Lo Slam e le sue tribù — Ottava puntata: Rimescolate

Chiara Lugaro
SLAMwork
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6 min readApr 17, 2019

Lo ammettiamo, la vostra rubrica preferita — “Lo Slam e le sue tribù”, non c’è neanche bisogno di dirlo — più che uno spazio dedicato alle esperienze legate alla Slam Poetry ultimamente sembra essere diventata un raduno di alcolisti anonimi impenitenti. La cosa però non ci dispiace affatto, e quindi, ben felici di avere unito il dilettevole al dilettevole, anche questa volta vogliamo proporvi una tribù fortemente dedita al culto di Apollo ma anche a quello di Bacco.

Dopo la toccata e fuga a Cesena della scorsa puntata, con il gruppo dei Voceversa, ci spostiamo a Padova, dove troviamo Rimescolate. Si tratta di un collettivo transforme e transgenere composto da Luca Tironi, Valerio Mazzilli, Mattia Mush Villa, Mario Sangiorgi, Andrea Cottinelli, Claudia Agata Muscianisi e Beatrice Achille. Speriamo che tra un bicchiere e l’altro riescano a formulare anche frasi di senso compiuto.

Vi chiamate Rimescolate: abbiamo capito che c’entra il bere e i versi (sai che novità quando si tratta di poeti), ma di cosa vi occupate in concreto?

Rimescolate: Oltre al bere, il nome Rimescolate è soprattutto un rimando a qualcosa di, appunto, rimescolato: confuso, disordinato, un insieme di diversità che diventano uno. È questo che facciamo con le parole: le manipoliamo per dare vita a qualcosa che da esse sia inaspettato.

Siamo un collettivo giovane, ma da quando siamo nati ci occupiamo perlopiù di diffondere il nostro amore per l’oralità ovunque ci troviamo. Per questo siamo fortemente legati al concetto di open mic: vogliamo trovare sempre nuove voci sopite ed aiutarle a compiere il primo passo per iniziare a performare. Così facendo, stiamo assistendo ad una vera e propria rinascita della scena poetica padovana. In collaborazione con il Circolo Nadir di Padova stiamo organizzando POESIE SENZA PRETESE, open mic mensile a tema.

Abbiamo recentemente iniziato ad occuparci anche di Poetry Slam: dopo averli frequentati in tutto il nord Italia in veste di partecipanti, ci siamo messi in gioco come MC e a maggio inoltre collaboreremo all’organizzazione delle finali venete del campionato regionale LIPS.

Parlateci un po’ della vostra storia: chi, quando, dove, come e soprattutto perché…

R: Rimescolate nasce fondamentalmente dal caso. I tre fondatori (Luca Tironi, Valerio Mazzilli e Mattia Mush Villa) si erano conosciuti da poco: Mush si era trasferito a Padova per lavoro solo una settimana prima e Luca, conosciuto durante uno slam, era il suo unico riferimento in città. Di lì a poco sarebbe nata l’amicizia anche con Valerio, e con Mario Sangiorgi, cuore pulsante di Rimescolate. Fast forward di una settimana, al 22 settembre 2018. Una sera in casa di Luca, una quindicina di amici, si beve e ci si recita le proprie poesie per conoscersi meglio. A fine serata, a notte fonda, nel salotto rimangono in tre. Un lampo negli occhi, una proposta fulminea, tre firme su un pezzo di carta. Era la nascita di qualcosa. Il nome Rimescolate, però, è arrivato dopo, con Andrea Cottinelli: la mente strategica del collettivo, che abbiamo soprannominato Il Presidente. Senza di lui saremmo totalmente allo sbando. Ben presto si sono aggiunte Claudia Agata Muscianisi, letterata e punto di riferimento per ogni dubbio tecnico e la triestina Beatrice Achille.

Rimescolate nasce dunque per dare un’identità più solida ad un gruppo in cui già coltivavamo, divertendoci, una passione comune e attraverso la sua istituzione formale prendere come impegno “serio” quello che fino ad allora era solo un desiderio di crescita: assieme è più facile capire se si ha davvero qualcosa da dire e se sì qual è il modo migliore per farlo arrivare a chi ti ascolta. È per questo non è solo un piccolo collettivo, ma una grande famiglia.

Sentiamo di poter affermare che tutti coloro che collaborano con noi, sul palco, nei festival, o anche solo con i Versetti Satanici (di cui parleremo più tardi) sono, prima di tutto, degli amici. È l’affetto che lega Rimescolate a tutti coloro che incontra; è anche questo lo scopo della parola: l’unione.

