Internet of Things per un mondo sempre più connesso
Permette di connettere tra loro oggetti e dispositivi di ogni tipo ma quali sono i suoi obiettivi? È davvero un pericolo per la sicurezza e la privacy?
Nel corso degli ultimi anni l’Internet of Things ha cambiato profondamente le abitudini quotidiane della popolazione e, in un mondo sempre più connesso, consentirà la completa digitalizzazione e connessione in rete delle nostre vite in qualsiasi momento della giornata. Oltre alle persone, sempre collegate alla Rete attraverso i dispositivi mobili, anche le cose sono connesse e questo le rende oggetti intelligenti, capaci di fare ciò che hanno fatto offline fino a oggi ma in modo più ottimale. Ma siamo sicuri di sapere davvero cos’è l’Internet of Things?
Il concetto di IoT è stato introdotto nel 1999 da Kevin Ashton, pioniere della tecnologia, cofondatore e direttore esecutivo di un consorzio di ricerca con sede al MIT di Boston.
L’acronimo IoT, abbreviazione del neologismo Internet of Things, si è guadagnato un posto importante nella stampa di settore e indica tutte quelle tecnologie che consentono di trasformare un qualsiasi oggetto in un dispositivo connesso a Internet dotato di tutte le funzionalità e caratteristiche di device. È un vero e proprio trend tecnologico ormai attuale e di uso domestico molto diffuso che conferisce un’identità elettronica agli oggetti che comunicano con altri oggetti in rete attraverso radio frequenza o Codici QR. Per collegarsi alla rete gli oggetti devono avere un indirizzo IP che ne consenta l’identificazione univoca sulla rete e inoltre devono essere capaci di scambiare dati attraverso la rete stessa senza bisogno dell’intervento umano.
Secondo Baker il mercato dell’Internet of Things nel 2023 varrà quasi 200 miliardi di dollari e arriverà ad essere considerato uno dei settori più importanti e strategici del mondo dell’hi-tech.
L’obiettivo degli oggetti connessi è quello di semplificare la vita delle persone automatizzando processi o mettendo a disposizione nuove funzionalità . Tra i vari casi di applicazione vi sono le smart road (o strade intelligenti) capaci di dialogare con le auto, semafori e segnaletica, e i termostati intelligenti, in grado di imparare orari ed esigenze di chi li utilizza al fine di un risparmio energetico.
Tuttavia, non tutti sono d’accordo sui numerosi vantaggi che potrebbe portare questa nuova tecnologia: se da un lato può risultare uno strumento molto semplice e comodo da utilizzare, dall’altro crea numerose perplessità. Ad esempio, il costo di alcune applicazioni è ancora molto elevato e lo smart object, spesso, non è riconosciuto come valore aggiunto rispetto all’oggetto “non connesso”. Un’altra perplessità dell’Internet of Things riguarda la privacy e la tutela dei dati personali e sensibili: esiste, infatti, un reale timore che i dati conservati nei dispositivi possano essere trasferiti ad altri o, ancora peggio, che ci possa essere un’intrusione dall’esterno. Con l’aumento dei dispositivi connessi, aumentano anche i dati prodotti e di conseguenza i rischi per la loro sicurezza.
Telemar, un Internet provider e operatore delle telecomunicazioni nel Nord Italia, spiega come si stiano potenziando tecnologie in grado di proteggere i dati prodotti dagli oggetti connessi alla rete. Si sta sviluppando un nuovo protocollo al fine di aumentare il numero degli indirizzi IP messi a disposizione e si stanno migliorando i sistemi di Big Data, insieme di dati digitali che possono essere rapidamente processati da banche dati centralizzate e di Cloud, spazio di archiviazione di informazioni inviate e scambiate tra dispositivi connessi tradizionali come smartphone, computer o tablet.
Cybersecurity360, testata del gruppo Digital360 per la sicurezza informatica, si sta occupando di alcune soluzioni per proteggere la privacy delle persone. Suggerisce, ad esempio, di implementare best practice condivise per la protezione dei dati e delle informazioni sensibili o di definire controlli per tutto il ciclo di vita dei dispositivi IoT, dal disegno, allo sviluppo, all’utilizzo fino alla dismissione dello smart object. Inoltre consiglia di monitorare l’ecosistema IoT tramite specifici sistemi per identificare eventuali anomalie di comportamento e utilizzo.
Per ulteriori informazioni sulle applicazioni pratiche dell’IoT è possibile consultare il seguente link: https://medium.com/@sara.cazza96/98712fb9c34