Il viaggio della valigia

Un viaggio più lungo di quanto immagini

SEA Milan Airports
SEA — Where Travel Begins
7 min readMay 16, 2019

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QQuando viaggi, in fondo, non sei mai veramente solo. Con te porti sempre un pezzo di casa, un pezzo del guardaroba, un pezzo della tua scrivania. A volte, tutte queste cose insieme e anche qualcosa di più, tutto racchiuso in un contenitore che custodisci come un tesoro e dal quale non ti separi mai: il tuo bagaglio, che sia una valigia, un trolley o uno zaino.

Diciamo che hai una valigia.

Se ci pensi, la valigia è una di quelle cose di cui si ha sempre un certo riguardo, nonostante passi buona parte del tempo semi-dimenticata in un angolo della casa, in attesa del prossimo viaggio. Quando compri una valigia, non lo fai mai a caso, anzi presti attenzione a tanti dettagli come la capienza, le dimensioni, la comodità delle maniglie, il numero di tasche e taschini interni ed esterni, il design, il colore… Tutto per comprare un oggetto che dovrà durare a lungo, e che tutto sommato ti accompagnerà in buona parte dei posti che visiterai da quel momento per diversi anni a venire.

Lei ti sarà sempre fedele, ti accompagnerà al mare e in montagna, in città e in campagna, in Italia e all’estero, e con sé porterà quel pezzo della tua vita che avrai deciso di prendere da casa tua o dal tuo ufficio per affrontare il viaggio. E tu sarai fedele a lei, portandola con te in ogni occasione senza separartene mai. Dal momento in cui uscirai di casa non la perderai di vista nemmeno per un attimo, la porterai con te in macchina, in taxi, in autobus, in metro, in nave, in treno. Amica sincera, compagna indivisibile, non la lascerai fino all’arrivo nel posto sicuro, che sia la stanza di un hotel, una casa vacanza o un cottage in montagna. Mai, tranne in un momento particolare, in un posto particolare, prima di un viaggio particolare.

Al check-in in aeroporto, poco prima di prendere un volo.

Una separazione difficile, ma necessaria

Separarsi dal proprio bagaglio al banco check-in dell’aeroporto è prima di tutto un atto di fiducia, va detto. Un’eccezione alla regola che compi soltanto per necessità, rimettendoti alla competenza dell’aeroporto e della compagnia. Lasciare un pezzo di te nelle mani di qualcun altro, in qualsiasi contesto tu lo faccia, rappresenta un rischio: potrebbe rovinarsi, non essere trattato col giusto riguardo o, peggio, andare smarrito. Questi sono alcuni dei timori che di certo almeno una volta nella vita hanno colto te come ogni altro passeggero, poco prima della partenza. Una paura fondata solo in parte, visto che i dati ci dicono che il tasso di smarrimento dei bagagli nel mondo è in costante calo a fronte delle innovazioni tecnologiche degli ultimi anni. Ma, si sa, il cuore non sente ragione, e nemmeno i dati più confortanti possono togliere del tutto la paura di ricadere nella schiera dei passeggeri sfortunati.

L’area check-in di Malpensa T1

Fiducioso o no, al momento del check-in lasci quel parallelepipedo pieno di vestiti, affetti e ricordi sul piccolo nastro trasportatore, subito dopo aver attaccato l’etichetta di identificazione alla maniglia in modo che non si stacchi. Qualche secondo e la tua compagna di viaggio sparisce dentro un buco nero, la hostess ti saluta con un sorriso e tu ti allontani, con le braccia più leggere e, forse, il cuore un poco più pesante.

Nulla di grave, ci penserà l’aeroporto con le sue meraviglie e il suo fascino unico a distrarti. Così superi i controlli di sicurezza, entri nella galleria commerciale e in qualche minuto ti ritrovi di nuovo immerso nell’esperienza di viaggio, quasi dimentico della tua amica tanto cara e fedele. Tanto, nonostante le paure e i dubbi e le incertezze, sai bene che una volta arrivato a destinazione potrai riaverla con te, e non dovrete lasciarvi più fino al prossimo volo.

Di nuovo insieme

Volare è bello, su questo non c’è dubbio. Non a caso è stato il sogno dell’Uomo sin dai tempi di Dedalo e Icaro, e non per nulla sempre più persone decidono di usare l’aereo per raggiungere i luoghi più affascinanti della Terra. Trovarsi sopra le nuvole, veloci come nient’altro al mondo, alti più delle montagne è un’esperienza unica a cui in fondo non ci si abitua mai veramente. Vale lo stesso per te, che dopo aver passato un po’ di tempo a Malpensa sei salito sull’aereo per affrontare questo viaggio col cuore leggero e tanta voglia di partire. Hai viaggiato comodo, leggendo un libro, guardando un film o una serie tv, ogni tanto scrutando fuori dal finestrino dell’aereo per guardare “com’è bello il mondo da lassù”.

