Il Volo dell’Aquila: Vinicio Brilli

Un.Dici
StorieDaMontevarchi
3 min readDec 17, 2018

“Ti racconto una storia: il volo dell’Aquila è una trasmissione per la web radio “Radio Big World”. Attraverso interviste ad ex giocatori, dirigenti e tifosi dell’Aquila Montevarchi 1902, vengono raccolte storie e testimonianze alla ricerca della cosiddetta “Montevarchinità”:un sentimento di appartenenza collegato alle sorti della squadra cittadina. Tutte le puntate sono reperibili all’indirizzo radiobigworld.com/ilvolodellaquila , mentre l’articolo che segue è parte di una serie destinata ad apparire sul mensile gratuito Valdarno Oggi, con il quale collaboro.

Tenacia, attaccamento e cuore: caratteristiche fondamentali per giocatori destinati ad esser ricordati come “bandiere di una squadra”, guardando alle quali è impossibile non pensare a Vinicio Brilli, se parliamo di colori Rossoblù. Montevarchino di nascita, Vinicio esordì con l’Aquila appena sedicenne, provenendo direttamente dal settore giovanile durante un’amichevole estiva contro il Perugia. Per lui, innamorato della maglia fin da tenera età, quel 20 di Agosto del 1973 sembrava rappresentare un punto di arrivo, ancora inconsapevole di ciò che lo avrebbe atteso negli anni a seguire, come protagonista in campo di quel “Montevarchi da doppietta” capace di conquistare campionato e Coppa Italia di Serie D nella stagione 1983/1984.

In panchina, nella sua prima stagione con la squadra “dei grandi”, c’era un certo Rino Marchesi all’esordio da allenatore dopo una carriera di primo livello da calciatore nella massima serie degli anni 60, con numerose presenze nella Fiorentina (vincendo due Coppe Italia) e nella Lazio, e due apparizioni in Nazionale. Dopo quella prima esperienza da condottiero Rossoblù, Marchesi avrebbe seduto nelle importantissime panchine di Juventus, Inter e Napoli in due differenti momenti, diventando il primo allenatore Italiano di colui che è stato forse il più grande giocatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona.

Dopo il seguente esordio in campionato di Serie C e quattro stagioni nella squadra della propria città, Vinicio decise di inseguire il sogno di una carriera professionistica “da fuori sede”, approdando anche ad Alcamo, prima di tornare a Montevarchi per prender parte a quella versione Rossoblù già citata, quella della “doppietta”, affiancato dai vari Giacinti, Beatrice, Garozzo, Stilo e Casucci, tra gli altri. Vivere due stagioni distinte in una, suggellandole entrambe con due titoli da festeggiare nelle proprie strade — le stesse che lo avevano visto bambino — per Vinicio resta ancora oggi qualcosa di indimenticabile. Se i festeggiamenti casalinghi per la vittoria del campionato furono necessariamente bloccati nell’impeto, dall’impegno imminente per ribaltare il risultato della gara di andata a Battipaglia, la gioia di veder gran parte della città trasferita in quel di Chioggia a soffrire fino all’ultimo rigore, prima di esultare in modo liberatorio, rappresenta sicuramente qualcosa di indelebile per lui, ancora oggi appassionato tifoso delle sorti dell’Aquila Calcio 1902.

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Un.Dici è l'universo di Julian Carax, doppio di Davide Torelli, che sarei io. Qualcosa in più qui: https://linktr.ee/davidetorelli