Papille — Menù 06/2020

Game Happens
Papille: Una fettina di cultura al limone
8 min readFeb 13, 2020

In questo numero parliamo di Kentucky Route Zero come opera letteraria e intrinsecamente legata alla psicogeografia locale e americana che lo ha generato. Di come una carta da parati possa continuare a emanare atmosfere specifiche anche quando passa dal muro di un film a quello di un videogioco. Di videogiochi che non vampirizzano ore di vita e attenzione, ma che molto democraticamente ci permettono di fare anche altro mentre giochiamo. Di una grammatica nuova dettata dall’uso colloquiale quotidiano che facciamo ormai della lingua e di come queste sfumature di senso e significato possano essere usate come strumento espressivo nei videogiochi.

Nei secondi vi regaliamo un corso accelerato su Susan Sontag, qualche serie tv per riflettere e non dormire mai più la notte (n.b.: nessuna di queste è horror) e l’analisi minuziosa del poster del prossimo film di Wes Anderson.

Il dolce vi porta in campeggio, per rilassarvi e staccare per novanta minuti. Ne abbiamo tutti un gran bisogno.

Primi Piatti
Portate dedicate ai giochi (digitali e non) ricche di approfondimenti su critica, game design, arte e sviluppo.

Kentucky Route Zero (2013—2020)
EGM 5 e 10 febbraio 2020
Il 28 gennaio 2020 è stato pubblicato l’ultimo atto, il quinto, del videogioco Kentucky Route Zero [KRZ], un’indimenticabile opera d’arte che ci accompagna da quasi dieci anni (Kickstarter nel 2011) tra estenuanti periodi di attesa, geniali intermezzi a riempire i vuoti tra un atto e l’altro, e criptici messaggi lasciati come missive in bottiglia nel mare di Internet. Vi proponiamo in questo numero due approfondimenti in merito. Il primo sottolinea l’aspetto fortemente narrativo che caratterizza KRZ tanto da paragonarlo a 2666 di Bolaño per respiro, temi, e struttura. Il secondo si concentra invece sull’esplorazione del parco nazionale delle Mammoth Cave (in Kentucky, USA). Si tratta del complesso di grotte più esteso al mondo, già fonte di ispirazione dello storico videogioco Colossal Cave Adventure di Will Crowther e, nell’ultima decade, riferimento geografico, culturale e onirico di Cardboard Company, immortalato per sempre nei cinque atti di KRZ.
Articoli in inglese

Molti giochi sono letterari e molti altri sono straordinariamente ben scritti, ma Kentucky Route Zero è il primo gioco che, per me, richiede un’interpretazione a livello di un romanzo. È un risultato singolare, giustifica perfettamente il tempo impiegato per arrivare fin qui.
—Trevor Strunk

Jake Elliott (a sinistra) e Dan Solberg (a destra) nelle Mammoth Cave, foto di Ashton Dawn per EGM

I giochi stanno scoprendo un nuovo strumento espressivo: la grammatica di Internet
EGM, 6 febbraio 2020
Lo scorso anno Gretchen McCulloch ha pubblicato il libro Because Internet — Understanding the new rules of language, un saggio che si occupa di indagare gli effetti generati dal nostro nuovo costante comunicare in modo informale e online. Ci siamo progressivamente allontananti dalle rigide regole codificate dalla grammatica ufficiale e abbiamo invece stabilito (e implicitamente approvato) una grammatica della lingua “Online”: abbreviazioni, neologismi, mode e trend che trasudano dal quotidiano e filtrano nel linguaggio. La parte più creativa e giocosa di questa nuova tendenza ha immediatamente trovato un utilizzo in alcuni videogiochi: l’Online viene infatti adottato come strumento espressivo, capace di caratterizzare toni, umori e intenzioni dei personaggi anche solo in poche, essenziali, battute e scelte stilistiche.
Tra i titoli citati: Hypnospace Outlaw, Cibele, Wandersong e METAPUNKS. Articolo in inglese

