Pinterest Ads per autoeditori

Pubblicizziamo i nostri libri su Pinterest

Rita Carla Francesca Monticelli
Self-Publishing Lab
9 min readJul 19, 2020

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Tra i social network più popolari dotati di una piattaforma pubblicitaria c’è Pinterest.
Come sapete, su Pinterest si condividono immagini o video, di solito provenienti dal altri siti, sotto forma di pin. Questi di solito sono corredati di un testo (un titolo e una descrizione) e di un link. Se carichiamo manualmente un contenuto visuale (per esempio, una copertina o del materiale grafico promozionale), possiamo aggiungere il testo e il link. Quest’ultimo può essere anche l’URL della pagina del libro su un retailer. Se invece importiamo direttamente l’immagine o il video da un sito, questi dati vengono popolati automaticamente, ma possono sempre essere modificati.

Quando l’utente che scorre il feed di Pinterest si imbatte in un pin interessante, facendo clic su di esso, può visualizzarlo in una dimensione più grande e vederne i dettagli. Al secondo clic, se si tratta di un’immagine, viene indirizzato al link associato al pin. Nel caso di un video, facendo clic su di esso, questo viene riprodotto, ma, facendo clic sui dettagli, si apre la pagina originale da cui è stato importato (per esempio, su YouTube).

Il nostro profilo su Pinterest può essere personalizzato caricando una cover, che verrà visualizzata sopra la foto del profilo e il nostro nome, e una breve descrizione. Inoltre, possiamo associare e verificare l’URL del nostro sito web, collegare il feed RSS del nostro blog, in modo che, ogni volta che viene pubblicato un articolo, esso genera un nuovo pin in automatico, e organizzare i pin in bacheche.

Queste caratteristiche di Pinterest lo rendono un social network utile per promuovere in maniera organica i nostri libri tramite elementi grafici, come la copertina, i flyer promozionali, immagini che evocano il contenuto del libro (anche create utilizzando foto stock), booktrailer e così via.

Oltre a ciò però, Pinterest, offre una piattaforma pubblicitaria abbastanza semplice e intuitiva, che presenta molti elementi simili a quella di Facebook e altri che ricordano Amazon Advertising.
Per potervi accedere e utilizzarla, ci servono essenzialmente due cose:

  • un account business;
  • una carta di credito.

La creazione di un account business è gratuita e semplice. È possibile associare un account business a uno personale, crearne uno ex novo oppure convertire un account personale preesistente in business. Maggiori informazioni in merito sono disponibili facendo clic qui.
Riguardo al secondo punto, è necessaria una carta di credito vera e propria. Il sistema non accetta Paypal né alcuna carta di debito (incluse quelle ricaricabili).

Una volta creato l’account business e avendo a disposizione una carta di credito, possiamo passare a creare un annuncio pubblicitario, che altro non è che un pin che verrà mostrato a uno specifico target di utenti. Il pin può essere creato sul momento, durante la preparazione della campagna, oppure si può utilizzare un pin preesistente. In quest’ultimo caso, si deve trattare di un pin pubblico (cioè non privato). Per essere utilizzabile come annuncio, un pin deve possedere un URL di destinazione (senza l’utilizzo di un abbreviatore di URL, come Bitly), non deve contenere video o GIF di terzi e deve rispettare le linee guida del servizio. Il formato consigliato dei pin è di 2 x 3 (per esempio, 1000 x 1500 pixel).

Una volta scelto il pin da promuovere, per impostare la campagna basta fare clic sul tasto rosso “Promuovi”, che appare quando ci passiamo sopra il puntatore.
Un altro modo per creare una campagna è andare nella sezione “I tuoi annunci recenti” sul nostro “Business hub” e fare clic su “Promuovi un pin per raggiungere più persone!”. Nella pagina successiva si apre una finestra in cui selezionare un pin tra quelli esistenti. Qui, volendo, si può creare anche un pin ex-novo da utilizzare subito per la campagna.

Nel passo successivo, nella stessa pagina si possono fare le seguenti cose:

  • controllare il pin ed eventualmente modificarlo;
  • controllare o modificare l’URL di destinazione;
  • stabilire il budget giornaliero (la cifra minima è 1 €);
  • stabilire la durata in giorni o in alternativa mettere il segno di spunta su “Esegui ininterrottamente”;
  • impostare il target;
  • impostare o modificare il metodo di pagamento;
  • far partire la promozione, premendo il tasto “Promuovi”.

