L’internet delle cose: piccoli cambiamenti che diventano abitudini

Alessandro Nacci
3 min readNov 12, 2017

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Lingua: 🇬🇧 🇮🇹

Quest’oggi vogliamo riproporvi un interessante articolo pubblicato su LinkedIn Pulse da Michele Frassini, In-Market Head of Sales & Operations, Consumer IoT presso Vodafone.

Nel suo articolo, Michele fa una interessante analisi su come piccole rivoluzioni nel passato relative ad oggetti di uso comune, siano diventate grandi abitudini del giorno d’oggi: e così, come un tempo fu per il telecomando della televisione, lo stesso avverrà per altri oggetti della nostra vita quotidiana, i quali, una volta connessi ad Internet, ci permetteranno di accedere a nuove comodità e semplificazioni.

Correva l’anno 1925 quando John Logie Baird costruì il primo prototipo di televisore “elettromeccanico”, che due anni dopo divenne “elettronico” grazie a Philo Farnsworth.

In Italia le prime prove di trasmissione avvennero nel 1934, ma solo nel 1949 con Corrado (Mantoni ndr) ebbero inizio le prime trasmissioni televisive, che presero infine “colore” nel 1977.

Ecco, ora alzi virtualmente la mano chi, della mia o delle precedenti generazioni, è stato utilizzato dai propri genitori, fratelli o sorelle maggiori, nonni o zii, come telecomando su due zampe per poter cambiare canale o alzare il volume.

Il telecomando televisivo, un piccolo oggetto di plastica contenente dell’elettronica per far funzionare un altro oggetto, a suo modo era già un oggetto IoT che, seppur non collegato ad Internet, serviva a comandare il tipo di informazioni che desideravo ricevere dall’etere.

[…]

Dalla sua nascita ad oggi, è incredibile l’evoluzione che ha segnato questo piccolo dispositivo quotidiano, dai telecomandi “universali”, che in alcuni casi comprendevano anche i comandi del Videoregistratore (sempre per stare sul vintage), a quelli per i lettori DVD, i decoder, fino ad arrivare ai moderni sistemi di domotica di casa, o alle funzionalità di alcuni smartphones che consentono di porre rimedio anche alla fatidica domanda Dov’è il telecomando? grazie al fatto di averlo sempre a portata di mano.

È qui che fa capolino anche il concetto di ecosistema: produttori diversi che permettono a diversi apparati di parlare con un unico strumento.

Tra gli esempi interessati citati da Michele ce ne sono alcuni che vedono Sofia Locks ed i suoi prodotti al centro dell’attenzione:

[possiamo immaginare] il cancello che si apre all’arrivo dell’auto ma solo quando alla guida ci sarò io (e non un’altra persona) , l’idraulico che arriva in autonomia se la casa si sta allagando, il servizio medico che si preoccupa dei genitori anziani se “vede” che non stanno bene, o il servizio di assistenza che chiama e si mette in contatto in caso di sinistro.

Tutti questi casi d’uso sono infatti resi possibili non solo dalle nostre serrature intelligenti controllabili tramite Bluetooth, ma anche dal fatto che il sistema di controllo accessi di Sofia Locks è in cloud e facilmente integrabile tramite API, cosa che rende possibile far dialogare facilmente una serratura con altri elementi domotici della casa, con la app del servizio di pronto intervento idraulico oppure i numeri di emergenza sanitaria.

L’articolo orginale di Michele è disponbile all’indirizzo: https://www.linkedin.com/pulse/internet-delle-cose-allinizio-fui-il-telecomando-michele-frassini/

Maggiori informazioni sui prodotti di Sofia Locks sono disponibili all’indirizzo: http://www.sofialocks.com

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Alessandro Nacci

Business Development Manager at Sofia Locks and Bottega52.