20 pensieri gonfiati sul weekend calcistico 2/2/2021

Alessandro Giura
Palloni Gonfiati
Published in
11 min readFeb 3, 2021

Il “giorno della Marmotta” è appena finito e, a quanto pare, a differenza di Bill Murray l’ho superato subito. O almeno credo. In tempi di pandemia, bloccato a casa e impossibilitato a lavorare chi distingue più i giorni? Neanche nel frenetico calendario calcistico si riescono più a distinguere a quale giornata di calendario appartengano determinate partite. Alle volte si fa addirittura fatica a distinguere la competizione, se campionato o coppa. Mentre scrivo infatti si stanno disputando ben 4 partite di Premier League, la coppa di lega tedesca, Siviglia-Almeria di Copa del Rey (l’esordio del Papu Gomez in Andalusia) e l’andata della semifinale di coppa Italia tra Inter e Juventus. Due squadre che eviterò nei pensieri sull’ultimo weekend in modo che la partita non contraddica una mia opinione avuta giusto 48 ore fa. Procediamo quindi in questa nuova puntata della rubrica finché sono ancora sicuro che sia martedì sera e non un nuovo weekend.

Ricardo Moraes/AFP/Getty Images
  1. Sabato sera il Palmeiras ha vinto la Copa Libertadores. Ha battuto in finale per 1–0 il Santos, nel derby paulista più importante di sempre giocato tra l’atro al Maracaná di Rio de Janeiro – con 5mila persone a occuparne gli spalti. Il gol della vittoria è arrivato in pieno recupero al minuto 109, grazie ad un colpo di testa imparabile di Breno Lopes. Breno fino a 3 mesi fa giocava in serie B brasiliana, nello Juventude. Nel Palmeiras giocano anche un paio di vecchie conoscenze del calcio italiano: Luiz Adriano e Gustavo Gomez hanno fatto comparsate in uno dei Milan più scarsi dell’ultimo decennio; Empereur lo scorso anno giocava all’Hellas Verona; ma sopratutto Felipe Melo, ex Fiorentina, Juventus e Inter, può dirsi campione della Libertadores. È entrato in campo al 111º con l’inerzia psicologica della gara già indirizzata. Il suo ingresso in campo è tanto carismatico quanto esageratamente borioso, ai limiti del comico. E ha trasmesso lo stesso atteggiamento tutte e tre le volte che ha toccato il pallone. Una sorta di trance agonistica esasperata. Mi ha dato quasi l’impressione di essersi fatto di qualcosa prima di entrare in campo. Conoscendo il personaggio non mi stupirebbe fosse davvero andata così. Intanto complimenti a lui e ai suoi compagni.

2. Ok è ora di pensare a cosa è successo sul nostro continente, ma continuiamo a farlo in lingua portoghese. Oltre alla lingua non cambia di troppo il copione. Altro derby, quello di Lisbona tra Sporting e Benfica stavolta, e altro finale al cardiopalma sancito da una zuccata vincente. È così che Matheus Nunes ha regalato allo Sporting la pesantissima vittoria di misura in un Josè Alvalade tristemente vuoto. I biancoverdi restano così primi in classifica a +4 sul Porto, determinati a conquistare il titolo di campioni nazionali che manca da 19 anni.

3. Intanto in Francia è capitata la gara che ha fatto volare pezzi di bollette strappate nella maggior parte delle sale scommesse d’Europa. Il Lorient ha battuto il Paris Saint-Germain per 3–2 con un gol di Terem Moffi arrivato a tempo quasi scaduto. Il Lorient si trova al momento terz’ultimo in Ligue One, in piena zona retrocessione. È la squadra dell’omonima città che si trova in Bretagna, quella non grande ed ancora parte dell’Unione Europea. Nonostante la regione sia famosa per le ostriche, fiore all’occhiello della gastronomia bretone, il loro simbolo è un merluzzo. Per celebrare la vittoria il difensore inglese Trevoh Chalobah si è messo in una posa da meditazione che ricorda l’esultanza di Haaland. O che ricorda la presa in giro dei giocatori del PSG nei confronti dell’esultanza di Haaland. A voi la scelta.

4. Anche il Lione ha vinto a tempo quasi scaduto contro il Bordeaux, per 2-1, raggiungendo proprio i parigini in testa alla classifica. Lo ha fatto in grande stile con la rete gonfiata più pazzesca del weekend, realizzata dal terzino destro Dobouis. Chi di voi pensa che questo sia un cross sbagliato è in malafede.

