Nessun uovo è perfetto on Scratch

Angela Sofia Lombardo
Unicorni
Published in
6 min readApr 7, 2020

Quando lo scambio di idee pedagogiche apre mondi creativi

Lunedì 30 Marzo scorso ho partecipato ad un webinar di Rizzoli Education dal titolo “Primaria Live” con la mitica Alessandra Falconi.
(GRAZIE MILLE alla mia amica, Paola Mattioli che ha condiviso l’evento su Facebook)

Se non conoscete Alessandra Falconi ed il suo lavoro urge fare un giro su internet: Centro Alberto Manzi & Zaffiria 🤩

Nel corso del webinar Alessandra ci ha parlato di un sacco di cose molto molto interessanti legate alla didattica dell’arte, ci ha fatto vedere alcuni splendidi albi illustrati ed ha condiviso con tutte noi alcuni punti fondamentali dell’approccio pedagogico suo e del maestro Manzi.

Qui il video dell’intero webinar

Giunti al momento delle “domande dal pubblico” una maestra chiede a Alessandra il suo parere sui cosiddetti “lavoretti” che spesso i bambini realizzano a scuola e portano a casa in dono alla famiglia per le festività. Spesso i “lavoretti” dei bambini sono tutti uguali, come se fossero in qualche modo eseguiti in serie, o quantomeno, come se tutti i bambini avessero avuto esattamente la stessa idea (N.d.a.).

Alessandra, approfittando del fatto che la Pasqua si avvicina, risponde (a partire dal min 30:29) :

“La cosa importante è lo scambio che l’arte rende possibile tra le persone. Quindi possiamo mettere da parte l’idea che tutti i bambini convergano verso un pulcino fatto allo stesso modo, chiediamoci invece quanti pulcini diversi possono nascere da quelle uova perché non c’è bambino che disegna allo stesso modo di un altro bambino, non perdiamo mai questa ricchezza meravigliosa.”

Questa “ricchezza meravigliosa”, come la chiama Alessandra, mi ha ricordato il concetto di “wide walls” di M. Resnick.

Una tecnologia (o un’attività) a supporto dell’apprendimento per essere efficace, secondo Papert (il maestro di Resnick), deve avere un pavimento basso (low floor) ed un soffitto alto (high ceilings).
Deve, cioè, essere facile da usare per chi è alle prime armi ma deve anche permettere, a chi è più esperto, di sviluppare e realizzare idee complesse e intellettualmente sofisticate.

Alle prime due Resnick aggiunge la caratteristica delle pareti ampie (wide walls), cioè la possibilità di realizzare diversi tipi di progetti/creazioni, a partire dalla stessa tecnologia o all’interno della stessa attività.

Le pareti ampie sono ciò che ci permette di non perdere la “ricchezza meravigliosa” della personale espressione di sé di ogni bambino.

Valorizzare la personale espressione di sé è una grande sfida per chi, come me, si occupa di coding e robotica.

Nel CoderDojo di Bologna, così come nella mia pratica professionale, cerchiamo sempre di offrire ai bambini la possibilità di sperimentare la tecnologia come uno strumento creativo, attraverso il quale esprimere se stessi e lavorare a progetti legati alle loro passioni.

Ad esempio, nei Dojo che offriamo a Bologna diamo un tema che abbia molteplici possibilità di realizzazione invece che un obiettivo preciso.
Per ogni tema prepariamo esempi diversi, a vari livelli di complessità e cerchiamo di sostenere i bimbi nella loro personale sperimentazione di Scratch.
Cerchiamo il più possibile di rispettare le famose 7 Regole d’oro del mentor di Barbara Alaimo.

In questo momento di emergenza e di apprendimento a distanza abbiamo iniziato a sperimentare come si può applicare lo stesso tipo di approccio e di pratica educativa nei laboratori online.

Con gli amici del CoderDojo Padova e del CoderDojo UpTo (ed altri Dojo amici) abbiamo organizzato 3 Virtual Dojo (per saperne di più leggi i resoconti Virtual Dojo 1 e Virtual Dojo 2).

Proprio nella preparazione del terzo Virtual Dojo (organizzato da CoderDojo UpTo e CoderDojo Sigillo) tra i mentor è girata l’idea di proporre un tema legato alla Pasqua (quando possibile cerchiamo di collegare il tema del Dojo con eventi interessanti o che i bambini conoscono).
Discutendone nel gruppo dei mentor, per aprire ad ancora più possibilità creative, abbiamo deciso che il tema dale terzo Virtual Dojo sarebbe stato “Uova”.