Attraverso i giochi indie la flessibilità e l’utilità della grammatica di Internet vengono adottate per qualcosa di più della semplice comunicazione sociale. Chi parla fluentemente il linguaggio “Online” è in grado di applicare la propria conoscenza istintiva su come ci esprimiamo per mostrare le caratteristiche, i toni e i mondi dei loro giochi, mettere in luce chi sono i personaggi e suscitare tanta nostalgia per l’Internet di una volta.
— Jay Castello

Wandersong e l’utilizzo del “tutto maiuscolo” come rafforzativo d’intenzione (quello che in Online sta per “urlare”)

Relax… la gioia dei videogiochi in cui non si deve fare quasi nulla
The Guardian, 3 febbraio 2020
Sono sempre più diffusi i videogiochi in cui le azioni disponibili sono limitate a sporadici click, tanto da permettere a chi gioca di condurre altre attività in contemporanea (come studiare, cucinare o sferruzzare a maglia). Si tratta di giochi che riescono a inserirsi perfettamente nelle nostre routine accelerate, capaci di regalarci momenti di relax piacevole senza tiranneggiare catalizzando prepotentemente la nostra attenzione negli ultimi quarti d’ora di tempo libero che abbiamo a disposizione.
Tra i titoli citati: Coffee Talk, Astrologaster, Animal Crossing, Doki Doki Literature Club.
Articolo in inglese

Interattività può significare abitare tranquillamente uno spazio, o semplicemente passarci ogni tanto e controllare come vanno le cose, e per alcuni secondi dedicare la nostra attenzione a qualcosa di piacevole e adorabile.
—Keith Stuart

La moquette di Stanley Kubrick sta invadendo i videogiochi
The Face, 6 febbraio 2020
Chi fa wordbuilding (letteralmente: chi costruisce mondi virtuali) lo sa bene: bastano pochi elementi ben scelti per generare immediatamente in chi gioca un sense of place tangibile. Ci sono giochi in cui le stanze hanno quasi un odore, tanto è dettagliata e precisa la resa dell’ambiente, e ci sono mondi dove ci orientiamo come se fossero reali. La scelta di un motivo per caratterizzare superfici quali pavimenti o pareti è essenziale, soprattutto quando il motivo è ben noto agli occhi di chi gioca e richiama automaticamente dalla memoria collettiva scene provenienti da (in questo caso) film famosi capaci di riempire la stanza di un’atmosfera ben precisa, ereditata dal medium precedente.
Tra i titoli citati: Disco Elysium e Control
Articolo in inglese

Disco Elysium (2019)
Secondi Piatti
Una selezione di pietanze per soddisfare gli appetiti culturali più vari, dal cinema alla letteratura, passando per l’architettura, le scienze sociali e la fotografia.

L’urgenza del reale
Link, 10 febbraio 2020
Un articolo di approfondimento su alcune delle serie tv più disturbanti dell’ultimo periodo. Noi di Papille le abbiamo viste tutte (e ve ne avevamo già consigliate ben tre nel primo numero dell’anno) e non possiamo che concordare e reiterare il messaggio: sono serie dalla realizzazione impeccabile e dal forte impatto emotivo che vi faranno ripercorrere avvenimenti storici più o meno noti proponendovi una nuova lettura degli stessi, lucida, nitida e lontana dalle distorsioni del passato.

Perché le serie tv, finzionali ma realistiche, permettono di “mettere in pausa” la realtà e di riflettere su di essa. Ci aiutano a ricordare, capire, assorbire questioni complesse in un mondo che viaggia veloce. Allo stesso tempo ci forniscono un monito, ricordandoci non solo di non ripetere gli errori del passato, ma che quegli errori si stanno già ripetendo sotto i nostri occhi. Senza rendercene conto.
—Manuela Stacca

Chernobyl (2019, HBO)

Essere Susan Sontag: un pensiero e un corpo che parlano al nostro bisogno di presente
Che Fare, 4 febbraio 2020
Una retrospettiva sul pensiero e l’opera di Susan Sontag: scrittrice, filosofa, storica e intellettuale americana vissuta tra il 1933 e il 2004.

