Crash Bandicoot 4: It’s About Time

Te la sei presa comoda, Crash!

Luca "Jonsy Duke" Polletta
Frequenza Critica
6 min readMay 17, 2021

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Cover di Crash Bandicoot 4: It’s About Time

Era il 1999 quando il sottoscritto mandò in fumo (con colpevole ritardo) per la terza volta consecutiva i piani per il dominio mondiale di Cortex e N. Tropy, relegandoli in una dimensione spazio-temporale remota e senza via d’uscita. Nulla poteva farmi immaginare che, nonostante il successo del peramele di Naughty Dog, avrei dovuto attendere ben due decadi prima di mettere le mani sul quarto capitolo ufficiale della serie. No, non ho rovistato in qualche discarica alla ricerca di una copia di Crash Bandicoot: L’ira di Cortex, bensì mi riferisco all’ultimo capitolo della saga sviluppato da Toys for Bob sotto etichetta Activision: Crash Bandicoot 4: It’s About Time.

Un compito certamente non da poco quello che Activision ha posto sulle spalle di Toys for Bob: realizzare un seguito con la numerazione che porta non è facile, nonostante lo sviluppatore abbia supervisionato praticamente tutta l’operazione di rimasterizzazione della trilogia originale, dello spin-off più amato dai fan e pure della trilogia originale del “collega” Spyro. Fortunatamente, dopo aver passato molte ore a raccogliere mele, saltare sulla testa di strambi nemici e precipitare in burroni senza fondo, posso dire che Crash Bandicoot 4 è il degno seguito che la serie avrebbe meritato venti anni fa.

L’hub di selezione dei livelli in Crash Bandicoot 4: It’s About Time
L’hub in cui selezionare i livelli è un chiaro omaggio alle Wumpa Islands in cui si selezionavano i livelli nel primo capitolo della serie.

Il gioco inizia qualche tempo dopo la fine di Crash 3: Warped: Cortex e N. Tropy, esiliati in una prigone spazio-temporale, sfruttano il potere di Uka-Uka per aprire uno squarcio temporale che li portano a scoprire i diversi universi paralleli che compongono un unico grande multiverso. Ovviamente l’evento non sfugge ad Aku-Aku, il quale prontamente avvisa Crash e lo esorta a rintracciare le quattro maschere quantiche al fine di chiudere gli squarci temporali e fermare per l’ennesima volta i piani del malefico duo. La sequenza iniziale ci introduce al rinnovato stile grafico scelto per questo nuovo capitolo: abbandonate le forme morbide e rigorosamente fedeli dei recenti remake, abbiamo dei personaggi più slanciati e “cartooneschi” che rimangono al tempo stesso fedeli al design originale. Niente stravolgimenti eccessivi, solo pochi ritocchi e modifiche necessarie per tenersi al passo con i tempi. Una filosofia che si può osservare sia nella struttura dei livelli che nel gameplay vero e proprio.

Un livello di Crash Bandicoot 4: It’s About Time

I primi livelli di Crash 4 introducono il giocatore alle basi condivise da ogni capitolo principale della serie: si percorre un livello dal punto dall’inizio alla fine, spaccando quante più casse possibili ed evitando al tempo stesso ostacoli naturali (come dirupi e piattaforme instabili) e gli improbabili nemici al soldo di Cortex e N.Tropy. A tal fine potremo eseguire piroette, doppi salti e scivolate combinate in un sistema di movimento sempre fluido e preciso al millimetro, rendendoci completamente responsabili per ogni ritorno al checkpoint più recente. Si può addirittura scegliere di giocare con uno stile più classico, con il consumo di vite extra da acquisire raccogliendo cento frutti Wumpa e che una volta esaurite ci costringeranno a ricaricare il salvataggio più recente.

Su queste basi, Toys for Bob elabora dei livelli in cui si combinano elementi ripresi dai capitoli originali con trovate del tutto nuove: non sarà infrequente passare dalle classiche fughe da nemici enormi con la telecamera posta davanti a Crash e altre a bordo di improbabili mezzi fino a scivolare su delle lunghe funi cercando di non mancare casse e frutti, oppure di affrontare dei mini-boss all’interno dei livelli intermedi che compongono le varie dimensioni. Oltre alla possibilità di selezionare Crash o Coco all’inizio di ogni livello tramite la pressione di un pulsante, i nostri protagonisti verranno affiancati da due personaggi decisamente familiari agli appassionati di lunga data: Tawna e Dingodile. Entrambi i comprimari saranno dotati di un set di mosse unico da sfruttare in livelli costruiti appositamente per loro, mostrando come le loro azioni si intrecciano con le imprese di Crash e Coco.

