Turismo virtuale con Flight Simulator

E il lockdown muto.

Fabrizio "Bix" Salis
Frequenza Critica
8 min readOct 7, 2020

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Cessna 152 in volo al tramonto

Lo ammetto: sono tutto fuorché un artista.

La mia totale mancanza di senso estetico era già evidente quando da bambino disegnavo le persone con una serie di linee e poco altro (è ancora così), o quando proponevo al professore di educazione tecnica del liceo dei disegni magari con le linee più o meno giuste, ma sbavati all’inverosimile e brutti come la morte.

La vera fotografia digitale, quella artistica, non è cosa mia e la lascio volentieri ad altri, per esempio al nostro esperto redazionale Daniele “Alteridan” Dolce (andate subito a leggere e ammirare qui e qui).

Eppure Flight Simulator mi ha fatto venire una voglia matta di ritrarre i paesaggi sopra i quali volavo. Mai si era visto un gioco capace di riprodurre l’intera superficie terrestre in scala 1:1 con un tale livello di dettaglio. Certo, qualche sbavatura c’è e ci sarà in futuro (insieme a un buon numero di bug), ma il risultato finale resta comunque mozzafiato. Potrei passare le ore a ciarlare sulle meraviglie tecniche del lavoro di Asobo Studio, ma quello che voglio fare adesso è portarvi in giro per il mondo mentre state comodamente seduti sulla vostra sedia sfruttando la potenza della tecnologia dello sviluppatore francese. Niente orde di topi stavolta, mi dispiace.

Chiaramente delle semplici foto non sono sufficienti a mostrare quanto può essere straordinario il nostro pianeta, per cui vi invito a prendere in mano la cloche (ne avete una, vero?) o il pad (quello ce l’avete sicuramente) e volare personalmente sopra questi e altri luoghi.

Ma prima di iniziare bisogna fare le dovute presentazioni.

cessna 152 parcheggiato

Ecco a voi il nostro compagno di viaggio: il Cessna 152.

Versione migliorata del Cessna 150 prodotta tra il 1977 e 1985, nonostante l’età, è un aereo ancora molto diffuso e acquistabile a un prezzo non troppo superiore a quello di un’automobile. È considerato uno dei velivoli più adatti ai novizi, e non a caso lo si utilizza nello scarno tutorial del gioco. Forse non sarà l’aeromobile più bello, veloce o tecnologicamente avanzato della storia, ma è comunque un piacere da pilotare. Anche perché è quasi impossibile da mandare in stallo, che è cosa buona e giusta.

Bene, ora possiamo partire. Ma da dove? Beh, perché non fermarci un attimo in Italia ad ammirare una delle bellezze nostrane prima di prendere definitivamente il largo? Sempre che questa espressione si possa utilizzare in riferimento agli aerei.

Cessna 152 in volo nei pressi di Stromboli

Eccoci nell’arcipelago delle Eolie, mentre voliamo placidamente nei pressi dell’isola di Stromboli, la più settentrionale. Il nome fa riferimento sia all’isola nel suo complesso che al vulcano che la occupa. Iddu (“lui”)— così è soprannominato in dialetto siciliano — è un vulcano formatosi circa 160.000 anni fa e ancora oggi molto attivo; la sua eruzione più recente risale a poco più di un anno fa.

L’isola presenta tre piccoli(ssimi) centri abitati: San Vincenzo e San Bartolo a nord-est e Ginostra nella parte meridionale; quest’ultimo è isolato dal resto del territorio ed è raggiungibile solo via mare, a meno di non servirsi di un mulo. Neanche una dannata Panda, incredibile. Stromboli vive principalmente di turismo ed è una meta particolarmente apprezzata da chi cerca un po’ di tranquillità (amen). Una delle particolarità è la pressoché totale assenza di illuminazione pubblica, cosa che rende l’isola ideale per chi vuole ammirare le stelle (e le eruzioni ovviamente).

E visto che si parla di vulcani, ne approfitto per portarvi più o meno dall’altra parte del mondo.

Cessna 152 in volo al tramonto vicino al vulcano Kronockij

Vi sembra familiare? Mi dispiace deludervi, perché questo non è il Monte Fuji, che mi sembrava un po’ troppo scontato da mostrare. Siamo invece in Russia, più precisamente nella penisola della Kamčatka, e quello che ammiriamo è il vulcano Kronockij. Ok, il suo profilo quasi perfettamente conico ricorda effettivamente quello della celebre montagna giapponese, e il motivo è che sono entrambi stratovulcani formati dalla progressiva sovrapposizione di strati di lava e altri materiali (anche Stromboli e il Vesuvio sono stratovulcani, seppur con pendenze meno accentuate).

La penisola, che è pure patrimonio UNESCO, è caratterizzata dalla presenza di centinaia di vulcani, di cui 29 ancora attivi. E ci abitano anche un sacco di orsi. Chi non ama gli orsi?

Siccome sono bravissimo a fare i collegamenti, ecco che con le parole patrimonio UNESCO, vulcanesimo e orsi vi porto da tutt’altra parte.

