In Italia c’è lavoro per gli UX Writer?

Valentina Di Michele
Microcopy & UX Writing in Italia
6 min readJul 1, 2020

Esattamente un anno e mezzo fa, a gennaio 2019, ho creato la community Microcopy & UX Writing Italia. Qualche mese prima era nata Officina Microtesti, primo studio italiano dedicato al design comportamentale e alla scrittura per la user experience.
Dopo due anni nel settore della scrittura per la user experience, possiamo dare una risposta alla domanda che ci rivolgono più spesso:
“Ma in Italia c’è lavoro per gli UX Writer?”.

Questo articolo è in evoluzione.
Quello che leggerai qui lo trovi nel libro Emotion driven design, ma stiamo lavorando per darti una risposta aggiornata, metodologica, a prova di bomba.
Se hai fretta, posso dirti che qualcosa da fare per gli UX Writer ci sarebbe, ma bisogna ancora lavorare un po’ perché le aziende lo riconoscano.

Perché le cose cambiano se cambiamo anche noi.

Noi e l’UX Writing, dall’inizio

Quando a ottobre 2018 abbiamo deciso di partire con uno studio iper specializzato nella progettazione di esperienze verbali eravamo i primi in Italia.
Essere i primi per ordine di tempo non significa avere inventato una professione o delle attività. Andrea Fiacchi si occupava di progettazione di contenuti per la user experience e neuroscienze e io di content strategy da almeno vent’anni, e anche in questo campo, non eravamo né i primi né gli ultimi.

Conoscevamo però il panorama digitale italiano e pensavamo che mancasse uno spazio interamente dedicato alla psicologia e alla scrittura per la UX, e ci siamo buttati.
In due anni, abbiamo imparato molte cose anche sul mercato del lavoro in Italia.

Cosa fa uno studio di scrittura per la user experience e il design comportamentale

Il giorno in cui abbiamo “battezzato” Officina Microtesti stavamo lavorando a un progetto di UX Writing (un’app di educazione finanziaria).
Andrea curava la progettazione dal punto di vista psicologico (il design comportamentale o behavioral design) e l’architettura dell’informazione, io i contenuti e il punto di vista marketing.
Prima ancora, i lavori di scrittura per la user experience erano arrivati perché ci conoscevano già come freelance o grazie a società di user research e user experience con le quali collaboravamo da tempo.

L’elemento comune a tutti era la richiesta di progettare l’esperienza verbale. Non di riscrivere i testi insomma (ne parliamo fra due scroll di mouse), ma di analizzare il contesto e i dati di ricerca e dare un senso diverso al prodotto o al servizio con contenuti adeguati allo stato d’animo, ai pensieri, alle emozioni e agli eventi di avvicinamento degli utenti di quel prodotto o servizio.

Un giorno, sono rimasta ferma su un microtesto per due ore. Avevo bisogno di aiuto e non sapevo a chi chiederlo, perché era un testo tecnico e richiedeva delle competenze molto specifiche.

Su Facebook esisteva già una community internazionale di Microcopy & UX Writing, ma era in inglese.
E allora ho pensato di aprire una community italiana, che si è subito popolata di grandi professionisti italiani della scrittura e della UX: insomma, il posto perfetto dove scambiare proposte e farsi compagnia.

Offerte di lavoro per UX Writer

Durante questi mesi di vita di community e ricerche, ho scoperto che in Italia ci sono poche figure di UX Writer all’interno delle aziende.
Sono soprattutto in società di UX o di consulenza digitale e in aziende strutturate o multinazionali, in particolare e-commerce.

Molte persone che ho conosciuto progettano e scrivono contenuti e microcontenuti per i siti web o app, o si occupano di localizzare contenuti dall’inglese o altre lingue. Alcuni sono designer o sviluppatori che scrivono, o business o technical writer che conoscono da sempre le regole dell’UX Writing perché, oltre i sensazionalismi, nulla si crea e nulla si distrugge.