Nel webinar di Rizzoli Education, Alessandra Falconi ci aveva raccontato che il Centro Alberto Manzi ha un favoloso progetto dedicato alle esplorazioni scientifiche attraverso l’arte dedicato proprio alle uova: Nessun Uovo è Perfetto

Il progetto è interessante perché approccia lo studio dell’uovo da vari punti di vista, lasciando spazio alla scoperta delle peculiarità dei differenti tipi di uova e favorendo sempre l’espressione delle idee e delle ipotesi del bambino attraverso l’arte e la creazione.

Facendo questo collegamento, mi è venuto da pensare che, anche con Scratch possiamo esplorare il mondo delle uova!

Scratch è per me soprattutto uno strumento creativo che permette ai bimbi di realizzare qualsiasi idea….di immaginare e creare qualsiasi uovo!

Ho creato un prototipo di progetto per mostrare ai mentor quello che avevo in mente.

La prima versione del progetto

Ispirata al progetto “Nessun uovo è perfetto” del Centro Manzi,
nel mio progetto Scratch ho creato 3 uova in tre modi diversi (importando un’immagine, usando uno degli sprite di Scratch, disegnando io l’uovo nell’editor dei costumi di Scratch), le ho programmate per “schiudersi” in modo diverso e rivelare il loro speciale contenuto.

Chiunque può cliccare sul tasto Remix, modificare il progetto ed aggiungere il suo personalissimo uovo!

In questo caso i wide walls sono rappresentati dalla varietà di possibilità che il bambino ha per creare l’uovo e per rappresentare cosa contiene e cosa succede al momento della schiusa.

Confrontandoci nel gruppo dei mentor abbiamo poi valutato che, sebbene il progetto sia interessante per esplorare i vari tipi di uova ed avviare una riflessione di tipo naturalistico, il nostro obiettivo per il Virtual Dojo era più ampio.

Importare e modificare immagini in Scratch è un procedimento un po’ laborioso, che richiede pazienza e un pochino di sperimentazione extra.
Noi avevamo bisogno di un’attività con il pavimento basso, che tutti i bambini (anche chi non aveva mai usato Scratch) potessero realizzare e declinare a modo loro.

In base ai feedback dei miei amici mentor ho creato la seconda versione del progetto

La seconda versione del progetto

In questo progetto, per abbassare il pavimento, le uova sono create modificando lo sprite che si trova già su Scratch e quando vengono cliccate spariscono (senza schiudersi) per mostrare il loro contenuto.
Per appassionare i ninja più esperti e garantire che l’attività avesse un soffitto alto il progetto è anche un videogame, ogni volta che trovi un uovo fai un punto e si vince quando si trovano tutte le uova.

Se vuoi provare anche tu a sperimentare sul tema “uova” clicca sui link dei miei progetti e remixali come più ti piace, oppure usa questa speciale Scratch Card che ho creato per i partecipanti al VirtualDojo e che ti aiuterà nella realizzazione del progetto.

La Scratch Card è una risorsa pensata per sostenere in modo progressivo il bambino durante lo sviluppo di un progetto .

Questa l’ho creata io ma sul sito di Scratch ce ne sono tantissime altre..tutte da esplorare!!
Nell'indice i vari passaggi hanno colori diversi in base alla complessità: la sezione verde è adatta anche a chi è inesperto e permette la realizzazione di un progetto completo.

Indice della nostra Scratch Card

Per fare un po’ di scaffolding e permettere a chi già conosce Scratch di sperimentare un po’ più a fondo ci sono le sezioni gialla ed arancione (a complessità crescente).
L’ultima slide ha anche una serie di idee per chi vuole fare ancora di più ma non sa cos'altro potrebbe aggiungere!

Per allargare ancora di più le pareti del nostro laboratorio, durante il Virtual Dojo abbiamo invitato i partecipanti a declinare il tema “Uova” nel modo che più li appassionava!

Se sei curioso di vedere la meravigliosa ricchezza di tutti i fantastici progetti realizzati dai ninja clicca qui e visita la galleria dei progetti Scratch del terzo VirtualDojo.

--

--

Angela Sofia Lombardo
Unicorni

Formatrice, designer e facilitatrice di esperienze di apprendimento creativo. Professoressa a contratto presso il Dipartimento di Scienze Dell’Educazione, UniBo