Cessna 152 in volo nei pressi della Grand Prismatic Spring di Yellowstone

No, non è uno strano bug grafico. È la Grand Prismatic Spring del Parco Nazionale di Yellowstone, la più grande sorgente d’acqua calda degli Stati Uniti. I colori vivaci dei bordi della pozza sono dovuti alla presenza di particolari microbi, mentre quello centrale è il colore naturale dell’acqua.

Non di sole pozzanghere si vive, e infatti Yellowstone è ricchissimo di geyser e simili, nell’ordine dei diecimila. La metà di tutti quelli presenti nel mondo, mica bruscolini. Però la star dello show è l’enorme caldera vulcanica che si trova sotto il parco. Avete presente il supervulcano che distrugge tutto in quel capolavoro del trash cinematografico chiamato 2012? Ecco.

Ah, sì…gli orsi.

orso bruno nel parco di Yosemite

Perdonatemi, ma ho dovuto barare. Diversamente dalla realtà, in Flight Simulator a Yellowstone non ci sono orsi, e così ho dovuto ripiegare su un altro parco americano, quello di Yosemite in California.

Non è stato facile fare questa foto, ma non perché l’orso voleva mangiarmi — è risaputo che gli umani non sanno di salmone. Il fatto è che attivando la pausa dinamica, che in teoria dovrebbe bloccare completamente la simulazione, gli animali continuano imperterriti a muoversi e a sfuggire al mio obiettivo digitale. Maledetti esseri viventi.

Perciò fatemi i complimenti anche per queste.

Gli animali presenti in Flight Simulator sono pochi e si trovano solo in aree limitate, ma sono anche realizzati bene e reggono tranquillamente un’indagine più ravvicinata. A livello di modelli e animazioni non hanno niente da invidiare a certi giochi prettamente “terrestri”, e sono sicuro che in futuro ne saranno aggiunti tanti altri. Spero gratuitamente.

Mi sono appena ricordato che anche l’uomo è un animale e che costruisce cose. Fino ad adesso mi sono dedicato solo alle creazioni di Madre Natura, per cui per par condicio passeremo a quelle artificiali.

Cessna 152 nei pressi del Rungrado May Day Stadium di Pyongyang

Vi potrei portare in un sacco di posti dove potenzialmente potete andare, ma non avrebbe molto senso. Perciò vi porto dove non potete andare. L’idea iniziale era l’inflazionata Chernobyl, ma ho scoperto a mie spese che la realizzazione della centrale e del suo sarcofago lascia parecchio a desiderare. La seconda era Disney World. Vi starete chiedendo se sono impazzito. La risposta è probabilmente sì, ma per ragioni che con Flight Simulator c’entrano poco.

Il fatto è che i parchi Disney negli Stati Uniti sono delle no-fly zone, per cui nella realtà niente e nessuno può sorvolarle. La ragione? Dischi volanti a profusione in stile Area 51 (altro luogo molto poco interessante nel gioco)? No, la questione è tristemente più semplice. Siccome poi mi accusano di essere didascalico, vi lascio scoprire da soli questa “simpatica” storia.

In ogni caso quello che vedete sopra è il Rungrado May Day Stadium di Pyongyang, che coi suoi 150.000 posti è il più grande stadio del mondo.

E a questo punto non possono che sorgere un po’ di domande. Tra queste:

  1. Perché non mi hanno ancora abbattuto?
  2. Perché il controllo di volo nordcoreano parla in un perfetto inglese?
  3. Perché qualcuno si è effettivamente sbattuto per modellare manualmente uno stadio di Pyongyang quando poi Old Trafford e altri celebri stadi europei sembrano palazzoni?

Sono francesi, valli a capire.

Cessna 152 che vola verso la cima del Monte Iwaki in Giappone

Chiudo con un piccolo omaggio al Giappone, visto che di recente è arrivato un aggiornamento dedicato al Paese del Sol Levante. E anche stavolta niente monte Fuji. Basta insistere, non voglio farvelo vedere. Però la forma è sempre quella effettivamente.

Siamo nella parte più settentrionale dell’isola di Honshu (quella più grande per intenderci) e questo è il monte Iwaki. Non ho niente di particolare da dire sulla montagna, se non che in cima c’è una gran bella vista (non vi faccio vedere neanche quello, così imparate a chiedermi del monte Fuji). La cosa peculiare è invece quella strada che vedete dirigersi ripida verso la cima. In tutto sono ben 69 tornanti, il paradiso del guappo giapponese e della sua auto a trazione posteriore, nonché una delle strade più pericolose del mondo. Siccome piste d’atterraggio non ce ne sono, arriverei volentieri in cima con un elicottero.

Cessna 152 pronto al decollo al sorgere del sole

E così eccoci arrivati alla fine di questo breve ma intenso viaggio. Spero vi siate divertiti e spero di avervi almeno un po’ incoraggiato ad avventurarvi da soli per i cieli di Flight Simulator. Anche se non siete fan del genere (io stesso non lo sono), è un titolo capace di regalare parecchie soddisfazioni; so che sembra una frase fatta, ma è la verità. E poi è anche un modo come un altro per rilassarsi. Sempre che il pilota automatico non decida improvvisamente di impazzire e andare in picchiata.

Buon volo a tutti.

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