In 18 mesi di gestione della community, ho ricevuto e condiviso 12 offerte di lavoro per UX Writer nei primi 8 mesi, 22 nei successivi 10. Sono poche o molte?
Dipende. Non sono moltissime, ma la notizia più impressionante è che in alcuni casi è stato molto difficile per chi le ha pubblicate trovare professionisti adatti. Le difficoltà erano legate alla geolocalizzazione (la sede di lavoro era lontana) o all’offerta contrattuale (impegno full-time o di consulenza), per 10 il problema è stato la mancanza di background e competenze adeguate.

Qui esce il nerd in me: se ci attenessimo solo alla matematica, potremmo dire che un terzo della domanda non ha trovato offerta, indipendentemente dalla proposta economica (in alcuni casi sarebbe stata basata sull’effettiva competenza).

Per quanto riguarda i progetti che gestiamo come Officina Microtesti, la maggior parte delle richieste riguardano la formazione specialistica e il design conversazionale per le AI.
Le richieste ci sono arrivate da molte aziende multinazionali, da studi di design e da professionisti del settore.

In Italia c’è lavoro per gli UX Writer?

Vengo subito al punto: sì, sempre di più.

Uno UX Writer italiano si troverà spesso a fare un po’ di tutto, a progettare testi per le interfacce e a scrivere sul blog, perché non è ancora una pratica da agenzia di web design o di copywriting tradizionali.

Le offerte di impiego fisso non sono ancora molte ma crescono, e quando capitano bisognerebbe coglierle al volo, perché arrivano di solito da società solide con una altrettanto solida organizzazione del team di progetto.
Probabilmente il ruolo non sarà solo di UX Writer: in questo articolo scoprirai che in Italia lo famo strano, e che se all’estero lo UX Writer fa solo lo UX Writer, da noi è anche content designer e architetto dell’informazione.
Come ho scritto molte volte, lo UX Writing in Italia è una competenza, e più raramente un ruolo professionale (lo UX Writer).
Se sei abituato al copy di agenzia, dovrai avere anche altre competenze.

E allora mollo tutto?

No, ma come dice mio padre, amore è conoscenza.

Se vogliamo che questo ruolo diventi prima visibile e poi attraente per le aziende, dobbiamo farlo bene.

Veramente bene.

Non sarò diplomatica: non ci si ricicla UX Writer senza studiare.

Perché in generale in qualsiasi professione non ci ricicla senza studiare.

Le aziende che hanno contattato Officina Microtesti in questo primo anno avevano un’idea chiara di cosa avevano bisogno: un’idea più vicina alla UX che alla scrittura.
A volte ho pensato che avessero più bisogno dell’UX che del Writing, del design comportamentale più che del content design.

Se vuoi diventare uno UX Writer

Ti do qualche consiglio non richiesto, ma forse ti sarà utile.

Se vuoi diventare uno UX Writer, e magari partire da consulente per poi passare a un contratto diverso, non puoi limitarti a scrivere Call To Action e moduli simpatici e persuasivi.

Lo UX Writer è un ruolo difficile. È una rogna lavorare con i designer. Gli sviluppatori li faresti a pezzetti piccolissimi, da mettere in una valigia sepolta in cantina. Quando ci sono il team di marketing o di prodotto, volano gli insulti.

Questo devi saperlo, perché il tuo ruolo sarà in un gruppo più o meno complesso, e sarà sempre e comunque arduo fare da ponte tra la ricerca e il design, e anche se sei un pezzo del design non sarà semplice essere riconosciuto.

E la difficoltà non finirà con le relazioni interpersonali, perché dovrai convincere gli altri con la bontà della tua proposta lavorando su testi difficili.

  • Dovrai conoscere la progettazione user-centered e le basi cognitive della user experience, che in realtà sono le basi di come funzionano tutte le persone, nel digitale e nella vita reale;
  • Dovrai racchiudere in tre parole la rassicurazione per la persona esasperata alla quale hanno cancellato l’unico autobus che la riportava a casa di sera, senza farti odiare;
  • Dovrai sapere come ci si sente quando la lunga procedura di prenotazione di un viaggio genera un messaggio di errore;
  • Dovrai imparare a usare parole che guidano, che spesso non sono né simpatiche, né persuasive, né wow.

Pensi di farcela? Io penso che generare circoli virtuosi faccia bene a tutti. Per questo c’è il gruppo Microcopy & UX Writing Italia, facciamo anche eventi e molto altro.

Vieni?

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