Il ciarlatano è arrivato in città.

Andrea Ghiglia
Tangramag
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1 min readFeb 11, 2019

Personalmente, ho sempre immaginato il revisionismo storico come un ciarlatano con il gioco dei campanelli: la moneta della verità viene nascosta dai tre campanelli della menzogna e della mistificazione, con abili movimenti la monetina viene mostrata sempre più raramente finché, purtroppo, la nostra mente non distingue più dietro quale di quelle balle si nasconde la verità.

Un argomento a me molto caro, sia per la mia conclamata passione per la storia, sia per puro amore dell’assoluta realtà storica, è questa “moda” (nemmeno troppo nuova) di riscrivere o tentare di riscrivere la storia un po’ come fa piacere o comodo.

Gli esempi sono molteplici lungo la storia e sono pericolosissimi, basti pensare ai negazionismi verso l’Olocausto, le stragi comuniste o i crimini fascisti in tutta Europa.

Perché sono pericolosi i revisionismi?

Parafrasando Joseph Goebbels, ministro della propaganda durante il Terzo Reich: riscrivere la Storia di un popolo a proprio piacere offre la possibilità di manipolarlo e governarlo meglio, creando generazioni di persone indottrinate con l’unica verità creata appositamente.

Ma questo argomento è meglio approfondito da Nicolò Rovere con il suo articolo sui revisionismi del ‘900.

Boia Faùss (Andrea Ghiglia)

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