5. Un altra rete gonfiata degna di nota l’ha messa a segno Nkunku del Red Bull Lipsia contro il Leverkusen. Con un solo tocco ha eluso ben 5 avversari all’interno dell’area per poi girare il pallone di potenza e incrociando sul secondo palo. Anche qui c’è chi dice che sia un gran gol e chi sostiene che sia stato fortunato dall’inefficienza collettiva dei giocatori del Bayer.
Tra l’altro ad un certo punto del match l’allenatore Julian Nagelsmann ha dato un foglietto ad Angeliño, un pizzino insomma, come quelli che ci scambiavamo tra i banchi a scuola. I telecronisti si sono chiesti chissà quale brillante indicazione tattica avrà mai dato Nagelsmann ai suoi, o se fosse un indicazione per lo stesso Angeliño, magari una strategia per ingabbiare Florian Wirtz. Archie Rhind-Tutt di ESPN lo ha scoperto. Era un banale cambio modulo. Che delusione.

6. Restiamo in Bundesliga pensando un po’ a come stanno i bomber della competizione. Settimana scorsa vi dicevo che ad Andre Silva bastavano un paio di gol per eguagliare il record personale in un singolo campionato no? Ebbene li ha già fatti. Doppietta all’Hertha Berlino e quota 16 in campionato. Ha segnato anche il gigantesco Wout Weghorst del Wolfsburg che si porta a quota 13. I gol di questi due attaccanti stanno clamorosamente trascinando le proprie squadre nella top 4. Due gradite sorprese. Erling Haaland ha bene o male tenuto a galla il Dortmund fin qui, ma sabato è rimasto a secco, calciando addirittura un rigore sulla traversa. Primo errore dal dischetto della sua carriera. Resta il fatto che ha segnato 27 gol in 29 partite di Bundesliga, 13 in questa stagione. Insomma vi ho parlato di 3 macchine da gol perfettamente oliate. Peccato che le loro prestazioni vengano sminuite dal paragone con quelle di Lewandowski, che si è portato a quota 24 in 19 gare. Sembra la Formula Uno degli ultimi anni. Belli e bravi tutti, ma alla fine Lewis Hamilton fa una gara a parte.

7. In Spagna si sono affrontate Villareal e Real Sociedad, due squadre belle da vedere. Protagonisti del match Dani Parejo e Alexander Isak. Il primo ha segnato l’ennesima bomba da fuori area della sua carriera. Il secondo ha salvato i suoi nei minuti di recupero con il terzo gol consecutivo in altrettante partite. Dunque 1–1 non solo tra le due squadre ma anche in questo confronto tra palloni gonfiati.

8. Ottavo pensiero come le vittorie consecutive dell’Atletico Madrid in Liga. Dopo il 4–2 rifilato al Cadice è sempre più lanciato verso il successo in campionato. La simultanea sconfitta del Real Madrid in casa per 2–1 contro il Levante gli permette di allungare a 10 punti il vantaggio in classifica. Proprio quando la mistica del Cholismo sembrava esaurirsi ecco che Simeone sorpassa tutti. Una grossa fetta di merito va data a Luis Suarez che sta disputando la prima stagione a Madrid come se avesse ancora bisogno di dimostrare qualcosa a qualcuno. Quel qualcuno è il Barcellona che lo ha scaricato ad una diretta concorrente, che sta caldamente ringraziando. Ma forse deve anche ringraziare la Guardia di Finanza italiana. Chissà che sarebbe successo se quegli imbrogli all’esame di italiano non fossero stati scoperti subito. Suarez giocherebbe con Cristiano Ronaldo a Torino? E Morata? Dove si troverebbe oggi? Siamo di fronte ad un grande what if del calciomercato? Ma no dai, a dire il vero è meglio non pensarci neanche. Mi sembrano tutti molto contenti di cosa abbia portato quell’intreccio di mercato. Tranne Messi.

9. In Serie A il Milan è ancora primo in classifica. Si è guadagnato due rigori. E Ibra ne ha sbagliato uno. Tutto questo non fa più notizia. La fa invece Rafael Leão che con lo pseudonimo WAY 45 ha fatto il suo esordio nella scena musicale con l’album «Beginning». È un misto tra rap, trap e drill. Il talento portoghese non è il primo calciatore ha cercare successo anche tra gli ascolti di Spotify oltre che sul campo da calcio. Il rap ovviamente è il genere più gettonato in questa categoria di atleti. Eccovi quindi una lista di altri campioni che non sfigurano neanche rappando dietro ad un microfono, in perfetto stile coatto da palloni gonfiati, e il link per ascoltarli:

10. In una settimana in cui in Italia si è deciso di incentrare il discorso mediatico più sugli screzi visti in campo tra Lukaku e Ibrahimovic che sulla crisi di governo, anche Milenkovic e Belotti hanno deciso di dar vita ad un confronto da duri gratuito. Che ha avuto anche conseguenze più gravi nell’immediato sul campo visto che il difensore dei viola è stato subito espulso dopo il contatto testa contro testa e la leggermente accentuata caduta di Belotti. Voi da che parte state? Siete per “Milenkovic è un pollo” o “Che buffone Belotti”?

