Educazione e formazione per le competenze economico finanziarie e digitali in Italia

Ottobre è “il mese dell’educazione finanziaria”: centinaia di iniziative dedicate a prodotti e strumenti bancari e finanziari, anche digitali

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4 min readOct 24, 2022

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di Magda Bianco, Capo del Dipartimento Tutela dei clienti e educazione finanziaria e G20/GPFI Co-Chair, Banca d’Italia

Le competenze economico finanziarie sono ancora piuttosto basse in Italia: se confrontiamo questo indicatore nella popolazione adulta italiana con quello degli altri Paesi Ocse, riscontriamo un leggero ritardo su cui dobbiamo lavorare.

Negli ultimi anni, in cui abbiamo avuto a disposizione indagini regolari per osservare come cambiano le conoscenze, i comportamenti e le attitudini della popolazione, abbiamo rilevato:

  • un lieve aumento delle conoscenze di base, su temi economici e finanziari come il rischio, il rendimento, l’inflazione;
  • una situazione stabile per quanto riguarda i comportamenti delle persone, come la capacità di pianificare, di fare scelte attente e razionali;
  • nessun miglioramento per quanto riguarda le attitudini nella fascia adulta della popolazione, come l’orientamento a tener conto del futuro, l’attenzione al risparmio o la tendenza all’indebitamento.

Questo divario di competenze può avere ripercussioni concrete.

Ad esempio, sebbene dal punto di vista strutturale il nostro Paese abbia un indebitamento privato più contenuto rispetto ad altri Paesi, le difficoltà degli ultimi anni hanno fatto crescere il rischio di sovraindebitamento, ovvero l’assunzione di debito sopra le proprie capacità di rimborsarlo.

Come istituzioni, insieme a organismi come le associazioni di consumatori, prestiamo grande attenzione al monitoraggio dell’indebitamento dei privati e cerchiamo di offrire iniziative di educazione finanziaria mirate. Al tempo stesso ci impegniamo per informare sugli strumenti di tutela che esistono, come la legge sulla gestione della crisi da sovraindebitamento, che consente ai privati di trovare accordi con i propri creditori.

Un mese per l’educazione finanziaria

Cinque anni fa, il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria ha istituito a ottobre il “Mese dell’educazione finanziaria”, un periodo di attività in cui sollecitare l’attenzione del paese sull’importanza dell’educazione finanziaria, attraverso iniziative di sensibilizzazione.

Ogni anno viene individuato un tema, che nel 2022 è: “Costruisci oggi quello che conta per il tuo futuro”.

Nella prima edizione del “Mese dell’educazione finanziaria”, nel 2018, sono state offerte 300 iniziative. Quest’anno abbiamo raggiunto oltre 800 eventi in programma, organizzati da istituzioni, privati, associazioni no profit, e dedicate a tutti: dai giovani delle scuole ad alcune fasce specifiche della popolazione, come le donne in condizione di fragilità, gli anziani o i migranti. Si spazia dai temi base, come la pianificazione, gli investimenti o i pagamenti, all’utilizzo di strumenti più avanzati di accesso al sistema finanziario. Un’attenzione specifica è stata dedicata al tema dell’inflazione: un fenomeno che riguarda tutti, che per tante categorie non è mai stato sperimentato in passato ma su cui è importante essere preparati.

Il divario nelle competenze digitali

Il divario nelle competenze economico finanziarie in Italia si aggiunge a quello nelle competenze digitali. La mancanza di conoscenza in questi due ambiti può incidere sulla capacità delle persone – in veste di clienti o cittadini – di usare in modo sicuro ed efficace gli strumenti economico finanziari che hanno una componente digitale.

Gli strumenti digitali presentano un maggior grado di innovazione e presuppongono in chi li usa abilità specifiche che stanno diventando sempre più necessarie. Negli ultimi anni sta crescendo l’utilizzo di questi strumenti, ad esempio nell’ambito dei pagamenti e del commercio online.

Gli strumenti di pagamento digitali beneficiano di una fitta rete di tutele. In Europa la Direttiva per i sistemi di pagamento (PSD2) offre solide garanzie per la sicurezza degli utenti e impone misure rigide per gli intermediari. Grazie a questo quadro il consumatore può entrare in questo mondo con una certa serenità.

È però importante prevedere percorsi di educazione finanziaria che possano accompagnare i cittadini nell’uso sicuro dei prodotti e dei servizi finanziari digitali. L’obiettivo è quello di creare consapevolezza tra gli utenti, rendendoli capaci di evitare rischi, anche attraverso cautele di semplice buon senso, come non fornire mai le proprie credenziali o non aprire email della cui provenienza non si è certi.

Inclusione, formazione, innovazione

Il divario di competenze nell’uso degli strumenti digitali è ovviamente più alto per le persone più anziane, che hanno meno propensione nei confronti degli strumenti elettronici. Questo può comportare un rischio di esclusione finanziaria, che dobbiamo affrontare in diversi modi:

  • da una parte, continuando a offrire, accanto agli strumenti digitali, anche strumenti finanziari non digitali per non impedire a nessuno l’accesso a determinati servizi;
  • dall’altra, con attività di educazione finanziaria, come “guide in parole semplici” che possano spiegare in modo chiaro ma rigoroso le caratteristiche di un prodotto finanziario, le opportunità e i rischi, i comportamenti da tenere per una migliore gestione, per esempio dei pagamenti online.

Il tema dell’inclusione è tanto più importante quanto più ci avviamo verso l’offerta di strumenti alla frontiera dell’innovazione. Già oggi, ad esempio, abbiamo in programma di costruire percorsi di conoscenza, avvicinamento e educazione finanziaria per l’utilizzo dell’Euro digitale.

Questo strumento nei prossimi anni avrà un grande impatto sul nostro sistema dei pagamenti e sulle abitudini quotidiane delle persone, ma il suo successo dipenderà anche dalla capacità e dalla predisposizione delle diverse fasce della popolazione di utilizzare sistemi di pagamento digitale, con consapevolezza e competenza.

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