Da dove deriva la tendenza (da voi esplicitata) allo sperimentalismo? Implica anche una commistione tra forme artistiche diverse o siete più per la poesia “dura e pura”?

R: La parola è un mattone che si presta a costruire qualsiasi cosa: l’unico limite è l’immaginazione.

Ogni membro di Rimescolate possiede uno stile fortemente personale e riconoscibile, dunque la commistione è sempre presente ogniqualvolta ci si confronti. Alcuni membri, come Andrea e Claudia, sono più vicini ad una poesia “pura”: più tecnica, più “studiata”. Mush, Luca e Valerio tendono a produrre, pur senza volerlo, testi più adatti ad essere performati. Sperimentazione, commistione e confronto sono all’ordine del giorno: un esempio lampante sono i Versetti Satanici. Nati come gioco tra Luca, Mario e Valerio, con la nascita di Rimescolate sono divenuti il vero e proprio marchio di riconoscimento del collettivo: una variante dell’haiku di tre versi da sei sillabe (6–6–6, da qui il Satanici), ma con un vincolo: uno dei tre versi è scelto a monte, da qualcun altro, e lo si deve utilizzare per forza. Si apre quindi un universo di possibilità: è affascinante osservare come da una stessa partenza possano nascere componimenti totalmente differenti. L’unico limite, come si diceva prima, è l’immaginazione.

I Versetti Satanici vengono composti e recitati al momento, durante gli spettacoli del collettivo e pubblicati giornalmente sui nostri social: esiste un nutrito gruppo di amici che ogni giorno si sfida a creare il Versetto più ingegnoso, esilarante, irriverente o fuori dagli schemi. Questo è, oltre alla nostra scelta di dare un tema a tutti gli open mic che organizziamo, un ottimo modo per tenere il cervello allenato e dare a noi stessi e agli altri lo stimolo di scrivere ogni giorno.

La tendenza a sperimentare un po’ arriva anche dal fatto che non siamo poeti di formazione, tra di noi ci sono due astrofisici, un cuoco appassionato di storia, una letterata musicista, uno statistico e un chimico, abbiamo passioni varie e diversificate che ci portano a contaminare la poesia nei contenuti ma anche nello stile. Attualmente stiamo sperimentando la “poesia divulgativa”, orientata alla Storia e alle Scienze. Abbiamo fatto altri tentativi di contaminazione per un certo periodo con la spoken music, unendo le nostre voci alla chitarra suonata da Claudia, ma fino ad oggi resta solo come gioco/esercizio tra di noi. Infine Andrea è anche videomaker e si è già accarezzata più volte l’idea di esplorare il mondo della video poesia.

Qual è il ruolo dello Slam all’interno del vostro gruppo poetico (se ne ha uno)?

R: Allo Slam dobbiamo quasi tutto. È l’ambiente in cui gran parte di noi ha scoperto la poesia e in cui tutti ci siamo conosciuti, siamo cresciuti artisticamente e abbiamo conosciuto quelle persone che, notata l’iniziale scintilla di entusiasmo, ci supportano e collaborano ai nostri progetti. Possiamo dire che lo slam è la nostra fonte di energia, non l’unica ma sicuramente la primaria. Sebbene il collettivo sia ancora giovane, dopo un periodo in cui abbiamo testato le nostre capacità con gli open mic e il nostro spettacolo, da qualche tempo abbiamo iniziato a presentare ed organizzare poetry slam in Veneto.

Chiudiamo con un grande classico: si stava meglio quando si stava peggio? Credete che futuro della poesia in Italia sia già passato?

R: Risponderemo con un’altra domanda: è l’uomo ad essere figlio della sua epoca, o è l’epoca ad essere figlia dell’uomo che la vive? Pensiamo che la poesia non sarà passato finché ci sarà qualcuno a portare avanti una qualche sua forma. È molto affascinante vedere il diffondersi della poesia performata dopo secoli di componimenti scritti, sembra quasi un ritorno alle origini. Il futuro che vediamo è quindi ricco oltre ogni modo: la nazione sta vivendo un vero e proprio rinascimento poetico, di cui siamo fieri di fare parte. Per fortuna ancora nessuno se n’è accorto.

Nella prossima puntata parleremo con un altro collettivo poetico, se non volete perdervi neanche una puntata iscrivetevi alla nostra newsletter. Basta un minuto e potete farlo da questa pagina. Zero spam, tutto SLAM.

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