Miti e leggende dei Campi Flegrei

A cura della Prof.ssa Paola Binaghi

--

Tornati alla ribalta in questi giorni per il bradisismo e le innumerevoli scosse sismiche alle quali sono stati soggetti, i Campi Flegrei sono da sempre, nel tempo e nella storia, un luogo particolare.

Finito questo, la buia campagna

tremò si forte, che dello spavento

la mente di sudore ancor mi bagna.

La terra lagrimosa diede vento

che balenò una luce vermiglia,

la qual mi vinse ciascun sentimento;

e caddi come l’uom che ‘l sonno piglia.

(Dante — Inferno III)

Nell’area dei Campi flegrei sorge Cuma, la prima colonia greca del Mediterraneo occidentale. In epoca romana troviamo Puteoli importante porto commerciale dell’Urbe e Baia, ora sommersa dal mare, luogo prediletto dalla nobiltà per le vacanze fino al III secolo d.C., caratterizzata dalla presenza di maestose ville. Tra i più illustri proprietari di ville ci furono Giulio Cesare, Cicerone, Pompeo Magno, Marco Antonio e gli stessi imperatori, che a Baia costruirono un palazzo imperiale.

Dalla fine del IV secolo d.C. l’inesorabile sprofondamento della costa causò il declino commerciale di Puteoli e l’abbandono delle ville marittime, permettendo però che i resti giungessero fino ai giorni nostri e conservassero alcune testimonianze dell’antico splendore.

Ai Campi Flegrei sono legati alcuni dei miti più noti quali quello della Gigantomachia e della Sibilla cumana.

In particolare, il lago d’Averno (Avernus deriva dal greco ἄορνος — senza uccelli, tale assenza sarebbe dovuta al fatto che le acque del lago esalando particolari gas non permetterebbero la vita agli uccelli) sarebbe la porta degli inferi.

“Facile è la discesa all’Averno: / giorno e notte è aperta la porta del nero Dite; / ma questa è l’impresa, questa la fatica: riportare su / il passo e uscire all’aria superiore” è quanto dice la Sibilla Cumana a Enea, nel VI libro dell’Eneide, quello della discesa di Enea agli inferi alla ricerca del padre. La Sibilla dice a Enea che prima di scendere agli inferi si dovrà procurare un ramo di un particolare albero che cresce solo sulle rive del lago, un albero dalle foglie d’oro, necessario per farsi amica Proserpina la dea del sottosuolo.

Enea e la Sibilla cumana — Francois Perrier

Galileo Galilei, da scienziato qual era, applicando il metodo scientifico, identifica la “selva oscura” con cui inizia l’Inferno di Dante col bosco dove cresce l’albero dai rami d’oro. Quindi, sulle rive dell’Averno, Dante incontrerebbe Virgilio e intraprenderebbe il suo fantastico viaggio nell’aldilà.

Ancora, il Macellum di Pozzuoli, scoperto da Carlo di Borbone verso la metà del 1700, interpretato all’inizio come un Serapeion per il ritrovamento di una statua del dio egizio Serapide, era il mercato pubblico della città romana ed è uno dei monumenti più caratteristici dei Campi Flegrei.

Il cosiddetto Tempio di Serapide a Pozzuoli

Meta dei viaggi dei romantici durante il Gran Tour, oggetto di studio di artisti e storici oggi ciò che rimane del Macellum ha consentito agli scienziati di approfondire il fenomeno del bradisismo che è parte del più generale fenomeno della “risorgenza” il periodico lento sollevamento e abbassamento del suolo.

Nel complesso sono evidenti tre colonne di marmo cipollino, alte 14 metri, caratterizzate per la presenza di segni lasciati da organismi marini (litodomi) durante le fasi di subsidenza di questo settore della caldera dei Campi Flegrei. Tali segni testimoniano fasi di sommersione sotto il livello del mare avvenute a causa del bradisismo. Sono state svolte anche indagini radiometriche sui gusci dei molluschi che avevano intaccato la parte inferiore delle colonne.

Oggi l’area oltre al bradisismo presenta intensa attività fumarolica (La Solfatara, Pisciarelli) e attività sismica. Gli episodi più recenti di sollevamento sono stati quelli del 1969–72 e del 1982–84, quando molti abitanti dell’area, soprattutto quelli del centro storico di Pozzuoli, furono costretti ad abbandonare le proprie case. Dal novembre del 2005 ad oggi è di nuovo in atto un lento sollevamento del suolo che a ottobre 2023 ha raggiunto circa 115 cm. Con l’attività sismica conseguente di cui oggi tanto si parla.

Sitografia

https://www.museiitaliani.it/musei/285e2482-1d76-4a23-85b3-ee6d67deacaa

https://www.campiflegreiexperience.com/miti-e-leggende/#:~:text=Secondo%20alcune%20leggende%20i%20Campi,cos%C3%AC%20decisero%20di%20fargli%20guerra.

https://www.osservatoreromano.va/it/news/2022-04/quo-087/l-averno-rosso-e-il-pianto-di-achille.html

https://www.ilgiardinodellacultura.com/2022/04/26/galileo-galilei-e-lubicazione-della-selva-oscura-di-dante/#:~:text=Anche%20Galileo%20si%20ciment%C3%B2%20con,trovare%20la%20collocazione%20della%20selva.

https://www.ingv.it/campi-flegrei

https://medium.com/cyber-scuola/supervulcani-i-campi-flegrei-720e2f1512b
https://medium.com/cyber-scuola/il-fenomeno-del-bradisismo-nei-campi-flegrei-51c6a75b4328

--

--

CyberScuola, giornale dell’IIS Gregorio da Catino
CyberScuola

Dirigente Scolastico Valentina Bertazzoli, Direttore Responsabile Pier Vincenzo Rosiello