Ultimo estratto: numero 1880!

È uscito dall’Officina Generale l’ultimo dei 125 tram Carrelli restaurati. La vettura è pronta a ricamare romantiche trame tra le vie di Milano

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Lineadiretta ATM

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Testo e foto di Stefano Corrada

D alle ceneri rinascerà un fuoco, scriveva JRR Tolkien nella sua opera La compagnia dell’anello. Le radici profonde, sempre secondo lo scrittore britannico, non gelano mai. È così che i grandi alberi possono svilupparsi ed evolvere continuamente. I rami si estendono verso il cielo e i nuovi frutti hanno spazio e opportunità di crescere e manifestarsi.

La celebre “manetta” K35

I tram storici di ATM sono come queste piante. I quasi centenari e mitici tram Carrelli, detti anche ‘Milano Ventotto’, sono ancora vivi e vitali, sono riusciti a superare una guerra mondiale che ne ha comunque decurtato il numero. E ancora oggi ci offrono dei frutti sempre nuovi e attuali: ai posti di comando, nella consolle originale del secolo scorso, trovano infatti spazio elementi tecnologici che avvicinano le Carrelli ai tram più moderni in circolazione: dispongono infatti del computer di bordo, che consente alla vettura di essere sempre in collegamento con la centrale operativa, hanno un sistema di radiocomando degli scambi, di tipo radio-digitale e, ça va sans dire, anche la localizzazione Gps, per essere costantemente monitorati dalla centrale operativa di via Monte Rosa.

Tu vuo’ fa’ l’americano

Sarà la linea senza tempo, sarà il fascino dell’inconfondibile accoppiata crema-giallomilano oppure sarà la robustezza aggraziata: questi tram sono famosi e invidiati in tutto il globo. Il desiderio di averne uno nella propria flotta è stato tale che tre città nel mondo sono riuscite a ricevere da Milano un esemplare di Carrelli, da mettere in esposizione o da utilizzare come vettura storica per i trasporti di tipo turistico.

Sin dal 1984 alcune “Carrelli” da Milano sono sbarcate oltreoceano a San Francisco, a Melbourne e a Sydney.

Il primo tram ad attraversare l’oceano è stato quello diretto in California, a San Francisco, nel 1984: qui ha preso subito servizio nella famosa linea F, nel quartiere di Castro. E ancora oggi la Milano Ventotto è in circolazione, aggiungendo un po’ di fascino milanese all’atmosfera cosmopolita della città californiana.

La Carrelli è sulla linea F a San Francisco dal 1984

Altro viaggio, diciassette anni dopo. Destinazione Australia. Direttamente dai depositi ATM sbarca a Melbourne la vettura numero 1692, che le persone del posto chiamano Model 28s o Class 1500s’. Il tram viene fatto viaggiare prima sulla Circle Line della città, viene esibito poi nel 2002 al celebre Moomba Festival e viene infine esposto fino al 2015 al museo tranviario della città.

In quell’anno la vettura viene trasferita ad un’altra città australiana. È Sydney, la metropoli dove la vettura numero 1692 tuttora si trova, ricoverata ed ammirata all’interno del Tramway Museum.

Pronti per il backstage?

A chi va il merito di mantenere le Carrelli sempre al passo con i tempi, nonostante queste potrebbero tranquillamente far sfoggio del loro fascino antico per le vie nobili della città anche solo per servizi speciali o turistici?

L’interno dell’Officina Generale ATM di via Teodosio

È difficile assegnare una sola medaglia d’oro. Dietro alle quinte di un progetto ambizioso c’è un gruppo, con diverse competenze ed esperienze, che lavora nell’Officina Generale ATM di via Teodosio.

Meglio quindi consegnare un trofeo, una Coppa Campioni alla squadra che dal 2006 ad oggi è stata impegnata a ristrutturare da cima a fondo ognuna delle 125 ‘Milano Ventotto’ rimaste in organico, rispetto alle circa cinquecento inizialmente in dotazione.

Oggi i tram storici sono dotati di computer di bordo e sistemi Gps che consentono al mezzo di comunicare con la centrale operativa, il grande cervello con cui ATM può coordinare simultaneamente tutti i mezzi in servizio

Arredatori, falegnami, fabbri, elettricisti. E poi Ettore, il capitano

La squadra che entra in gioco è nutrita, il capitano è Ettore Giulia, ruolo capo tecnico, da trent’anni in Azienda con il compito di smontare, rimontare e aggiustare vetture tranviarie.

