraprende per spostarsi dal suo comodo HUB in Acidalia Planitia al cratere Schiapparelli, dove si trova il MAV della futura missione Ares IV e sua unica possibilità di fuga dal Pianeta Rosso. Un viaggio di circa 4 mesi da compiere in solitaria su un rover alimentato ad energia solare, con una cartina topografica di Marte non proprio corretta, orientandosi solamente con l’aiuto delle stelle e talmente pericoloso che viene scartato all’inizio da Watney come “impraticabile” e “impossibile”.

32.000 km (!) che Mark prepara con mesi di anticipo e solo dopo aver portato a termine migliaia di test per essere certo dell’effettiva fattibilità. Un’odissea silenziosa che lo vede imbattersi in numerosi problemi — uno su tutti una tempesta di sabbia di centinaia di km di raggio — e che nel film diventa ancora più silenziosa. Tanto che non viene quasi calcolata, se non in 4 o 5 minuti di pellicola. I 4 o 5 minuti più noiosi della cinematografia contemporanea. Tra l’altro.

Ansia=noia?

Il libro mi ha tenuto incollato alle pagine, ho divorato pagine e pagine per scoprire di volta in volta quale escamotage il buon Mark avrebbe escogitato per sopravvivere. Il film al minuto 20 — esattamente quando è finita la porzione “mega” di popcorn — ha iniziato a causarmi un certo senso di irrequietezza. Di noia.

Scoppia la tempesta e succede l’inimmaginabile. Ok. E adesso? Nel libro ricordo di aver provato subito paura e un senso di angoscia per il povero Mark Watney, mentre si rendeva conto di quella che stava accadendo e mentre cercava di sopravvivere. Nel film ho provato esattamente la sensazione opposta. “Dai, muori che andiamo a casa”.

Quindi. Ricapitolando. Quel senso di ansia che mi ha accompagnato durante la lettura del libro, si è trasformata in pura noia durante la visione del film.

Maledetti Trailer

Lasciatemelo dire: i trailer hanno ufficialmente rotto il cazzo. O si guardano i trailer o i film. Per quanto riguarda The Martian, il trailer è il film. E il film è il trailer. Il primo dura 3:57 minuti, il secondo due ore e mezza.

Un piccolo OT: Avete presente quel gran film intitolato “L’amore non va in vacanza” con Cameron Diaz, Jack Black, etcetc in cui la Diaz di mestiere monta i trailer dei film? Ecco, la finzione è divenuta realtà.

Maledetto Mr. Scott

“With Alien, Scott went to space and found horror. With Prometheus he came back having caught something horrible (although, interestingly, the space suits in that wonky misadventure and this new film are very similar). The Martian floats between them. It is not fantastic, in either sense, but it does show-off a sense of play. For a survival flick it’s actually pretty light on peril (you never really believe that the Jordanian desert, where the film was shot, is Mars), but it’s not short of thrills.”

Henry Barnes sulle pagine del Guardian, fa una critica non tanto velata sull’operato di Ridley Scott. Scusate, del mitico Ridley Scott. Riassumendo, il verdetto che ne esce è molto semplice: The Martian non è nè carne, nè pesce. Ma un qualcosa che non si potrebbe collocare in nessun tipo di filone vero e proprio. E anche questa cosa, che tanto ha convinto con il libro, tanto riesce ad irritare con il film.

Il giusto spirito

Solo un piccolo consiglio: se volete vedere il film di The Martian. NON LEGGETE IL LIBRO!

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Davide Rota
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