Avevamo davvero bisogno di Captain Marvel?

Pietro Ranieri
Ready Player One
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2 min readMay 2, 2019

Fino all’ultimo mi sono domandato se questo Captain Marvel servisse davvero, all’universo cinematografico Marvel, che ormai conta 11 anni e decine di film. Era necessario introdurre un nuovo eroe nel già nutrito roster degli Avengers? Anche dopo lo schiocco di Thanos, avevamo davvero bisogno di un nuovo film di origini? Spoiler: no.

Intendiamoci: al momento in cui scrivo ho già visto e recensito Avengers: Endgame, il film per il quale Capitan Marvel è stato creato, sostanzialmente, come deus ex machina. E che alla fine si è rivelato essere un’enorme operazione di marketing, dato il minutaggio ristretto riservato alla signorina Danvers. In buona sostanza, tutta la campagna pubblicitaria improntata sul tema del girl power e sulla necessità di dover vedere questo film per capire Endgame hanno solo giovato a Capitan Marvel che, spinto dall’ottima e furba strategia comunicativa di Marvel Studios, ha conquistato al botteghino numeri interessanti. Questo, pur se in sostanza non si tratta di un grandissimo film.

Di fondo, la storia di Carol Danvers — semplicemente Vers, per i Kree — rimane la stessa dei fumetti. Tutto però viene permeato di una sorta di sentimento politically correct che arriva fino a quello che per alcuni fan di vecchia data è stato praticamente uno stupro, ovvero l’aver trasformato gli Skrull da razza guerriera e guerrafondaia a profughi spaziali pacifisti. Personalmente questa cosa non mi ha colpito più di tanto: era un twist funzionale, forse l’unica vera sorpresa di un film che di per sé non fa molto altro se non rivelarsi un compitino ben svolto. Ho preferito meno il trattamento riservato a Mar-Vell. Piacevolissima però la chimica che Brie Larson e Samuel L. Jackson hanno creato in alcune scene, meno i colpi di teatro in puro stile Marvel (che al cinema sembra essere qualcosa di simile a “ora creiamo hype per quello che dovrebbe essere un momento epicissimo e fondamentale e poi risolviamolo in caciara. Tipo col gatto. Sai che ridere!” E invece no).

Capitan Marvel è e resta un buon film, intrattenimento puro, scritto per infilarsi un po’ a spintoni dentro una continuity che ormai rischiava di avvilupparsi dentro le sue stesse pieghe — e controllata a vista da gente che da un cavolo di sandwich tagliato a metà ha dedotto “magicamente” che Nick Fury è uno skrull. Fortunatamente, ci ha pensato Endgame a chiudere egregiamente questo capitolo: vedremo se la Carol Danvers della prossima fase saprà raccogliere l’eredità — pesantissima — di Tony Stark e Steve Rogers.

6,5

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Pietro Ranieri
Ready Player One

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