#SPEAKABEET about Raster

Speakabeet: la rubrica in cui parliamo dei massimi sistemi del mondo digitale, del flusso delle maree di caffè e della rotazione giornaliera della sedia del Programmatore sul proprio asse. #Coding #Design #DigitalLife

Anna Grazia Longobardi
weBeetle
4 min readSep 5, 2019

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Quanti designer o addetti ai lavori, almeno una volta nella vita, hanno ricevuto da un cliente una “foto-bellissima.jpeg” di dimensioni 320x200 pixel in RGB a 72 dpi da voler stampare su grandi formati? Come spiegare ai non addetti che quell’immagine raster non è minimamente utilizzabile per lo scopo?

“Ciao Mario/a! Ti ho inviato quella foto bellissima da stampare che mio cugino mi ha mandato su WhatsApp! Ha detto che è HD!”

[⬇ scarica] foto-bellissima-320x200px.jpeg

“😓”

DEFINIZIONE

In inglese, raster significa griglia. In computer grafica, quindi, un’immagine raster, o bitmap, non è altro che una griglia ortogonale composta da punti di forma quadrata, detti pixel. Ogni pixel, che è quindi l’atomo della nostra immagine raster, possiede informazioni di colore, determinati dallo spazio colore. Lo spazio colore è un modello matematico che rappresenta i colori come combinazioni numeriche. Tra i modelli più noti ed usati troviamo lo spazio RGB (Red, Green, Blue), che è il modello nativo dei monitor, da cui possiamo trovare modelli derivanti come sRGB o Adobe RGB, che sono differenti pur essendo basati quindi sullo stesso.

APPLICAZIONE

A sinistra, una vista a 100% di un’immagine raster 500x500 px a 72 ppi di risoluzione — A destra, una vista a 100% di un’immagine raster 50x50 px a 72 ppi di risoluzione

Più grande è la dimensione di una griglia (raster), più pixel avrà, più l’immagine risulterà leggibile e chiara (Vedere immagine sopra). Chiarito ciò, quello che incide invece sulla qualità e la definizione dell’immagine è la risoluzione, che non è altro che la quantità di informazioni contenuta in un’unità di misura, che in questo caso è il pollice (2,54 cm). Si usa quindi misurare la risoluzione in PPI (Pixel Per Inch), quantità di pixel per pollice (la misurazione per le immagini su monitor), o in DPI (Dot Per Inch), quantità di punti stampati per pollice (la misurazione per le immagini per la stampa). Più punti o pixel in un pollice ci sono, più sarà il dettaglio e la nitidezza dell’immagine. Ciò non significa che bisogna utilizzare a prescindere un’alta risoluzione per qualsiasi scopo: la risoluzione ottimale per i monitor è 72 ppi, innanzitutto perchè risulta totalmente irrilevante la differenza tra più o meno ppi e, soprattutto, per agevolare le prestazioni e i tempi di caricamento dell’immagine; per la stampa è 300 dpi e qui la differenza di dettaglio al di sotto dei 300 dpi si sente e si vede, mentre al di sopra potrebbe essere irrilevante dato che viene comunque scalato dalle caratteristiche del hardware di stampa.

A sinistra, oggetto vettoriale ridimensionato (software: Adobe Illustrator) — A destra, oggetto raster (in pixel) ridimensionato (software: Adobe Photoshop)

VANTAGGI

  • EDITING: le immagini raster sono facilmente manipolabili ed editabili dai software, appunto, di grafica raster, specialmente in ambito di photo composing, manipolazione ed editing fotografico;
  • TONALITÁ DI COLORE: essendo una potenzialmente vasta griglia di pixel colorati, le immagini raster possono contenere un’ampia gamma di tonalità continue e miscelate morbidamente tra loro, per questo motivo gli illustratori digitali la preferiscono per poter mantenere la naturalezza e la spontaneità pittorica e l’impronta calligrafica dell’analogico.

ESTENSIONI E SOFTWARE

I file raster o bitmap possono essere generati solo da software che si occupano nativamente di grafica raster: Adobe Photoshop e GIMP per desktop, Procreate per iPad, e tutte quelle app mobile di editing fotografico che si usano spesso per pubblicare foto sui social, sono solo alcuni esempi. Pertanto le estensioni relative dei file raster si divisono in compressi e non compressi e sono:

  • Non compressi: RAW, BMP;
  • Compressi (lossless): PNG, TGA, GIF (fino a 256 colori), TIFF, nei quali la compressione non comporta una perdita di dati dell’immagine;
  • Compressi (lossy): JPEG, GIF (sopra i 256 colori), nei quali la compressione comporta una perdita di dati dell’immagine.

CONCLUSIONE

Le immagini raster ci circondano ogni giorno: una foto su Instagram, una gif su WhatsApp, un banner promozionale via mail sono solo alcuni esempi di come le immagini raster sono comunemente presenti nella nostra quotidianità, dentro o fuori l’ambito lavorativo. E come ogni cosa che diventa comune e quotidiana, spesso ne ignoriamo caratteristiche, origini e contesto d’uso, specialmente chi non è del mestiere. Come abbiamo già detto nell’articolo sul vettore e sulla grafica vettoriale (qui lo #SPEAKABEET sul Vettore), la chiave è tentare sempre e a spada tratta di istruire i vostri clienti. Perchè solo conoscendo la stessa lingua si può avere il primo strumento per iniziare a capire e a capirsi.

“Ciao! La foto-bellissima-320x200px.jpeg che mi hai mandato non solo è troppo piccola e si vedrebbe malissimo stampata su grande formato, ma non ha le caratteristiche giuste per la stampa! In altre parole potrebbe non venire stampata come la vedi dal cellulare! 🙂”

“Ok, Mario/a! Grazie mille che me lo hai detto. Infatti ero scettico quando mio cugino ha detto che era HD!🙄 Vorrei proprio che mi proponessi tu qualche foto adatta, o magari che la scattassi proprio tu! Possiamo fissare un appuntamento e ne parliamo?”

“Ne sarei davvero contento/a!”

Letture consigliate

#SPEAKABEET about Vettore, di Anna Grazia Longobardi x weBeetle

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