Gaura Purnima (Luna piena d’oro) — Capodanno indiano
By Shifu Shi-Heng-Chan 釋恒禅 — “Centro Culturale Shaolin di Milano”
Essendo plurimillenaria, la Cultura Indovedica, comprende molte tradizioni con i propri computi temporali e calendari di riferimento, per cui oggi in India, nel rispetto delle diverse tradizioni sopravvissute alla storia, si celebrano diversi capodanni, tra cui i più famosi sono: il Capodanno Vaisnava, quello Telegu e quello Hindi.
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Il più antico e noto è sicuramente il Capodanno Vaisnava, riferito all’apparizione di Krishna, la Persona Suprema (3125 a.C.), che si celebra nel mese di Phalguna (Febbraio-Marzo), in accordo al Calendario Vedico “Gaurabda”, che utilizza ancora oggi, l’antico sistema Lunare (poichè, secondo Sacre Scritture come la Manu-samhita le fasi lunari hanno una grande influenza sull’agricoltura, sui liquidi e sulla mente umana).
Il Capodanno commemora il giorno della più recente apparizione di Sri Krishna in questa Era di Kali, nel Suo aspetto di Sri Caitanya Mahaprabhu. (1486, Sridhama Mayapura nella città di Navadvipa, West Bengal, India).
Sri Caitanya istituì il metodo religioso adatto per quest’era, ossia il canto congregazionale dei Santi Nomi del Signore (Sankirtana), con la ripetizione costante del maha-mantra: “Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare”.
Questo metodo, da solo, è in grado di concedere al devoto, la liberazione dai condizionamenti materiali e il puro amore per Dio, e grazie alla alla predizione di Sri Caitanya e allo sforzo congiunto dei suoi seguaci per trasmettere il Suo messaggio inalterato nel tempo, cinquanta anni fa Bhaktivedanta Swami Prabhupada, il discendente più significativo di Sri Caitanya diffuse il canto dei Santi Nomi di Krishna in tutto il mondo fondando una società mondiale, l’ISKCON (International Society for Krishna Counsciousness) che si prefigge questo scopo.
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Il Capodanno viene celebrato osservando il digiuno totale e cantando i Santi Nomi del Signore per tutto il giorno. Durante la giornata che inizia alle 4.30 con la cerimonia del mattino Mangala Arati, ci sono degli eventi speciali come l’Abhiseka, il bagno rituale delle divinità di Gaura-Nitai (Sri Caitanya e Sri Nityananda), il parikrama, la circunnambulazione del tempio con le divinità accompagnate da un corteo di devoti danzanti. Per tutta la giornata continuano nel tempio le letture dai Testi Sacri, e il canto dei Santi Nomi del Signore, tenuti a turno dai devoti.
Alle 18.30 si celebra il Gaura Arati, la cerimonia dedicata al Signore Caitanya, che segna il culmine dei festeggiamenti, con l’offerta dei regali alle divinità da parte di fedeli e ospiti e al sorgere della luna, viene offerta sull’altare una festa di piatti vegetariani: diverse qualità di riso (anna, puspanna, pramanna, paramanna), di vegetali cotti e crudi (subji, palak-panir, insalate), capati, puri, bathura, parota, di zuppe (dal), di panzerotti come pakora e kachori, di frutta, succhi di frutta e dolci (sandesa, laddu, torte, riso dolce, gulabjamun, luglu ecc). La cena viene servita ad una grande moltitudine di partecipanti, se ne contano migliaia in tutti i templi del mondo e dopo cena, a conclusione dei festeggiamenti, devoti e fedeli offrono agli ospiti intervenuti, spettacoli teatrali, danze indiane e spettacoli pirotecnici.