Gli Imperi sulla Sabbia

Luca De Giglio (Tripluca)
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Published in
10 min readJul 9, 2019
Se la tua attività è basata su una piattaforma centralizzata come Facebook od Airbnb, stai costruendo sulla sabbia. Courtesy of MichaelGaida

AGGIORNAMENTO SUL CROWDFUNDING

TL;DR ( cioè: “non c’ho voglia di leggere vai al dunque”)

1. Ci servono più followers.
Abbiamo fatto richiesta a una piattaforma Crowdfunding in UK e ci ha detto che è interessante ma che per le aziende straniere il loro parametro è raccolta minima 200.000 € e 3000 follower per ogni 100.000 € che si vogliono raccogliere (quindi 6000 follower).

2. Il Crowdfunding si farà verso fine anno.
Se tutto va bene. Ci serve il tempo di fare un grosso lavoro sui social.

I FOLLOWERS

Non dico il nome della piattaforma di Crowdfunding perché i parametri indicati sono interni, li ho ottenuti solo dopo aver chiesto “ma il problema è che siamo cripto o che?”.
Hanno risposto che no, il problema non è che siamo cripto ma che vogliamo raccogliere solo 100.000 € e non abbiamo 6000 followers.

Messo così è un parametro un po’ limitato, ai limiti dell’assurdo.
6000 followers vuol dire tutto e niente, come dimostra il mercato di followers su richiesta.

200 € e passa la paura

Do per scontato che le piattaforme di Crowdfunding sappiano misurare anche altri parametri, come il famoso “engagement”, cioè se poi questi follower sono veri, interagiscono e sono realmente interessati.

Ora, arrivare a 6000 followers reali è dura e costa.
Finora abbiamo fatto un gran lavoro organico (senza pubblicità) e infatti i nostri numeri sono limitati: 670 Mi Piace su Facebook, 398 Followers su Twitter, 385 followers su Instagram , 276 su Youtube e così via.

Considerate che postiamo quotidianamente vari messaggi in tutti i canali con persone dedicate come Carla e Corrado.
E non possiamo dire che non ci sia contenuto interessante, anche se ovviamente è abbastanza di nicchia per ora.

Perché, quindi, cresciamo così poco?

IMHO tre motivi:
(IMHO= In My Humble Opinion, Secondo la mia umile opinione)

1. Non abbiamo targetizzato la massa

Inutile attirare la tanto vituperata casalinga di Voghera (Pavia) che già passa la giornata a cercare di dimostrare un po’ di sofisticatezza (stanno lavorando per portare il luogo comune alla vicina Tortona. “La casalinga di Tortona”, che suona anche meglio).
Quando entri in Trips la prima cosa che ricevi è uno schiaffo in faccia e un “dai che qui si lavora, non farci perdere tempo”, un po’ come in quelle estati dai nonni in Abruzzo dove pensavi di passare Luglio sull’amaca a mangiare pane e olio d’oliva e finivi a lucidare trabbocchi.

Perchè Trips è l’immediato dopoguerra, non gli anni ‘80, ciccio.
#nagueratevorìa
(il significato di questo lo lascio segreto, solo per veneti. Ah, e Google non lo sa cosa vuole dire.)

Quindi le persone che hanno portato valore aggiunto, in termini lavorativi, sono state relativamente poche e per questo preziose.

2. L’algoritmo maledetto

Imparate a conoscerlo, l’algoritmo, perché sono tutti a parlare dell’arrivo del prossimo Mussolini, con lo sguardo concentrato su stivali lucidi e l’orecchio sintonizzato su marcette, ma il nuovo fascismo sta penetrando in modo diverso, più subdolo e con la musichetta di Candy Crush.
Ha un esercito di algoritmi che decidono se anche domani farai parte di Airbnb, se meriti ulteriori prenotazioni in Booking o se hai pagato per ottenere i follower in Facebook.