All’arrivo ti aspetta il solito scenario. Scendi dall’aereo soddisfatto, impaziente di rientrare finalmente nel mondo e di iniziare la tua vacanza o la tua trasferta di lavoro. Prima di tutto questo, però, hai ancora una missione da compiere: tornare in possesso della tua valigia. Entri in aerostazione e segui il flusso di persone che porta fino ai caroselli di ritiro bagagli. In quel momento ti tornano in mente le paure che avevi represso al momento del check-in a Malpensa: la tua compagna di viaggio sarà arrivata a destinazione con te? Starà bene? E se le fosse successo qualcosa? Stai lì, davanti ai rulli, e aspetti con gli altri passeggeri che da quel buco nero in fondo escano i bagagli per ricongiungerti finalmente al tuo. Qualche minuto d’attesa, ed ecco che magicamente iniziano a fare capolino le varie borse, trolley, zaini, sacche… Passano i minuti, la sfilata colorata di bagagli continua e, lentamente, senti una leggera apprensione salire. Inizi a chiederti se, tra tutti, sia stata persa proprio la tua valigia, mentre l’angoscia sale dallo stomaco fin dentro al petto.

Davanti a te continuano a passare bagagli dei più svariati colori e dimensioni, prontamente raccolti dalle braccia tese degli altri passeggeri. Il tempo passa, tu sei sempre più preoccupato, inizi a guardarti intorno per essere certo che sia quello il carosello giusto, stringendo tra le mani il piccolo bagaglio a mano che, fortunato, ha potuto prendere l’aereo insieme a te. Stai quasi per perdere le speranze, quando la vedi sbucare fuori. Tiri un sospiro di sollievo, la raccogli e, finalmente, potete entrare a tutti gli effetti in città, rigorosamente insieme. La vacanza può iniziare, tutto è andato come previsto.

La valigia ha viaggiato insieme a te, più di te

Dopo tutto il viaggio, gli spostamenti e le emozioni constrastinti, sembra quasi che quella valigia non abbia viaggiato affatto. L’avevi lasciata a Malpensa e — quasi per magia — l’hai ritrovata all’aeroporto di arrivo senza nemmeno sapere che strada abbia fatto, chi l’abbia spostata e, soprattutto, come. Invece, strano ma vero, quella valigia ha fatto più strada di te nel viaggio verso la tua destinazione.

E no, come puoi vedere dall’infografica qui sotto, la magia non c’entra niente.

Insomma, la tua valigia non è propriamente “stata ferma” mentre tu ti barcamenavi tra i controlli di sicurezza, la ricerca del gate, lo shopping aeroportuale e tutto l’insieme di attività che sei solito fare una volta arrivato a Malpensa. Anzi, a ben guardare alla fine del percorso la tua cara compagna di viaggio avrà fatto, tutto sommato, ben più strada di te. Al viaggio in aereo che in qualche modo avete condiviso, infatti, si sommano i chilometri percorsi all’interno del BHS (Baggage Handling System, il sistema di smistamento bagagli dell’aeroporto) prima di essere imbarcata in stiva. Sì, hai letto bene. Chilometri.

Nel caso di Malpensa, la lunghezza totale del BHS si aggira intorno ai 22 chilometri, che si snodano per centinaia di metri proprio sotto all’aeroporto, e che iniziano al piano partenze, cioè al secondo piano. A questo bisogna aggiungere il viaggio operato dall’handling aeroportuale che, dai caroselli operativi, portano manualmente i bagagli in stiva a bordo dei mezzi caratteristici che siamo soliti vedere nei sedimi aeroportuali di quasi tutti gli aeroporti del mondo. Infine, quando entrambi arriverete a destinazione, il bagaglio dovrà fare ancora un po’ di strada sul BHS dell’aeroporto di arrivo prima che tu ne possa tornare finalmente in possesso (ecco perché spesso i bagagli si fanno attendere, ed ecco spiegata la causa della tua ansia al momento della riconsegna).

Un esempio di BHS

Questo viaggio della valigia è tutt’altro che “semplice”: si tratta di un percorso tortuoso, ricco di controlli di sicurezza, deviazioni, scambi direzionali a raso e sovrapposti, tunnel, nastri trasportatori di diverse dimensioni e tipologie, mezzi di trasporto, mani degli operatori… Qualcosa che merita un approfondimento specifico in un articolo apposito.

Per ora ti basti sapere che la tua amata valigia compie anch’essa un grande viaggio per tornare tra le tue mani sana e salva. Un viaggio fondamentale per garantire la sicurezza di tutti i passeggeri, complesso per sua natura ma perfettamente oliato e sempre più automatizzato per far sì che sempre meno persone debbano patire le conseguenze di quelli che, nella quasi totalità dei casi, sono errori umani operati dagli operatori dell’handling aeroportuale (e quindi, come nel caso di Malpensa, non direttamente imputabili all’aeroporto). Un viaggio tortuoso, ma affascinante e necessario per la sicurezza di tutti.

Ricordalo, la prossima volta in cui lascerai la tua valigia sul nastro dei check-in. Il tuo viaggio dovrà ancora cominciare, ma quello della valigia sarà già iniziato. E non sarà nemmeno così breve.

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