Per quanto riguarda il target, come condizione predefinita appare il segno di spunta su “Targeting di espansione”, che in pratica è un sistema automatico di selezione del pubblico attinente al nostro pin. Sconsiglio però di usare il targeting automatico. È meglio deselezionarlo.
A questo punto compaiono tre voci le cui caselle hanno il segno di spunta:

· Interessi automatici;

· Tutte le età (accanto a questa si può selezionare l’opzione aggiuntiva 21+, per escludere tutte le persone sotto i 21 anni);

· Tutti i generi.

Deselezionando una per una queste caselle, il sistema ci permette di scegliere gli interessi specifici, la fascia di età del nostro pubblico e il sesso (tra maschio, femmina e non specificato).

In particolare, la selezione degli interessi assomiglia a quella di Facebook, anche se probabilmente ha molte meno voci. Compare, infatti, una lista di argomenti generali, ognuno dei quali può essere espanso per cercare ciò che vogliamo selezionare. Oppure possiamo iniziare a scrivere qualcosa nel campo di ricerca e il sistema ci mostra nello spazio sottostante tutte le opzioni disponibili.

Una volta compiute le nostre scelte, accanto comparirà la dimensione del pubblico (quante persone dentro Pinterest hanno le caratteristiche selezionate) e quindi possiamo avviare la campagna.
Ma, in realtà, esistono altre opzioni più fini per definire il nostro pubblico. Per accedervi, dobbiamo lanciare la campagna, che andrà in revisione, poi andare in “Panoramica” dal menù “Annunci” e fare clic sull’annuncio appena creato. Una volta lì, selezioniamo l’annuncio. Ciò provoca la comparsa di una serie di pulsanti, tra cui c’è “Modifica”.
Facendo clic su “Modifica”, possiamo modificare le impostazioni dell’annuncio già inserite e aggiungere di nuove. Se arriviamo alla schermata di modifica attraverso il percorso che ho appena indicato, per visualizzare le varie sezioni dobbiamo scorrere verso l’alto.

Le nuove sezioni disponibili sono:

  • Pubblico, dove possiamo creare un nuovo pubblico o selezionarne uno preesistente;
  • Parole chiave, dove possiamo digitare qualsiasi parola o frase (come su Amazon Advertising);
  • Località, dove possiamo scegliere l’area geografica;
  • Lingue, dove possiamo selezionare una o più lingue;
  • Dispositivo, dove possiamo selezionare in quali dispositivi permettere la visualizzazione dell’annuncio;
  • Opzioni avanzate, dove tra le varie cose possiamo decidere se il pin apparirà nel feed o a seguito di una ricerca o in entrambi i casi;
  • Budget e programma, dove possiamo scegliere come usare il budget e stabilire un orario preciso di inizio e fine della campagna;
  • Offerta, dove possiamo lasciare che Pinterest faccia l’offerta in maniera automatica o stabilirne noi l’importo (cioè quanto vogliamo spendere per ottenere un clic);
  • Stato del gruppo di annunci, dove possiamo mettere in pausa tutti gli annunci di uno stesso gruppo (inizialmente ne avremo uno, quello che stiamo modificando, ma in futuro potremo aggiungerne altri).

Dopodiché facciamo clic su “Salva modifiche” in modo da renderle effettive. Queste modifiche riguardano solo un annuncio.

Analogamente a Facebook, su Pinterest Ads esistono tre livelli: campagna, gruppo di annunci e annunci. Se creiamo un annuncio a partire da un pin (preesistente o che creiamo sul momento), avremo una campagna con un solo gruppo di annunci, che contiene solo un annuncio.
Se invece vogliamo creare una campagna dall’inizio, dobbiamo fare clic sulla voce “Crea annuncio” nel menù “Annunci” o sul pulsante “Crea campagna” dalla pagina del report.
Questa opzione, analogamente all’uso di Gestione inserzioni su Facebook, è sicuramente più pratica, poiché permette di avere da subito un maggiore controllo sulla creazione della campagna, prima di lanciarla. A differenza di Facebook, però, partendo dal post (pin) si crea automaticamente una campagna il cui obiettivo è il traffico, cioè i clic sul pin sponsorizzato, che potrebbero portare a visitare il link collegato a esso. Se invece si crea una campagna dall’inizio, da subito si può scegliere un altro obiettivo tra: brand awareness, visualizzazione dei video, conversioni e vendita prodotti catalogo. Ma, siccome di solito a noi autoeditori interessa inviare potenziali lettori sulla pagina del prodotto su un retailer o al massimo su una pagina sul nostro sito con i link a tutti i retailer, la scelta del traffico è l’unica utile (come su Facebook).