11. La settimana italiana dunque era cominciata in maniera nervosa e il weekend non è stato da meno, in particolare dietro ai microfoni. Se quegli scambi di opinione sempre sullo scontro Lukaku-Ibra di Maldini e Marotta sono esageratamente riportati come lite, Gasperini e la Lazio invece non se le sono mandate a dire, addossandosi la colpa del nervosismo post gara l’uno con l’altro. Anche Gattuso, di solito molto pacato ed educato nelle interviste, forse per dare un profilo diverso dal giocatore poco pulito e burbero che era, questa volta ha regalato un po’ di pepe nelle sue dichiarazioni. Ha apertamente detto di essere rimasto deluso da De Laurentiis e che non si sente a suo agio in questo momento nonostante il buon campionato disputato fin qui. Il suo contratto scadrà a giugno, e si sa che quando De Laurentiis non difende pubblicamente i suoi allenatori messi in discussione dai media questi non rimarranno in sella a lungo.

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12. Nel suo ultimo pezzo su Rick Karsdorp, Marco Alesiani dipingeva la stagione della Roma come fosse piombata in un thriller di Stephen King. In privato gli ho dato del disfattista. E forse con ragione visto che la Roma ha battuto il Verona, la miglior difesa della Serie A, facendogli ben 3 reti. La squadra di Fonseca in questo momento campa grazie alla trequarti occupata da Mkhitaryan e Pellegrini, che stanno gonfiando a suon di assist quel pallone di Borja Mayoral. A breve si assegnerà il premio per il miglior calciatore di gennaio in Serie A, e lo spagnolo, che ha segnato 5 gol in 6 partite, è un serio candidato.

13. In realtà i veri palloni gonfiati nella capitale sono Simone Inzaghi e i suoi giocatori, in uno strabiliante momento di forma. La netta vittoria contro l’Atalanta per 3–1 ha ridato linfa alle loro ambizioni di confermarsi tra le prime quattro. Per una volta non sono Immobile e Luis Alberto gli uomini copertina. Anzi solo le seconde linee a emergere ultimamente, dando finalmente profondità alla rosa biancoceleste. Giocatori come Escalante e Pereira stanno cominciando a dare un contributo subentrando a gara in corso. Inoltre Muriqi ha segnato il suo primo gol in campionato. È il primo giocatore kosovaro a realizzare un gol in Serie A, una bella statistica inutile.

14. Anche se il vero protagonista in Serie A in questo momento resta Davide Ballardini. Ecco giusto un paio di dati messi a disposizione da Opta per capire come abbia sistemato la stagione del Genoa.

15. Vi ho parlato troppo di situazioni di tensioni e nervosismo oggi. Mi sembra giusto pareggiare i conti con un bel messaggio in favore di pace, uguaglianza e tolleranza. Lo Stoccarda è infatti sceso in campo con una bellissima maglia che celebrava questi valori. Ha persino decorato lo stadio con i colori dell’arcobaleno. Gli ha anche portato bene, vista la vittoria per 2–0 sul Mainz.

16. In Eredivisie a Rotterdam c’è stata la caldissima sfida tra Feyenoord e PSV. Hanno vinto i padroni di casa per 3–1, chiudendo la gara già nel primo tempo e permettendo all’Ajax di allungare a 7 punti il distacco in vetta. Rete gonfiatissima quella del 2–0 di Steven Berghuis, un tiro a giro. “Alla Del Piero”, come si suol dire. Il capitano del Feyenoord questa stagione ha partecipato con gol o assist a 18 reti dei suoi. Dopo di, lui in questa classifica, c’è il prodotto locale classe 2000 Lutsharel Geertruida a quota 8, di cui 6 gol. Oltre ad aver un bellissimo nome è un terzino destro interessantissimo e da tenere d’occhio.

Lo splendido gol di Berghuis

17. Questo sabato il Manchester City capolista della Premier League affrontava lo Sheffield United, ultimo. Lo ha fatto senza poter contare su Kevin De Bruyne e Sergio Aguero, assenza già dichiarate. Quando la cosa è stata fatta notare dai giornalisti in conferenza stampa all’allenatore delle Blades Chris Wilder ha sarcasticamente commentato “Be, questo semplifica incredibilmente tutto, è fatta, abbiamo già vinto”.

