Musica e Sound Design nei videogiochi

Audiophonic Arts
It’s only music
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3 min readJun 23, 2020

Dai pionieri degli anni 70 ad oggi

L’industria dei videogiochi è ormai vicina a quella cinematografica, con attori veri digitalizzati, doppiatori e un lavoro di sound design praticamente identico a quello che si farebbe per un film.
In FIFA 18, celebre simulazione calcistica della EA Sports, un certo Cristiano Ronaldo è stato monitorato come un attore di Avatar per dare maggior realismo al suo alter ego su Playstation 4, mentre l’attore Kiefer Sutherland ha dato motion capture e voce per Snake in Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.

Sono passati secoli dal primo “bip” emesso da una console, il Pong del 1972, e Gunfight (Taito, 1975) il primo videogioco con sonoro.

Atari e Nintendo hanno dato il via al boom dei videogiochi negli anni 80 iniziando un percorso di sviluppo e interazione con l’utente sempre più complesso, passando da Super Mario e The Legend of Zelda (1985) a Final Fantasy (1987), dal fenomeno portatile Gameboy (1989) a Resident Evil (1996) per la prima Playstation.
Il percorso è stato chiaramente influenzato dal progresso tecnologico, poichè dai suoni meccanici dei flipper (si usavano i solenoidi) si è passati ai chip degli anni 70, che sostituivano gli impulsi elettrici del codice di un computer in onde sonore analogiche.

La prima colonna sonora di un videogioco dovrebbe essere quella di Space Invaders del 1978 (Taito), costituita da un loop di 4 note discendenti che man mano aumentano di velocità, ma per questo motivo alcuni considerano quella di Rally-X della Namco (1980) come degna del primato, perché più complessa armonicamente.

Proprio nei primi anni 80 lo sviluppo delle schede audio digitali e la diffusione di massa dei videogiochi, grazie al Commodore 64 (22 milioni di esemplari certificati, ma stime arrivano a 30 milioni), ha permesso di comporre musica su misura (oggi riconosciuta come chiptune).

Il salto di qualità arriva sul finire della decade, grazie alla tecnologia midi, che ha poi generato una sottocultura di composizioni musicali nota come “Black Midi” (che ho analizzato in questo articolo).

Nel 1991 viene distribuito il primo videogioco con telecronaca (Joe Montana sports talk football), mentre del 1992 è il primo esperimento con veri attori, nel gioco Night Trap: un vero e proprio film interattivo, dove l’utente poteva intervenire sugli eventi narrati.
Curiosità: l’attrice principale è Dana Plato, la Kimberly del telefilm “Arnold”.

Aumentando le capacità di ram e disco fisso delle varie console, l’audio midi viene via via sostituito da registrazioni in studio digitalizzate.

Negli anni successivi le colonne sonore di Final Fantasy, soprattutto quella del settimo capitolo del 1994, hanno sempre ricevuto gli elogi della critica, generando una quantità enorme di compilations in CD.
Del 1998 è invece una delle mie colonne sonore preferite, quella di NBA 1998. Composta da Traz Damji, è un mix di tracce funk dal retrogusto hip hop, suonate e prodotte magistralmente.
Nel 1999, con Tony Hawk Pro Skater, si da il via alla licensing music, cioè brani da classifica inseriti in licenza nel gioco.

Dall’avvento della playstation 3 nel 2006 è infine possibile personalizzare la propria playlist musicale direttamente in-game, utilizzando mp3 caricati esternamente.

Moltissimo è passato da quel primo “bip” degli anni 70.
Oggi l’audio non è più un problema di potenza hardware o qualità sonora e le case produttrici investono molto per ottenere un risultato cinematografico con composizioni inedite e un sound design sempre più realistico.

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