La FOD Walk, ovvero quella volta in cui siamo stati insieme sulla pista
Un evento più unico che raro, pensato per rimuovere gli ultimi rifiuti rimasti in pista al termine dei lavori
Il Bridge è ufficialmente finito, ma prima di riaprire la pista agli aerei e l’aeroporto ai passeggeri, 167 colleghi di SEA hanno partecipato alla FOD Walk, un momento unico in cui hanno potuto (per la prima volta in assoluto) camminare sulla pista di decollo e atterraggio e procedere quindi a una prima bonifica dell’area in vista della riapertura.
Che cos’è il FOD?
Partiamo dalle basi: i FOD (Foreign Object Debris) sono letteralmente tutti i corpi che non fanno parte della normale dotazione di un aeroporto e che non sono nemmeno parte di un aeromobile. Sono, quindi, oggetti estranei che, per diversi motivi possono ritrovarsi in prossimità o direttamente sulla pista di decollo e atterraggio. Per esempio, un FOD potrebbe essere una piccola parte di velivolo che si è accidentalmente staccata, o un arnese dimenticato in fase di manutenzione.
Questi oggetti sono innocui in “condizioni normali”, ma sulla pista diventano potenziali pericoli per il volo degli aerei perché potrebbero essere aspirati dalle loro turbine, causando danni ingenti e, nella peggiore delle ipotesi, inficiare del tutto il volo.
Insieme per una pista più sicura (e per un’esperienza unica!)
Dopo i tre mesi di lavoro era prevedibile che alcuni FOD potessero essere stati lasciati a terra inavvertitamente dagli addetti ai lavori. Bulloni, chiodi, pezzi di lastre e parti di scarto andavano meticolosamente ricercati e rimossi per essere sicuri una volta di più dell’agibilità della pista.
Così, 167 colleghi volontari hanno deciso di prendere parte alla FOD Walk, lanciandosi in una sorta di contest che avrebbe premiato coloro che avessero raccolto più materiali e quelli che avessero rinvenuto i FOD più pericolosi. Tutti insieme hanno percorso l’intera pista, raccogliendo una modesta quantità di rifiuti e allo stesso tempo facendo un’esperienza che, nella migliore delle ipotesi, potranno ripetere soltanto tra vent’anni.
Una volta finita questa fase, il sedime aeroportuale è tornato a essere “sterile”: le autorità hanno ripristinato i controlli di sicurezza che erano stati sospesi durante il periodo del cantiere e hanno provveduto a bonificare l’intera area, così da essere sicuri al 100% dell’agibilità dell’aeroporto.
Dopo tre mesi di lavoro incessante, questa esperienza è stata la cosiddetta “ciliegina sulla torta” per quei colleghi (amministrativi, ché gli operativi la conoscono fin troppo bene! 😉) che non hanno mai avuto la possibilità di vedere da vicino cosa succede al di là dell’aerostazione. Un’altra piccola-grande soddisfazione, che ricorderanno per tanto tempo.
Linate è pronta a tornare al servizio dei milanesi, e noi con lei!