Make You Greener
Un percorso verso un mondo più verde
Valeria e Sonia hanno un sogno: vivere in un mondo senza plastica usa e getta. Per rendere la loro fantasia realtà, hanno avviato una startup: Make You Greener.
MYG propone una transizione ecologica per singoli utenti o per aziende, fornendo una nuova visione delle modalità di consumo esistenti e utilizzando materiali biodegradabili ed ecocompatibili, con l’obiettivo di preservare la bellezza del nostro pianeta.
Incuriosito da questo progetto, ho parlato con Valeria Melocchi, fondatrice insieme a Sonia Azzola, e con Pietro Rudelli, responsabile commerciale.
Aprendo il vostro sito, ci si imbatte in una definizione: “MYG: il facilitatore per la tua transizione ecologica”, potreste spiegarla?
Valeria: “ Make you greener si occupa di fornire gli strumenti necessari, ad un singolo utente o a un’azienda, per attuare una “transizione ecologica” che renda ecosostenibile e a impatto zero tutto ciò che viene prodotto e consumato su questo pianeta. La nostra strategia è molto semplice: vogliamo catturare l’attenzione dei clienti mostrando quanto sia bello il mondo in cui viviamo, in modo che si rendano conto di quanto sia un peccato sprecare tutta la bellezza che il nostro pianeta ci offre. Dopo aver raggiunto la consapevolezza di volere un mondo greener, in maniera autonoma, i nostri clienti iniziano un percorso, guidati da esperti, verso la transizione.
Pietro: “ Con “transizione ecologica” noi intendiamo proprio un cambiamento di mentalità. Si deve acquisire consapevolezza di voler rendere migliore il pianeta che abitiamo, dopodiché entriamo in gioco noi e i prodotti che consigliamo. Abbiamo iniziato questa startup perché ci siamo accorti che c’è un vuoto di mercato. L’ecosostenibilità è sulla bocca di tutti, ma rimane un mercato elitario. Noi vorremo che chiunque possa utilizzare prodotti biodegradabili, senza spendere cifre esorbitanti. Così nascono i kit che proponiamo, con prodotti selezionati da noi e che rispettano i nostri valori etici quali la trasparenza di produzione e l’ecocompatibilità del prodotto.”
Per arrivare a compiere la “transizione ecologica”, quali servizi proponete?
Valeria: “I nostri interlocutori si dividono in due categorie: Il consumatore finale e le aziende. Per il consumatore singolo offriamo un servizio di comunicazione e di e-commerce. Creiamo contenuti informativi tramite il nostro ecodiario, in più offriamo il servizio di selezione: sul nostro sito si possono trovare prodotti, naturali e plastic free, che permettano di vivere la giornata in modo più sostenibile e con meno sprechi. Offriamo kit diversi in base alla situazione, per esempio: nel kit per il bagno ci saranno spazzolino in bamboo, dentifricio naturale plastic-free, bagnoschiuma solido artigianale, shampoo/balsamo solido e porta bagnoschiuma/shampoo in bamboo. Crediamo che tutti possano essere consumatori più consapevoli, ma senza rinunciare alla bellezza e alla comodità.
Per quanto riguarda invece le aziende, offriamo un servizio di consulenza e fornitura all’ingrosso di prodotti che promuovono la cultura del riutilizzo e la riduzione dello spreco e del rifiuto. In questo servizio è inclusa la sponsorizzazione della transizione ecologica commerciale sui nostri canali social Instagram, Facebook e Linkedin.”
Pietro: “Offrendo questo tipo di servizi, ad esempio l’ecodiario che si può leggere sul nostro sito, rendiamo consapevoli i nostri clienti del fatto che, per rendere più verde il nostro pianeta bisogna pensare globalmente ma agire localmente. Ognuno di noi può fare la differenza.”
Da chi, e come, vengono prodotti gli articoli che selezionate?
Valeria: “ Quello che riusciamo lo produciamo noi, esempio lo spazzolino in bamboo, in caso contrario facciamo produrre a terzi che selezioniamo in base ai valori del nostro “etic-check”.
Ci piacerebbe creare da soli tutti gli articoli che vendiamo, ma, per ora, non abbiamo i mezzi necessari. Quindi abbiamo effettuato un lavoro di ricerca e selezione dei migliori articoli sul mercato, iniziando a conoscere personalmente i produttori. Ad esempio, la ragazza che fornisce i bagnoschiuma si chiama Cristina ed è un’artigiana di Vicenza. Oppure, lo shampoo è una ricetta di Bianca e Giulio, due ragazzi italiani che hanno aperto un laboratorio oltremanica. Vogliamo poter essere in grado di certificare ogni passaggio della filiera produttiva, partendo dagli ingredienti fino agli imballaggi di spedizione. Inoltre, quando creiamo un kit, all’interno inseriamo un depliant che spiega da chi, e come, vengono prodotti tutti gli articoli presenti.”
Avete dei progetti futuri per Make You Greener?
Valeria: “Il nostro obiettivo finale è creare dei MYG locali, esempio MYG Genova, o Napoli, o Milano, ai quali ci si possa rivolgere per trovare articoli che rispettino i nostri valori etici, ma prodotti nei rispettivi territori. Vorremo ridare valore agli oggetti che durano nel tempo.
Pietro: “L’idea è quella di creare una “casa madre” nazionale e poi un reticolato regionale, o provinciale, per poter permettere la “transizione ecologica” a chiunque e dovunque.”
Ispirato alle tesi numero 1, 8 e 25 del New Train Manifesto.
Giorgio Remuzzi