(Ecco una simpatica immagine di The Oatmeal che spiega bene la strategia di Facebook)

Come dice magnificamente Elio in Discord:

Come detto è il deplatforming; si passa dall’eccesso delle tutele dei sindacati all’eccesso opposto. E fa ridere che tutte ste multinazionali Californiane sono ultra DEM, e usano la bandiera delle libertà per coprire comportamenti vergognosi.
Il tutto si badi bene per “reati” di opinione.
Sono disgustato perchè sto assistendo alla lenta agonia di bloggers e forum che seguo da tempo, ai quali chiudono tutte le forme di accesso ai finanziamenti sia diretti (Patreon, Google ecc) sia per le vendite (Amazon, Paypal, piattaforme delle carte di credito, Square Space), con annessi account bannati dai social (FB, IG, Twitter).
Airbnb fa anche peggio. Host diversificate!
Secondo me è un imperativo; a me avere tutte le uova in un basket con questi portali all’alba dell’arrivo della AI farebbe avere la strizza.

Questa storia di un SuperHost di Venezia appena cacciato da Airbnb per motivi oscuri è fresca fresca e conferma in maniera dolorosa la saggezza campana di Elio:

>> Continua su Facebook >>
in questo video (in inglese) parlo del Deplatforming, il licenziamento del 21esimo secolo

Ora, con questo non voglio dire che sia impossibile raggiungere followers organici nei social (cioè senza pagare), ma che l’algoritmo è ottimizzato per farti pagare, non per farti raggiungere persone interessate al tuo contenuto.

Quindi se in un ambiente neutro basta postare contenuti interessanti per raggiungere i popoli ed illuminarli di saggezza, nei social devi sia postare contenuti interessanti che pagare.

Ovvio, se posti tette, addominali, culi e porn food ti si apre un mondo, ma non siamo posizionati in quella fascia: parliamo di blockchain, #narobanoiosissima, non è che possiamo aspettarci molto di virale.

Nei Social funziona il contenuto che suscita reazioni, non quello che crea valore.
Se Leopardi avesse pubblicato “Il Sabato del Villaggio” in Facebook avrebbe avuto meno like di uno sfogo di Salvini sui migranti.
Leopardi, nemmeno pagando, sarebbe riuscito a superare Salvini.

Perché? La mia modesta opinione è che dopo aver letto “Il Sabato del Villaggio” non è che ci sia molto da commentare, se non con un “grande Giacomo!”.

Guadagno Facebook: 0,000001 Libra Coin

Con Salvini invece possono partire le tifoserie e centinaia di commenti che tengono incollate a Facebook migliaia di persone per migliaia di minuti cumulativi.
Molto più remunerativi per Facebook.

Guadagno Facebook: 1000 Libra Coin

oltre al fatto che probabilmente solo una triste minoranza saprebbe apprezzare la poesia di Leopardi, tranne ovviamente i presenti.

E non parliamo nemmeno di Instagram dove per funzionare avrebbe dovuto mettere l‘immagine di una donzelletta scollata che salta in mezzo al grano e hashtag #livingthecountrylife #nofilter #saturdaysrule #spemeegioia.

3. Cripto è (era?) una parolaccia
L’ultima volta che ho provato a pubblicizzare un evento Trips in Facebook è stato bannato perché avevo usato la parolaccia blockchain.
Facebook aveva infatti vietato qualsiasi pubblicità legata a questo mondo immorale e pirata, a causa del casino che stavano facendo le ICO.
Ci sta, ma come spesso capita e in pieno stile Arabia Saudita, per vietare le minigonne e non perderci in sottigliezze tanto vale obbligare il burka.
Facciamo prima, no?
Simpatico che poi la quasi-criptovaluta l’abbiano lanciata anche loro.

in questo video analizzo il White Paper di Libra coin, la quasi-criptovaluta proposta da Facebook.
Ecco cosa ci dice Facebook quando proviamo a fare pubblicità. Ho fatto richiesta, così vediamo se siamo abbastanza puri per i loro standard etici.
Tiè, risposta arrivata dopo meno di 20 minuti. 9 Luglio 2019. Siamo fuori. Ammetto un sospiro di sollievo, non dobbiamo dare soldi a questa azienda tossica per la democrazia.