Anche le maschere quantiche contribuiscono alla varietà del gameplay: presenti in determinati punti dei livelli, potremo sfruttare il potere di manipolare lo scorrere del tempo, sfasare ostacoli o casse in base alle necessità, invertire la gravità oppure prolungare le roteate in modo da planare per lunghe distanze. Niente di originale o particolarmente complesso, considerando alcuni dei migliori esponenti del genere sviluppati negli ultimi anni, ma ciò non significa che Crash 4 sia un gioco che si può portare a termine con una mano dietro la schiena e gli occhi chiusi: sin dalla prima dimensione, i livelli mantengono una sfida sempre impegnativa che punisce la distrazione, con pochissime occasioni davvero ingiustificabili. Il tutto mentre si attraversano ambienti dai colori vivaci, composti da sfondi vivi e pieni di elementi animati il cui tema cambia a seconda della dimensione in cui ci troviamo.

Un personaggio giocabile di Crash Bandicoot 4: It’s About Time
Nuovo stile e mosse del tutto inedite per Tawna: una scelta decisamente azzeccata per uno dei personaggi storici.

Una difficoltà determinata anche dalle modifiche apportate a collezionabili e livelli bonus, due capisaldi dell’intera saga. Per quanto riguarda i primi, ogni livello presenta ben sei gemme da raccogliere per essere completati al 100%. Ogni gemma ha un diverso parametro da rispettare per essere conquistata: si va dallo spaccare tutte le casse presenti nel livello al raccogliere una determinata quantità di frutti wumpa o ancora possono essere trovate esplorando i livelli alla ricerca di anfratti nascosti. Non mancano neanche le gemme colorate, necessarie a sbloccare parti dei livelli altrimenti inaccessibili e decisamente più difficili da scovare delle gemme regolari. Raccogliere tutte le gemme in un livello ricompenserà il giocatore con un costume per Crash o per Coco, un’ottima trovata per spronare il giocatore a migliorarsi ed evitare di inserire le solite odiate micro-transazioni che nessuno ha chiesto.

Ai collezionabili classici si aggiungono inoltre le gemme N. Vertite e le Bacche Bumpa, ovvero le versioni alternative di gemme e frutti Wumpa collezionabili nei livelli bonus della modalità N. Vertita. Tale modalità presenta versioni specchiate dei livelli principali e calati in un filtro speciale che cambia in base alla dimensione di appartenenza. Se si riesce a non morire neppure una volta sarà possibile raccogliere delle videocassette con cui sbloccare i livelli flashback: trattasi di una versione più elaborata dei normali percorsi bonus, accessibili tramite l’apposita piattaforma nei livelli principali. In tali livelli l’obiettivo sarà quello di spaccare una lunga serie di casse sospese a mezz’aria senza alcuna piattaforma stabile su cui fermarsi, il tutto mentre si ascoltano i demenziali dialoghi tra Cortex e i vari tirapiedi accompagnati dalle tracce musicali dei Crash originali.

Le gemme raccolte a fine livello di Crash bandicoot 4: It’s About Time
Mancato un paio di gemme? Niente paura, potrete decidere al volo se rifare il livello appena completato o proseguire con il livello successivo.

Dopo parecchie ore passate a navigare i meravigliosi livelli delle varie dimensioni e a distruggere i pollici e le levette del pad per raggiungere il 100% e oltre, non mi resta che constatare l’effettiva bontà del lavoro svolto da Toys for Bob per sviluppare uno dei migliori capitoli della serie negli ultimi venti anni. Un risultato non da poco, considerando i pochi alti e i molti bassi raggiunti dal franchise nel corso degli anni. Un risultato raggiunto soprattutto sfruttando gli aspetti più riusciti dai migliori capitoli della serie e condensandoli in una formula apprezzabile tanto dagli appassionati di lunga data quanto da chi scopre la serie proprio con questo ultimo capitolo. E forse è proprio verso i primi che Toys for Bob strizza maggiormente l’occhio, a partire dalla notevole presenza di sequenze animate che portano avanti la trama, senza mancare di mostrare ospiti d’eccezione che consolidano la volontà dello sviluppatore di creare un capitolo che non lasci dubbi sulla sua appartenenza all’universo di personaggi e mondi strampalati creato da Naughty Dog.

E anche se non fossi il fan sfegatato della serie quale sono, non potrei non annoverare Crash Bandicoot 4: It’s About Time tra i migliori giochi usciti negli ultimi anni, da recuperare anche a prezzo pieno.

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