Skopje, Macedonia

Wanderlost #8

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Wanderlost Newsletter — Italiano
5 min readFeb 26, 2016

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Altro treno, altro aggiornamento balcanico. Stavolta vi scrivo dal DMU 711 che da Kosovska Mitrovica, Kosovo, mi porterà a Kraljevo, Serbia. Che Kosovska Mitrovica non sia già Serbia peraltro è difficile da credere, ma ci arriveremo.

SKOPJE 2014

Skopje vince a mani basse il titolo di capitale più stramba d’Europa. La ragione di tale investitura ha un nome e un cognome: Nikola Gruevski, primo ministro della Macedonia e ideatore di quel capolavoro kitsch che risponde al nome di Skopje 2014. Il suddetto filantropo, in un pretenzioso tentativo di rivendicare le gloriose origini del popolo macedone, ha ben pensato di spendere 500 milioni di euro (un macedone in media ne guadagna 200 al mese) per rivoluzionare completamente il centro cittadino: lungo il fiume Vardar, è tutto un fiorire di imponenti edifici neoclassici, ponti monumentali in marmo con sobrie decorazioni in oro e centinaia di statue raffiguranti le personalità più significative della storia del Paese. Tra queste anche Filippo II di Macedonia e, naturalmente, Alessandro Magno, il cui monumento equestre di 30 metri torreggia sull’immensa spianata di piazza Macedonia. Questa rivendicazione alla Grecia non è piaciuta molto, ma in fondo è solo uno dei motivi per cui tra greci e macedoni non corre buon sangue.

Domenica scorsa è reiniziato il campionato macedone, e ho avuto il piacere di assistere dal vivo al match tra Vardar Skopje e FK Renova. Partita senza storia, 4–1 per i padroni di casa e livello di gioco infimo, ma almeno a fine partita ci sono state tensioni tra i tifosi locali e la polizia: la vera essenza del calcio balcanico.

Partita…e post partita

KOSOVO

Le notizie che giungono dal Kosovo non sono molte, e tutte abbastanza deprimenti: il paese è molto povero, quasi un terzo della popolazione vive con poco più di un euro al giorno, e i rapporti tra la maggioranza albanese e i vicini serbi continuano a essere molto complessi. Nel frattempo, i militari delle missioni speciali continuano a vegliare sulla transizione democratica del paese.

ISOLA FELICE?

Il 23 febbraio è andata di scena a Pristina, capitale del paese, una protesta dell’opposizione con sit-in notturno davanti al palazzo del parlamento. Di tensioni non se ne sono viste, i manifestanti hanno cantato e ballato tutta la notte e la polizia, chiamata in massa a presidiare l’evento, ha assistito piuttosto rilassata. Dei militari italiani con cui ho avuto il piacere di intrattentermi, di stanza a Pristina da 6 mesi, confermano che il loro mandato è stato molto tranquillo, e che il Kosovo è “uno stato -ops- regione autonoma che, nelle sue difficoltà, progredisce e guarda all’Europa”. Staremo a vedere.

Manifestanti si preparano per la notte in piazza Madre Teresa, Pristina

Se può interessarvi, in Kosovo si tifa Juventus.

Juve-Bayern: al gol di Sturaro sembrava di stare in Calabria

L’ULTIMA FRONTIERA

L’atmosfera che si respira solo 40 km a nord di Pristina è ben diversa. Mitrovicë, Kosovska Mitrovica per i serbi, è una città situata interamente nel territorio della Repubblica del Kosovo, ma è etnicamente divisa tra albanesi e serbi. Un ponte separa due mondi completamente diversi.

Kosovska Mitrovica: militari italiani sorvegliano il lato albanese del ponte

Sarà per la pioggia, che come da copione ha iniziato a cadere gelida appena attraversato il ponte, o forse per la forte presenza di militari, ben più diffidenti e all’erta di quelli che si trovano a Pristina, fatto sta che Kosovska Mitrovica non invita a fermarsi per più tempo di quello necessario per infilarsi sul primo mezzo che porti in Serbia.

“Il Kosovo è Serbia, la Crimea è Russia”: l’accoglienza nella parte nord di Kosovska Mitrovica

INGRESSO IN SERBIA

Report di viaggiatori indicano che è possibile che l’ingresso sia rifiutato a chi ha un timbro del Kosovo nel passaporto: l’inconveniente, se si è cittadini dell’Unione europea, si può bypassare presentando la sola carta di identità. Posso confermare che funziona, è appena passata la polizia ferroviaria e non c’è stato alcun tipo di problema, sono ufficialmente in Serbia: l’ospitalità della gente albanese di Albania e Kosovo sembra lontana anni luce, ma ho i prossimi giorni per ricredermi.

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