Creando una campagna direttamente, oltre all’obiettivo, possiamo scegliere anche dei limiti di spesa. Questi possiamo anche aggiungerli a una campagna creata sponsorizzando un pin. Per farlo, dobbiamo andare nella sezione dei “Report” (sempre dal menù “Annunci”), selezionare la campagna che contiene il nostro annuncio, fare clic su “Modifica” e nella schermata successiva ci viene data questa possibilità. Da lì, facendo clic su “Continua”, si passa alla pagina con tutte le opzioni più fini che ho indicato prima.

Ora che abbiamo lanciato la nostra campagna, possiamo seguirne l’andamento sempre nella sezione “Report”, i dati giornalieri però appaiono dopo la fine della giornata, quindi durante la notte (intorno alle 2–3 di notte). Ciò non ci permette di correggere il tiro in tempo quasi reale, come invece è possibile su Facebook.
Nei miei test finora fatti su Pinterest Ads ho raggiunto un costo per clic di circa 5–6 centesimi, quindi abbastanza interessante.
I report elencano una serie di risultati, tra cui la spesa totale, il risultato (nel nostro caso il numero di clic), il costo per risultato (costo per clic), le impressioni e il CTR (click-through-rate, cioè il tasso di clic in rapporto alle impressioni).

Nella stessa sezione possiamo vedere l’andamento delle parole chiave, selezionando una campagna e facendo clic sul quarto tab della schermata, chiamato “Parole chiave per 1 campagna”. Possiamo anche visualizzare le parole chiave di più campagne, di uno o più gruppi di annunci e di uno o più annunci.
Qui vediamo la spesa totale dovuta a una parola chiave. Più la spesa è elevata, più la parola chiave ha generato clic.
In una campagna per un mio thriller su un pubblico che parla italiano, per esempio, ho scoperto che le parole chiave più cliccate erano: Michael Connelly, che si è portato via un terzo di tutto il budget (altri autori come James Patterson o Lee Child non hanno determinato alcuna spesa, quindi nessun clic!), colpevole, che si è portato via l’altro terzo del budget, e in misura minore (decrescente) crime thriller, detective, serial killer e pochi altri. Curiosamente parole come assassino e investigatore non hanno generato clic.

Osservare la dimensione del pubblico definito dalle parole chiave e la spesa che generano durante la campagna ci permette anche di farci un’idea sugli interessi specifici delle persone che usano Pinterest.

Infine, un’altra caratteristica interessante di Pinterest è la possibilità di installare un pixel sul nostro sito web, per creare un pubblico di visitatori del sito che hanno un account su questo social network.
Gli utilizzi di questo pixel sono più o meno gli stessi di quelli del pixel di Facebook (ne ho parlato nell’articolo “Il pixel di Facebook”). Se, per esempio, inseriamo il pixel nella pagina del nostro sito verso cui stiamo inviando il traffico, potremo crearci un pubblico di persone che si sono già imbattute in noi o nei nostri libri da utilizzare in una campagna di retargeting.

Avete un account su Pinterest?
Avete mai provato la sua piattaforma pubblicitaria?
Fatemelo sapere nei commenti.

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Se poi non avete neanche il libro e siete curiosi di saperne qualcosa di più, visitate il minisito a esso dedicato su: www.anakina.net/selfpublishinglab
Qui troverete una lista degli argomenti contenuti al suo interno e la data dell’aggiornamento più recente del libro.

Per farvi un’idea della quantità di informazioni, vi dico che si tratta di un libro di oltre 139 mila (sudatissime!) parole e 488 pagine (nella versione cartacea).

Oppure, se volete acquistarlo direttamente, eccovi i link ai retailer.

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L’ebook è inoltre acquistabile in Svizzera tramite l’ereader Tolino.

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Rita Carla Francesca Monticelli
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Italian science fiction & thriller author, scientific & literary translator, biologist, educator, dreamer. 🇮🇹: www.anakina.net EN: www.anakina.eu I ❤️🎾