Un teatro in ascolto

Massimiliano Boschi
Scripta Manent
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3 min readJun 26, 2020

Gaia Carroli, direttrice del Teatro Cristallo, descrive le ragioni di un successo basato sulla fiducia e sull’attenzione a quel che ci circonda: “Ripartiamo da progetti non autoreferenziali”.

Gaia Carroli (foto Paola Brucoli)

Il Teatro Cristallo è l’esempio di un successo, della capacità di portare cultura in un quartiere popolare e di trasformarsi in un punto di riferimento per l’intera città. Per molti, per quasi tutti, è complicato conoscere composizione e gusti del proprio pubblico, non per il Cristallo (si veda qui), perché chi lo frequenta trova sempre la porta aperta e qualcuno in ascolto. Questo ha permesso di creare un rapporto di fiducia che sembra alla base di questo successo. Per verificare l’ipotesi abbiamo incontrato chi lo dirige da quattordici anni: Gaia Carroli. “Sì, siamo ovviamente felici della fiducia che il pubblico ripone nel Cristallo — premette — un atteggiamento che ci è stato confermato anche in occasione del post-lockdown. In tanti hanno rinunciato al rimborso dell’abbonamento come atto di fiducia verso il nostro teatro in un periodo difficile”.

Qual è il segreto?
“Non credo ci sia, ma questa fiducia è il nostro punto di forza. Negli anni abbiamo confermato di meritarci questa fiducia, non limitandoci a portare i grandi nomi da tutto esaurito, ma ospitando anche personaggi meno noti in grado di intercettare le questioni che stanno più a cuore al nostro pubblico. Il merito è anche degli ottimi divulgatori che abbiamo invitato per i nostri percorsi”.

Da dove ripartirete dopo la crisi Covid?
“Dall’esperienza, durante il lockdown ci siamo tutti buttati sui contenuti digitali perché non c’erano alternative, ma ci siamo resi conti che il teatro ha bisogno dell’incontro e della predisposizione all’ascolto”.

Vostro e del pubblico?
“Sì, questo ci spinge a ripartire da progetti che non siano autoreferenziali, attenti a quel che accade fuori dal teatro. Penso, solo per fare un esempio, ai temi ambientali portati in primo piano dall’esperienza del lockdown, con gli animali che si sono riappropriati degli spazi abbandonati dall’uomo. Ma il discorso si può allargare alla salute e al sociale…”

Puoi già farci qualche esempio?
“Sì, rispetto all’attenzione a quel che ci circonda, abbiamo avviato il progetto Bolzanism Museum che verrà inaugurato a luglio nei quartieri Don Bosco e Europa Novacella di Bolzano. Un museo a cielo aperto per osservare Bolzano da una nuova prospettiva. Partiranno dall’infopoint che stiamo allestendo nel cortile del Cristallo a partire dal 10 luglio (il venerdì e il sabato) e proseguiranno fino ad ottobre. Nel dettaglio, sono guidate interattive che andranno alla scoperta dei quartieri Don Bosco ed Europa Novacella di Bolzano grazie a un progetto collettivo ideato da Teatro Cristallo, Corto Circuito, Cooperativa 19 e Campomarzio. Gli speciali “narratori” che accompagneranno i visitatori sono 10 giovani guide, formate per l’occasione dalla regista Flora Sarrubbo e dall’attore Lucas da Tos”.

Poi c’è il teatro…
“Si, con Fuori scena, il nostro bando estivo che ha un duplice scopo: far lavorare il teatro locale, ma anche e soprattutto quello di portare gli spettacoli dal vivo in cortili, spazi condominiali o comunali, per offrire al pubblico la possibilità di fruire degli stessi direttamente da casa, affacciandosi dal balcone, dalla terrazza o dalla finestra. Saranno tre spettacoli che circuiteranno in una tournè che non toccherà solo Bolzano”.

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Massimiliano Boschi
Scripta Manent

Collaboro con “Alto Adige Innovazione” e “FF- Das Südtiroler Wochenmagazin”. In passato con “Diario della settimana”, “Micromega” e “Il Venerdì di Repubblica”.