20/11/1965
I testi sono oggetti. Voglio che abbiano un effetto sui lettori — ma in ogni modo possibile. Non c’è un modo giusto di esperire ciò che ho scritto. Io non “dico qualcosa”. Permetto a quel “qualcosa” di avere una voce, un’esistenza indipendente (un’esistenza indipendente dalla mia).

9/8/1967
Niente esiste se io non provvedo al suo sostentamento (attraverso il mio interesse, o il mio interesse potenziale). Questa è l’angoscia suprema, perlopiù subliminale. Perciò, devo sempre essere, sia in teoria che in pratica, interessata a tutto. Considerando tutta la conoscenza come un dominio di mia competenza.

Erica Dorn, graphic designer che lavora con Wes Anderson, spiega il poster di The French Dispatch
It’s Nice That, 12 febbraio 2020
L’attesa per il prossimo film di Wes Anderson è finita. Da pochi giorni è stato infatti pubblicato il primo trailer di The French Dispatch (previsto in sala per il 24 luglio 2020), film che seguirà le vicende della redazione di un settimanale, nato come rubrica tra le pagine di un quotidiano e cresciuto fino a diventare un giornale indipendente. In questo articolo la graphic designer Erica Dorn racconta come siano stati creati e progettati sia il poster, sia le copertine del settimanale (ispirato al New Yorker) all’interno del film.
Articolo in inglese

Contorni
Bocconcini di gallerie fotografiche, ratatouille di video gustosi e julienne di letture veloci per stuzzicare tutti i sensi.
“The Practical Decorator and Ornamentist” (1892) di George e Maurice Ashdown Audsley, un prezioso volume stampato in cromolitografia che raccoglieva 100 tavole a colori con decorazioni e pattern di stili ed epoche differenti: dalla Grecia antica al Medioevo, dal Giappone al gotico. (via frizzifrizzi)
Dessert
Giochi per tutte le tasche e bonbon offerti dalla casa per sollevare l’umore.

Wide Ocean Big Jacket
di @_turnfollow, 2020
Citato tra le menzioni d’onore IGF per il Seumas McNally Grand Prize e nominato tra i finalisti per il Premio narrativo, Wide Ocean Big Jacket è un gioco delizioso, delicato e profondo. Una gita in campeggio che dura circa novanta minuti e che vi permetterà di imparare a conoscere i quattro partecipanti alla spedizione (due adulti e due adolescenti) e di entrare a far parte delle dinamiche che si instaurano tra loro. Una boccata d’aria fresca, perfetta da consumarsi a fine giornata.
L’unico gioco che può farvi venire l’insana voglia di andare in campeggio.
Testi in inglese

Digestivo
Tweet da bere tutto d’un fiato per facilitare la digestione.
Ovetto Sorpresa
Curiosità impreviste.

Grazie per aver banchettato con noi. Ci rivediamo giovedì prossimo. Se volete inviarci assaggi imperdibili, potete scrivere a: papille@gamehappens.com

Al momento della pubblicazione di questo menù, nella nostra dispensa sono catalogati 555 titoli di videogiochi, sono collezionate 512 fonti, e sono monitorati 2269 account Twitter.

Legenda

🐣 Pulcini: adatto anche a bambine e bambini a partire dai 7 anni
🌶️️ Piccante: contiene note polemiche
🌾 Allergeni: può contenere tracce di…
❄️ Surgelato: scongelato dagli archivi
📅 Agenda: date da segnare
🌱 Exhibition: gioco già selezionato per uno showcase GH

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Game Happens
Papille: Una fettina di cultura al limone

Game Happens is a nonprofit cultural association based in Genova (Italy) focused on the impact of games. #gamehappens