L’evoluzione dell‘acustica

Audiophonic Arts
It’s only music
Published in
3 min readMar 1, 2018

Come l’architettura e l’ambiente influenzano l’ascolto.

Che cosa hanno in comune il Teatro degli Arcimboldi e l’Arena Civica di Milano? E il Nelson Mandela Forum con il teatro Verdi di Firenze? Apparentemente nulla, sono strutture costruite in epoche differenti e con finalità differenti.
Eppure si possono trovare musicisti le cui rappresentazioni dal vivo sono state eseguite in ognuno di questi posti. Consideriamo, ad esempio, un artista di punta del nostro panorama: Vasco Rossi.
I suoi record come presenze di spettatori negli stadi sono note a tutti, per non parlare dei palazzetti o dei grandi eventi all’aperto; probabilmente saprai che qualche anno fa i suoi brani più celebri sono stati eseguiti alla Scala di Milano.

La differenza lampante è che il Vasco presentato a teatro ha sonorità decisamente diverse rispetto a quelle abituali. Il teatro non si presta infatti ad esibizioni particolarmente forti e distorte; non è una questione di sacralità della location, è proprio una questione di acustica. Al di là dell’esigenza artistica di rendere alcuni brani più orchestrali, l’arrangiamento avrebbe dovuto adattarsi inevitabilmente per rendere al meglio.
Immaginate i Led Zeppelin suonare in una chiesa. L’acustica di queste strutture genera riverbero, determina una dispersione ingestibile del suono, il che risulterebbe in una cafonata acustica senza eguali.
E bada bene che non è una questione di volumi.

Le ampie navate e le altezze sconfinate delle chiese esaltano una miglior diffusione della voce in un’epoca in cui il microfono non era nemmeno fantascienza. Anche un’esecuzione di Mozart sarebbe poco gestibile in questi ambienti, per via dei fraseggi spiccati e veloci che si mischierebbero creando troppe sovrapposizioni (in questo articolo puoi trovare qualche approfondimento sul riverbero). Bach nelle sue composizioni riflette le strutture in cui componeva e dove la sua musica si diffondeva; il suo organo a canne vibrava in saloni molto ampi che bene si prestavano alle cadenze solenni della sua sonorità.

Più in generale la musica classica è meno percussiva rispetto, ad esempio, a quella africana, nata in contesti a cielo aperto e più chiassosi, meno rigidi e convenzionali dei teatri dell’opera. Il pubblico era invogliato a partecipare, balli e canti sovrapponevano molto rumore all’esecuzione che però non ne risentiva, dato che era meno ricca di trovate melodiche.

I gruppi rock degli anni 50 e 60 del novecento sperimentavano la distorsione perché era possibile generare suoni potenti e complessi mantenendone la riconoscibilità, poiché suonavano in locali piccoli e chiusi, pieni di persone che se la spassavano ballando e cantando, generando quindi un rumore di fondo da sovrastare. In più, la registrazione professionale portava la musica in contesti nuovi come gli appartamenti o le sale da ballo.
Se è vero quindi che l’architettura influenza la diffusione del suono e quindi l’ascolto, è altrettanto vero che le sonorità che si sono diffuse negli anni derivano dai luoghi in cui sono concepite ed eseguite.

La natura è, al solito, un ottimo esempio: alcuni studi condotti monitorando il suono della fauna a ridosso delle grandi città mostra come le frequenze utilizzate dagli uccelli, ad esempio, siano molto più acute in presenza dei grandi centri abitati, a differenza delle zone più rurali, proprio per sovrastare i suoni sordi della città. Un adattamento inevitabile che ha come obiettivo quello di essere ascoltati con più facilità e chiarezza.

La diffusione del digitale e degli mp3, che ha portato ad oggi ad un maggiore ascolto sui famigerati “ear-buds” (le cuffiette da smartphone), sta influenzando le sonorità degli artisti contemporanei, con produttori e fonici di mix e mastering che devono tener conto del nuovo “medium” di diffusione musicale (fate a caso alle uscite “Mastered for iTunes”). Alcune frequenze sono privilegiate rispetto ad altre, altre ancora sono nascoste per veicolare al meglio il suono nei nuovi mezzi e raggiungere il maggior numero di persone.

--

--

Audiophonic Arts
It’s only music

Audiophonic Arts è uno studio di produzione musicale che crea Beats e Production Music per Artisti, Radio, TV, Film, Games, Advertising e Online Media.