Ettore Giulia, è il “capitano” della squadra di revisione tram Carrelli

Al suo fianco lavorano 6 arredatori, 2 falegnami, 4 fabbri, 4 elettricisti, che sono supportati anche da altre competenze (sempre ATM) quali verniciatori, elettrotecnici ed elettromeccanici.

Tutti mettono a disposizione il loro lavoro per fare sintesi e riuscire a far rinascere gli storici mezzi: ad esempio integrando armonicamente nel corpo della vettura i nuovi impianti tecnologici, valorizzando tutti gli elementi del design originale, riverniciando la livrea riportandola al colore giallo crema, tinta applicata ai prototipi e alle prime vetture di serie.

I reparti che si occupano della revisione e manutenzione degli storici tram del 1928 sono un’eccellenza che coniuga le competenze artigianali di falegnami, fabbri ed elettricisti con le innovazioni tecnologiche che sono state applicate a vetture solo apparentemente d’epoca.

La revisione generale, ovvero dare nuova vita ad un corpo antico

Gli ambiti di intervento su ogni singola vettura sono molteplici, il lavoro è lungo e meticoloso. Le Carrelli vengono svuotate di tutti gli elementi interni da revisionare: la cabina, la “manetta” K35, le apparecchiature elettriche da revisionare, le panche di legno, il sedile e tutti i complessivi elettromeccanici come il convertitore, la resistenza dello scambio, il cruscotto e i pannelli elettrici.

E poi? Si parte, iniziano le operazioni di revisione. Dapprima sono stesi gli impianti elettrici, più di un chilometro di cavi che vengono magicamente nascosti sotto le pannellature in legno.

Poi sono applicate tutte le apparecchiature pneumatiche ed elettriche nel ‘sottocassa’. In seguito viene avviato un lavoro di collegamento di tutte le apparecchiature di bordo: questa è la fase che richiede più cura e attenzione. Sono decine i collegamenti elettrici e pneumatici che devono funzionare al 100% quando viene “dato pantografo” per la prima volta.

A sinistra, le Carrelli in fila nel dep. Messina. Al centro una saldatura ‘sottocassa’. A destra, la vettura è in manutenzione nell’officina di via Teodosio.

Ultima rifinitura prima di scendere in campo

Panche e arredi della Carrelli vengono rifiniti con cura certosina. Il lavoro è minuzioso, ogni tram è quasi pezzo unico. Le sedute sono preparate dal reparto falegnameria, recuperando i legni pregiati presenti sulle vetture originali e riportandoli al nuovo. L’interno del tram viene quindi rifinito con lavorazioni di arredo su misura. Si montano quindi le porte, anch’esse revisionate: l’operazione non è affatto banale, perché le porte devono essere sincronizzate perfettamente con il gradino di salita.

Intervengono anche i fabbri, che operano “sottocassa”: con il tram sollevato, completano la revisione della parte elettrica, pneumatica e meccanica presente sotto il mezzo. Infine, sempre i fabbri, salgono sopra, revisionano il pantografo che collega il mezzo alla linea aerea elettrica.

Un falegname all’opera con il rifacimento delle panche in legno del tram Carrelli

E alla fine a spasso per Milano

Finalmente, dopo circa tre mesi di lavoro, la revisione è terminata. La vettura, superati i diversi controlli di verifica della funzionalità su strada dei nuovi impianti, è pronta per essere inviata in deposito. Ed essere restituita alla città e a tutti i milanesi, che possono godere del suo simbolico significato e del suo fascino antico e senza tempo.

L’ultimo tram Carrelli ristrutturato dall’Officina Generale ATM di via Teodosio, matricola 1880
Due tram Carrelli in servizio: a sinistra in zona Roserio a destra alla fermata Garibaldi

Solo per addicted

Date un occhio alla “carrellata” fotografica realizzata da “La Repubblica” edizione Milano, il 4 gennaio 2020, a cura di Alessandra Corica.

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Da 90 anni, Milano è la nostra missione. Questo è il profilo su Medium dell’Azienda Trasporti Milanesi.