Kamnik e l’evento per conoscere la Slovenia più tradizionale

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4 min readAug 12, 2019
Fonte: www.slovenia.info, foto di Jošt Gantar

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

È vero, a livello di chilometri quadrati la Slovenia è un paese piccolo. In fondo ha più o meno la stessa superficie della Lombardia! E noi sloveni ci scherziamo sopra, con tanto di battute e barzellette. Come quella che dice “se uno starnutisce a Maribor, gli dicono ‘salute’ a Capodistria”.

Ma pur essendo un paese piccolo, la Slovenia ha un patrimonio culturale ed etnografico ricchissimo, con tradizioni che variano di luogo in luogo, leggende tramandate da generazioni, così antiche che le loro origini si perdono nelle nebbie del tempo, feste legate al ciclo delle stagioni e alla natura che si celebrano da secoli. Non per nulla nella piccola Slovenia sono stati individuati quasi 50 dialetti!

Fonte: www.slovenia.info, foto di Kamnik Tourist Board archive

Incastonata fra mondi così ricchi di storia e di culture diverse come il Mediterraneo, il mondo germanico e i Balcani, l’attuale Slovenia è sempre stata, sin dalla preistoria e dall’antichità, un crocevia di innumerevoli popoli e tradizioni. E questo è evidente ancora oggi: basta visitare il Museo etnografico sloveno, nella capitale, per rendersene conto.

Naturalmente, uno degli universi che meglio riflette questa ricchezza culturale è quello dei vestiti e dei costumi tradizionali. Pensiamo ad esempio agli arcaici ma affascinantissimi Kurent, i personaggi più tipici del Carnevale di Ptuj, splendida città affacciata sul fiume Drava.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Marko Šinkovec

Queste maschere, pelli di pecora cucite insieme per formare un voluminoso costume, con una lunga lingua rossa e delle grosse campane appese alla cintura, sono le protagoniste di un autentico rituale di passaggio. Necessario, secondo le antiche credenze, per far tornare la primavera. Sfilando per la città e facendo suonare le loro campane, infatti, i Kurent scacciano l’inverno, e con esso la cattiva sorte.

Ebbene, il prezioso retaggio di costumi e vestiti tradizionali sloveno sarà al centro del Festival che animerà le belle strade di Kamnik dal 6 all’8 settembre. E come sempre da ben quarantanove anni, questa bella città storica a mezz’ora d’auto da Lubiana riceverà migliaia di visitatori da tutto il paese, e dall’estero, per una festa molto speciale.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Bojan Težak

Celebrate per la prima volta nel 1966, le Giornate dei costumi nazionali sono diventate l’appuntamento fisso di ogni secondo weekend di settembre. Tanto che in loro occasione, tutti gli anni, Kamnik riceve circa 30mila visitatori. È un’esplosione di colori e allegria quella del Festival, con sfilate, balli tradizionali, bande e gruppi di musica popolare che creano un’atmosfera davvero unica, ideale per accomiatarsi dall’estate.

In ogni piazza, in ogni strada, si tengono eventi ed esibizioni, e l’intera città è in festa. E naturalmente, a ogni angolo, si può ammirare l’immensa varietà di costumi e abiti tradizionali maschili e femminili, in un vorticare di gonne colorate, copricapi dalle forme strane, bluse e scialli finemente ricamati.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Klemen Brumec

C’è il cosiddetto “costume di Lubiana”, ad esempio, pensato solo per le donne. Introdotto verso la fine del XIX secolo, è realizzato quasi interamente in seta nera, e sul davanti prevede un grembiule, anch’esso nero, legato con un grande fiocco dietro alla schiena. Il copricapo invece è bianco e finemente ricamato. Un’estremità ricade dietro al collo, incorniciando il viso, mentre l’altra è annodata in alto, creando una sorta di cresta.

E poi c’è il costume Motnik, che nella sua versione maschile prevede una camicia bianca di lino grezzo, pantaloni al ginocchio in camoscio, panno o lino, e un gilet scarlatto. Le calzature tipiche del costume Motnik sono gli stivali a pieghe, mentre i copricapo sono cappelli a tesa larga e corona bassa.

Fonte: www.visitkamnik.com/en

In altre parole, le Giornate dei costumi nazionali mescolano il patrimonio etnografico, la cultura e il divertimento in un mix sempre entusiasmante e capace di attrarre numerosissimi visitatori da tutta la Slovenia e, sempre di più, anche dall’estero. Basti pensare che l’anno scorso la prestigiosa testata giornalistica inglese The Guardian, le ha inserite nella sua lista di 20 ottimi festival tradizionali in Europa!

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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