Daniel Libeskind, Royal Ontario Museum , Canada 2007

Museo del razionalismo: sogno e utopia

Michele Bollini
2012/2017
Published in
5 min readApr 9, 2017

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Il primo grande interrogativo riguarda come coniugare questi aspetti di gestione e sostentamento economico di un nuovo Museo del Razionalismo a Como con la struttura storica e vincolata della Casa del Fascio e con il quartiere nel quale è inserita.

Come e cosa potrà fisicamente ospitare e soprattutto chi e come dovrà elaborare un progetto di gestione completo e attuale della struttura.

La Fondazione Le Corbusier, con sede a Parigi, 8/10, Square du Docteur Blanche, ha totalizzato nell’anno 2015 (anno che ha celebrato il cinquantesimo della morte dell’architetto svizzero) 21.664 visitatori, + 10,9 % rispetto al 2014, di cui il 70% stranieri, 30% francesi.

Questi dati gli sono valsi il 64° posto tra i 67 siti culturali più visitati della città di Parigi.

Nello stesso anno il 2015, la Mostra Le Corbusier, mesures de l’hommerealizzata al Centre Pompidou, ha totalizzato 267. 489 visitatori, attestandosi all’ottantunesimo posto nella classifica stilata da “The Art Newspaper” relativa alle migliori frequentazioni giornaliere delle Mostre temporanee a livello mondiale per l’anno 2015.

Un discreto successo al quale ha certamente contribuito la location contemporanea del Beaubourg, per attrattività che la struttura riesce a generare nella città di Parigi composta da molteplici siti culturali di straordinaria importanza.

(dati rilevati da : “Observatoire Economique du Turisme Parisien 2016”)

Più volte è stato scritto e detto che Como necessita di uno spazio espositivo con caratteristiche di flessibilità, uno spazio polifunzionale, nel quale riunire l’Astrattismo Comasco , il Razionalismo e, più in generale, la storia delle nostre figure artistiche di riferimento, da Sant’Elia a Terragni, da Lingeri a Cattaneo, da Rho a Galli. Sogno e utopia peraltro già immaginata è rappresentata dall’architetto Ico Parisi nel 1978 «utopia realizzabile per Como, 12 Cartoline di Ico Parisi, edizioni la Ruota — Luisa Parisi — Como 1978.

Un luogo che possa offrire ad un pubblico eterogeneo una programmazione contemporanea in grado di stimolare e rivitalizzare l’intero sistema museale della Città.

Uno spazio nuovo capace di raccontare le nostre eccellenze in campo artistico da un punto di vista contemporaneo, un luogo finalmente europeo come lo sono il Guggenheim di Bilbao, la Casa della Musica di Porto, il Louvre di Lens, il Maxxi di Roma per citare alcuni esempi.

Se questo avvenisse si aprirebbe uno scenario molto interessante nel quale, per importanza internazionale assoluta del tema proposto, un Museo Contemporaneo a Como, sul Lago di Como, sarà doveroso convogliare le forze in un grande Concorso Internazionale per selezionare il luogo, i finanziatori e i progettisti.

Un Museo Contemporaneo che sappia diventare davvero un polo attrattivo, che sappia valorizzare in chiave contemporanea le nostre eccellenze, che riqualifichi il luogo e il quartiere nel quale è inserito, che dialoghi con la comunità e che sia motore di sviluppo culturale, economico e turistico per tutto il territorio.

C’è poi una considerazione che riguarda nuove opportunità e suggestioni che il nuovo Museo del Razionalismo a Como potrebbe innescare se fossimo pronti a trovare una collocazione alternativa, libera dai vincoli e dalle problematiche analizzate.

Una collocazione nuova, un’area dedicata, libera, non necessariamente a stretto contatto con il Monumento della Casa del Fascio.

  • per aspetti di maggiore libertà formale che si potrebbero esprimere nella progettazione,
  • per opportunità legate alla rigenerazione urbana di aree dismesse attorno ad un edificio nuovo e contemporaneo,
  • per criteri di nuova gestione e sostentamento economico di una struttura “polifunzionale” e dinamica,
  • per benefici di immagine che un edificio contemporaneo può esprimere se associato a Lago e Territorio,

oltre che a scaricare l’attuale quartiere della Casa del Fascio da ulteriori carichi urbanistici. In questo caso, il monumento continuerebbe ad essere protagonista del quartiere nel quale è inserito, senza ulteriori carichi. Sarebbe immediatamente disponibile, accessibile, utilizzabile, visitabile. Parte di un percorso che comprende tanti altri edifici Razionalisti di Como.

Recentemente in Giappone, per raccontare la storia del Maestro Katsushika Hokusai, pittore Giapponese nato nel 1760 a Sumida, quartiere di Tokyo, hanno affidato a Kazujo Sejima, dello studio SANAA , la progettazione di un’edificio non in linea con la tradizione e il linguaggio architettonico della storia Giapponese, ma un edificio estremamente contemporaneo, per contenere e valorizzare l’intera collezione dell’artista.

Un edificio che dialoga con lo spessore internazionale e globale dell’artista. Oggi questo nuovo edificio è diventato un punto di riferimento per la comunità locale, proprio nel quartiere dove il grande maestro è nato e cresciuto.

Poiché l’opportunità di avere un Museo del Razionalismo a Como è straordinaria, è ugualmente importante dibattere, valutare e scegliere tra diverse proposte maturate in un Concorso Internazionale che sappia coinvolgere grandi professionisti, compresa l’occasione unica per la storia della Città di avere un nuovo linguaggio architettonico a Como, che segni il nostro patrimonio artistico esattamente come fecero i Razionalisti nel primo ‘900, giovani e contestatori nelle opere.

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