IL TRAFFICO CHE CI APPARTIENE E IL TRAFFICO CHE NON CI APPARTIENE

Ogni volta che vogliamo raggiungere qualcuno abbiamo due strade: scriverlo nei social o mandare un messaggio alla Mailing List (abbiamo circa 700 iscritti).

Tra i due c’è una differenza enorme.
Ma enorme in maniera talmente enorme che non ne hai idea.

Se scriviamo un post in Facebook ai nostri 670 Followers, solo una parte di loro lo vedrà.
Quanti? Lo decide l’algoritmo (maledetto).

D’altra parte se lo facessero vedere a tutti, non avremmo bisogno di pagare e il povero Zuckerberg non saprebbe come tenere accesi i server (quelli che si nutrono di energia pulita, non inquinano e rendono il mondo un posto migliore, mica la robaccia a carbone del Bitcoin).

  • “Ma per arrivare a quei followers ho fatto un sacco di pubblicità”, dice l’utente.
  • “pazienza, il mondo non è perfetto baby. Adesso devi pagare di nuovo perché vedano il tuo post”, risponde Facebook.

Benvenuto nel mondo delle piattaforme.

Per esempio: solo 143 followers su 670 hanno visto il nostro post qui sotto.
Se avessimo voluto fare arrivare il messaggio a tutti avremmo dovuto pagare.

La parte degli ostaggi è uno scherzo, ovviamente. Ma aiuta a far capire.

Oppure avremmo dovuto oscurare Valerio.

Facebook odia Valerio

Ora, senza entrare in discorsi etici, capiamo che NON abbiamo il controllo dei nostri follower.

E quindi che valore hanno?

Difficile dirlo perché non sappiamo come si comporterà Algo (diamogli un nome amichevole al mostriciattolo) in futuro: questa volta ha deciso di concederci 143 persone, ma nulla vieta che domani possano essere 300, 100, o 10.
Non ci è dato saperlo.
Non c’è un accordo che dice “In verità in verità ti dico che tu avrai accesso al 21% dei tuoi followers”.
L’algoritmo è ottimizzato per i guadagni di Facebook, non per la Giustizia Nel Mondo.

Ecco cosa si intende per “traffico che non ci appartiene”.

E quindi cos’è il traffico che invece ci appartiene?
Semplice, è una tecnologia decentralizzata ed open source:

La block…no, scusa: l’e-mail.

L’ email, la prima killer app della storia di internet.

Snobbata, superata da miriadi di sistemi di messaggistica moderni quali Whatsapp e Telegram, scomoda, piena di spam, centralizzata e sempre più controllata da Gmail.
Viene data per morta ogni due anni, ma non muore mai (come il Bitcoin).

E per noi resta un ultimo baluardo di indipendenza: se ti mando una mail non ci sono algoritmi che decidono se ti deve arrivare o meno, è un vero peer to peer, tra persone.

(In verità l’algoritmo c’è ed è il filtro antispam, sempre più abusato dai centralizzatori, ma diciamo che per ora siamo ancora a livelli accettabili).

Quindi, se in Mailing list abbiamo 700 persone e mandiamo un messaggio, questo arriva a quasi tutti (qualcuno per strada si perde sempre).
Poi lo apriranno in 10, 100, o 700, ma intanto li abbiamo raggiunti tutti.
Sta a noi scrivere messaggi interessanti, e sta al destinatario decidere se aprire o meno.
Pensa te, può aprirla anche dopo, non sparisce nel flusso infinito del feed dei social.

La stragrande maggioranza in ogni caso vedrà almeno l’oggetto della mail e si ricorderà di noi, che ci siamo e che siamo attivi.

Le 527 persone che non hanno visto il post in Facebook qui sopra invece non hanno potuto scegliere.
Avevano cliccato Mi Piace sulla pagina Facebook di TripsCommunity probabilmente perché interessati, ma non sono stati avvisati quando abbiamo scritto qualcosa.

Magari parlavamo di un incontro a Roma e se lo sono perso.
Magari lo aspettavano da mesi.
Con ansia (ok, dubito).