Il City alla fine ha vinto per 1–0.

18. Si è parlato per un po’ di come il Liverpool si fosse inceppato, incapace di segnare per ben 4 gare consecutive in Premier League. Questa settimana in poco più di 3 giorni ne ha realizzati ben 6. 3–1 al Tottenham e al West Ham. Come sempre, bastano un paio di vittorie per ribaltare la narrazione di una stagione calcistica. Ne sa qualcosa anche il Tottenham di Mourinho, che in poco più di un mese è passato dal primato in classifica all’attuale sesto posto a -11 dalla vetta. Se la sconfitta con il Liverpool di giovedì era un incidente di percorso prevedibile, quella a Brighton subendo un dominio nel controllo della gara decisamente no. Tra l’altro era la prima vittoria stagionale del Brighton nel loro stesso stadio. Insomma proprio un brutto weekend per gli Spurs, che stanno rimettendo tutto in discussione.

Il Tottenham è la squadra inglese ad aver più perso gare nello stesso giorno della Royal Rumble di Wrestilng WWE. Coincidenze con il fatto che il più iconico wrestler dela nostra infanzia sia un loro tifoso? Nessuna, è tutto molto ovvio.

19. Il premio per il Pallone più gonfiato della settimana — MPG of the week — va a Patrick Bamford del Leeds United. Autore di un gol e due assist nella vittoria esterna degli uomini del “Loco” Bielsa contro il Leicester. A Leeds Bamford ha messo fine al lungo girovagare per le contee inglesi come giocatore in prestito dal Chelsea. Un girovagare durato ben 5 anni, prima di essere acquistato dal Middlesbrough e poi al Leeds un anno e mezzo dopo — stagione 2018/19. Con la maglia dei Peacocks Bamford ha fino ad oggi segnato 37 gol in 3 stagioni, 11 in questa. La sua inaspettata prolificità è una delle storie di questa stagione in Premier League e lo ha portato ad una chiamata con la nazionale inglese. Una cosa impensabile fino a pochi mesi fa. È un giocatore che si è sempre portato dietro una buona dose di scetticismo, sia da parte dei suoi tifosi che degli addetti ai lavori. Ma sotto la guida di Bielsa si sta trasformando in un attaccante completo, cercando di eccellere in più qualità, sia in finalizzazione che nell’associarsi con i compagni. Ha segnato quanto Jamie Vardy, un giocatore che protagonista in Premier League lo è diventato tardi, a 27 anni. Come lui. È una storia che aiuta a capire quanto impegno e pazienza possano essere premiati. Godetevi il suo più bel gol assistito dal Loco Bielsa.

Bamford: “Senza la corsa di Bielsa questo video non sarebbe mai diventato virale”

20. L’ultimo pensiero non può non andare al calciomercato che anche questo gennaio ha tenuto occupate parecchie redazioni. Forse anche eccessivamente visto che di soldi ne girano pochi anche nel calcio e molti colpi dati per fatti, tipo Scamacca alla Juventus, Alli al PSG o Dzeko all’Inter, alla fine si sono rivelati delle “fake news”. Per fortuna il calciomercato non raduna fanatici come quelli di QAnon. Ve lo immaginate l’Atahotel di Milano, storica sede di trattative nelle ultime ore di ogni sessione di mercato, preso d’assalto tipo il Campidoglio per fermare questo giro di plusvalenze? Un’immagine assurda ma anche affascinante Sarebbe bello che qualcuno impedisse ai club di fare i furbi. Vi lascio con i miei trasferimenti preferiti di questa sessione di mercato.

Takumi Minamino — Southampton via Liverpool
Moises Caicedo — Brighton via Indipendiente Del Valle
Fraser Hornby — Stade Reims via Aberdeen
Jonjoe Kenny — Celtic via Everton
Masaya Okugawa —
Arminia Bielefeld via Red Bull Salisburgo
Martin Ødegaard
— Arsenal via Real Madrid
Jean-Clair Todibo — Nizza via Barcellona
Valentin Antov —
Bologna via CSKA Sofia
Joshua Zirkzee — Parma via Bayern Monaco
Will Grigg — MK Dons via Sunderland

di Alessandro Giura

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Alessandro Giura
Palloni Gonfiati

Studente di scienze della comunicazione a UniTo. Editor e Copywriter. Scrivo su Palloni Gonfiati e Ultimo Uomo. Conduco il podcast Britannia.