Cosa dice la gente se sei una bionda che studia ingegneria al MIT

A volte, quando dico che frequento il MIT, mi sembra quasi di star facendo una battuta sulle bionde.

Laura Carmignani
3 min readJan 23, 2015

[Indizio: non è affatto così.]

Di solito gli studenti del MIT rispondono a domande sulla loro media, i voti agli esami, le magnifiche cose che hanno costruito, i loro risultati migliori, ecc.

Mentre io mi ritrovo spesso a cercare di convincere la gente che frequento per davvero il MIT.

Le reazioni che ricevo dalla gente spaziano da quelle divertenti a quelle al limite dell’offensivo, sconfortanti o totalmente incredule.

Ecco una raccolta di tipiche reazioni in tutto il loro confuso splendore.

Nel campus del MIT

Sono seduta su una panchina fuori dal Corridoio Infinito a chiacchierare con la mia migliore amica. Una sua amica si avvicina. Segue presentazione.

“Ciao! Dove studi?”

Indosso una giacca con la scritta “MIT”. Il mio zaino si trova accanto a me. Siamo negli edifici universitari del MIT.

“Sono una studentessa qui. Al MIT.”

Davvero?”

Uno sconosciuto da Starbucks

“A cosa stai lavorando?”

“Sto scrivendo un saggio sulla politica globale per il corso di relazioni internazionali”.

“Figo! Stai studiando per diventare avvocato? Dove studi?”

“No, in realtà studio ingegneria al MIT.”

“Ah! Quindi sei tipo un genio? Ma sembri così con i piedi per terra! Hai avuto qualche esperienza traumatizzante durante l’infanzia che ti ha riportato coi piedi per terra?”

“E questo cosa c’entra?”

“Con le domande che fai, dovresti davvero fare l’avvocato. Andiamo a divertirci un po’ da qualche parte?”

“Come, scusa? Devo finire il mio saggio.”

Dal Dentista

Contesto: l’igienista dentale mi sta pulendo i denti.

“Cosa studi? Che università frequenti?”

“Studio ingegneria aerospaziale e elettrotecnica/informatica al MIT.”

“Ah, che cosa carina. Dopo la laurea, hai intenzione di fare la modella?

A una festa di una confraternita al MIT

“Allora che università frequenti? La BU? La Wellesley?”

“No, frequento il MIT.”

“Scherzi, vero? Non sembri il tipo da MIT.

“Frequento il MIT.”

“COSA?! Ma dici sul serio? Ragazzi! Ma lei frequenta davvero il MIT?!”

Sconosciuto nell’aula computer

Contesto: in mezzo a un ammasso di computer e stampanti del MIT. Stavo stampando alcuni documenti da studiare.

“Ehi! Come sei carina! Cosa ci fai qui?

“Uhm, grazie. Sto andando in biblioteca.”

“Cosa?! Ma ti sei messa un vestito! Frequenti il MIT?? Che ne dici di venire fuori a cena con me?”

“Certo, frequento il MIT… e me ne vado in biblioteca…”

Il dottorando

“Quindi sei una studentessa di ingegneria? Di cosa ti occupi?”

“Mi occupo di ingegneria dell’automazione, elaborazione di segnali e automazione.”

O.K. Ma nella pratica fai ingegneria vera e propria?

Quando dico di frequentare il MIT, alcuni restano sorpresi, altri non ci credono proprio.

Alcuni presumono che faccia sempre baldoria (cosa che non faccio), oppure che ci sia per forza qualcosa di intrinsecamente sbagliato in me e cercano quel difetto magico.

A volte ho avuto difficoltà per via del peso degli stereotipi. Ho avuto una fiducia vacillante nelle mie capacità. Ho messo in dubbio la mia identità e la mia intelligenza. Ho preso in considerazione la possibilità di tingermi i capelli di castano. Quando mi chiedono che università frequenti, rispondo spesso con “Boston” per evitare qualsiasi tipo di reazione negativa.

Ma sto imparando a non farci tanto caso e a modificare la mia risposta: non esito più, non mi vergogno più di dire “MIT”. Non mi preoccupo delle reazioni. Ho riacquistato fiducia.

Sì, sono bionda. E sì, frequento il MIT.

      ➤➤ Segui Medium Italia anche su Twitter | Facebook | RSS

--

--