Forse pensavano addirittura che Facebook fosse un buon modo per restare aggiornati su Trips.
Purtroppo no: è solo un buon modo per convincere Trips a pagare Facebook.

DEPLATFORMING

C’è poi il rischio che le nostre pagine nei social vengano oscurate.
Come hanno vietato la pubblicità delle cripto, infatti, potrebbero chiudere le pagine relative.
In un attimo, senza nemmeno dover dare spiegazioni.

Perché, secondo me, la guerra alle cripto deve ancora iniziare.

Un video del 1937 nel quale prevedevo la Prima Guerra Mondiale alle Cripto. Non fui ascoltato purtroppo.

In breve: le cripto sono state finora tollerate perché non sono veramente private.

Avrai sentito dire che le transazioni su Bitcoin sono segrete: dimenticalo.

I governi riescono infatti, attraverso analisi sulla blockchain, a sapere esattamente quello che ognuno di noi fa, tranne in pochi casi di persone molto attente e tecnicamente preparate (che non passano per il KYC, cioè che riescono ad ottenere cripto senza tirare fuori documenti).

Esattamente come con ogni singola transazione fatta con le carte di credito/debito/paypal/banca eccetera.

Se però la privacy nelle cripto diventa di default e quindi le transazioni sono invisibili ai governi e servizi segreti, inizia una guerra pesante.
A quel punto la chiusura di canali social è praticamente garantita.

Bloccare le mail però sarà molto più difficile, se non impossibile.

LA STRATEGIA: MAILING FIRST

Ne deriva una decisione importante: spingiamo sulla mailing list, al 100%.

È l’unico investimento sicuro.

È l’unico modo per restare in contatto quando arriva la martellata.

Nel frattempo, prima della guerra, una volta acquisita una mailing list importante, da lì possiamo anche spingere i social.
Se mandiamo una mail invitando le persone a seguire una conversazione in Facebook, l’operazione ha effetto e soprattutto è gratis.
Per cui questa strategia non è anti-social.
Non possiamo non essere nei social, il mondo è lì, ma dobbiamo esserci in maniera intelligente. Tutto qui.

A quel punto possiamo raggiungere i 6000 followers nei social anche se sono sicuro che qualsiasi piattaforma di Crowdfunding sa benissimo che 6000 iscritti in mailing list valgono molto di più di meri followers.

Altrimenti stiamo costruendo sulla sabbia, come chiunque costruisce su piattaforme centralizzate.

COME PUOI AIUTARE

Ricordo il nonno abruzzese? Ecco, in Trips puoi fare solo due cose oggi: imparare (e spero tu abbia imparato qualcosa leggendo questo articolo) e aiutare.
Ecco delle cose concrete che puoi fare che rendono Trips più forte.

  1. Iscriviti alla Mailing List: questa è in assoluto l’azione più preziosa che puoi fare oggi per il progetto (se non l’hai già fatta).
  2. Invita una persona ad iscriversi alla newsletter.
    Qui di seguito un messaggio pronto da copiare/incollare:
  3. Ciao!
    Seguo questo progetto molto interessante di alternativa equa ad Airbnb e Booking:
    https://tripscommunity.com/it
    Stiamo cercando di raggiungere più persone possibili. Ti vorrei invitare ad iscriverti alla newsletter: https://tripscommunity.com/it/newsletter/
    Lo so, non è bello. Adattalo pure.
  4. Condividi questo articolo nei Social.
    Anche questo è molto prezioso, proprio come se fosse denaro.
  5. Partecipa alla discussione
    Nella Community chiunque può dire la sua.
    Siamo in tante teste, ed è sempre molto utile sentire pareri diversi per migliorare la strategia. Quindi ti invito ad entrare e partecipare in DISCORD.
  6. Partecipa al Crowdfunding.
    Se non hai tempo da dedicare al progetto puoi aiutarci finanziariamente ed acquisire quote della società.

OK, CONCLUDO

Lo so, articolo lunghissimo. Ero partito per un breve aggiornamento sul Crowdfunding e sono finito a parlare di guerre.
Spero sia stato utile!

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