After — Un cuore in mille pezzi: fine (prematura) di un’epopea

Alice Casiraghi
The Book Girls
4 min readAug 30, 2015

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Eccomi qui, implacabile, di nuovo a parlare di After. Il mio intento era quello di leggere tutti e quattro i libri che compongono questa roba incantevole saga, ma a metà del secondo volume, After We Collided, conosciuto in Italia come After — un cuore in mille pezzi, mi sono chiesta cosa stessi facendo della mia vita. Il primo romanzo era ancora accettabile, il successivo mi ha dato il colpo di grazia. Perciò no, non recensirò questo capolavoro per intero, ma spero con tutto il cuore che qualcuno li legga tutti, perché vorrei sapere come va a finire questa

Ma ora un po’ di trama. Contiene spoiler, quindi se avevate sperato che Hardin e Tessa non si mettessero assieme, beh… ve lo dico lo stesso: si sono messi assieme. Peccato che il nostro bello e dannato abbia rovinato tutto dal momento che le sue azioni verso Tessa erano guidate solo dal desiderio di vincere una scommessa con i suoi amici su chi se la sarebbe portata a letto più velocemente. Ebbene, il secondo libro si apre proprio con una protagonista sconvolta in fuga da Hardin che, pentito, fa di tutto per farsi perdonare. Tra le molte cose elenchiamo insulti, danni a cose e persone, lacrime di coccodrillo e tanto, tanto, tanto sesso. È piuttosto difficile spiegarvi di cosa parlano per davvero le successive 300 pagine: non c’è una trama. Compare un terzo incomodo interessato a Tessa (l’amico Zed, che stranamente assomiglia a Zayn), perché in questo fenomenale spettacolo di stereotipi non poteva mancare il triangolo amoroso. Bizzarrissimo il fatto che Zed stia a Jacob come Hardin stia a Edward di Twilight. Sto cercando di non fare troppa ironia.

Comunque, compare questo triangolo amoroso, Tessa e Hardin litigano ogni due per tre e tra una litigata e l’altra fanno cose, ogni tanto Zed si impiccia, di quando in quando compare qualche inutile personaggio standard e… e niente. C’è da chiedersi come diavolo si riuscirà a trascinare questo libro per le lunghe con l’aggiunta di altri due volumi. Tranquilli, quella volpe di Anna Todd conclude questo facendo comparire un nuovo individuo, del tutto inaspettato [sarcasmo necessario].

Perché ho deciso di scrivere comunque la recensione del secondo volume? Perché voglio fare una riflessione su quello che mi è scorso sotto gli occhi per ben 464 pagine: l’irrimediabile maschilismo e la conseguente violenza che impregnano questo libro. L’ultima volta ho detto che Hardin è maleducato, maligno e manipolatore. Ebbene, da quando è riuscito ad ottenere l’amore e le attenzioni di Tessa, la cosa è degenerata in un comportamento violento e possessivo ingestibile: Tessa si trova a fronteggiare sempre più spesso i suoi attacchi di gelosia malata, a dover evitare anche solo di rivolgere la parola agli altri maschi per non farlo arrabbiare, ad essere trattata come nulla più di un oggetto di cui vantarsi. Theresa passa metà del libro a ricordare a se stessa che Hardin non può comandarla e decidere per lei ciò che può e non può fare, ma oggettivamente è questo quello che succede. Quell’insopportabile ragazzetto non fa altro che darle ordini, comandarla a bacchetta e imporle divieti. Mi è salita la nausea quando, parlando con Zed, dice: “Sei davvero così stupido da pensare di potermi rubare ciò che mi appartiene?”
Sul serio, Anna Todd? Pensi che una persona del genere, con evidenti problemi comportamentali e sociali, possa diventare un modello per le adolescenti? Dovevamo per forza rovinare le donne durante tutta la crescita? A quando il nuovo best seller dedicato ad un BabyGrey che gioca al dottore con le compagne d’asilo?
Quando dico che Hardin ha problemi comportamentali non esagero: voi come definireste un tizio che, appena sente qualcosa che non gli piace dalla sua ragazza, inizia a sfasciare appartamenti, armadi e valigie? Altrui, come se non bastasse. La parola giusta è: disturbato. È una persona che ha bisogno di uno psicologo, non dell’ammmmore che ci salverà tutti. NO. È colpa di libri del genere se una donna che sta con un pazzo violento poi non ha la forza di lasciarlo. Tessa non lo fa, Tessa pensa che il suo amore basti a cambiarlo. La cronaca nera è piena di Therese. Mettiamo fine al complesso della crocerossina: uno stronzo di questo calibro non cambierà mai.
E se questa merdaviglia finirà con loro due che si sposano, potrò incoronare personalmente Anna Todd nuova E.L. James dell’anno.

Un post scriptum, giusto per ridere. Nei ringraziamenti, la scrittrice cita gli One Direction, in particolar modo Harry. Così scrive: “Cari One Direction: ho venticinque anni e sono sposata, ma non c’è un’età massima per l’amore. Amo ciascuno di voi da tre anni ormai, e avete fatto tanto per me, oltre a ispirare questa serie.”
Ed io, essendo cattiva, mi sono immaginata Harry così:

Corri, Harry, corri!

Questo articolo è già apparso su blog.pianetadonna.it il 30 agosto 2015. Ti è piaciuto? Clicca su “Recommend” qui sotto!

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Alice Casiraghi
The Book Girls

Classicista biologa, adoro i ragni e le cose strane. Nel tempo libero penso fino a farmi scoppiare la testa. Avrei voluto nascere quando la tisi imperava.