Apprendistato, aggiornamento, riqualificazione.

Il sistema di formazione professionale nella Repubblica Democratica Tedesca.

Giada Farrah Fowler
I BAMBINI DI GOLZOW

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L’orientamento professionale iniziava nella sesta classe con le lezioni sullo sviluppo economico del territorio, sui settori e le fabbriche industriali più importanti che vi si trovavano, e delle specializzazioni che queste comportavano.
Nello stesso tempo i giovani prendevano contatto con realtà specialistiche diverse; un anno dopo l’orientamento professionale si concretizzava e, a partire dalle specializzazioni maggiormente richieste e necessarie all’economia nazionale, chiariva le esigenze ed i tratti salienti di quest’ultime cercando di stabilire, nel corso di colloqui individuali, fino a che punto lo scolaro si sentisse portato per una di queste discipline.

Un lavoro complesso che veniva svolto dai centri di orientamento professionale, esistenti in ogni circondario della RDT: nel 1977 se ne contavano 214, e vi cooperavano esperti pedagoghi dell’orientamento professionale, insegnanti e rappresentanti delle diverse fabbriche del territorio. I centri organizzavano un’informazione completa, diretta agli scolari e alle loro famiglie, collaborando strettamente con quelle fabbriche che disponevano dei centri di formazione professionale. Molte altre forze sociali davano il loro contributo ed appoggio: l’organizzazione socialista giovanile (FDJ) organizzava colloqui con giovani specialisti, ad esempio. Grazie alla “Rassegna dei maestri del domani”, un importante movimento di inventori ed innovatori, gli scolari venivano interessati per tempo a tutta una serie di importanti professioni.
I mezzi di comunicazione di massa del Paese presentavano, nel corso di speciali trasmissioni, un’antologia di mestieri ai giovani. Vi erano poi numeri speciali dei giornali aziendali inviati soprattutto alle scuole, e trasmissioni di orientamento professionale radiotelevisive.

Quando si era pronti per la scelta, era sufficiente una domanda scritta da parte dello scolaro, solitamente all’inizio dell’ultimo anno di studi, alla quale allegare il curriculum vitae e le motivazioni della scelta, da inviare alla fabbrica nella quale si intendeva compiere il proprio apprendistato. All’arrivo delle richieste una speciale commissione composta da sindacalisti e membri dell’associazione giovanile, procedeva alla disamina nel corso di una riunione comune e comunicava la propria decisione al richiedente entro tre settimane dall’invio. Eventuali rifiuti venivano motivati per iscritto; se invece la richiesta veniva accettata, il contratto di apprendistato si stipulava entro cinque settimane, secondo le indicazioni del Codice di diritto del lavoro della RDT. Modifiche o rescissioni erano possibili solo col consenso di tutte le parti in causa, tra cui i genitori degli apprendisti non ancora maggiorenni, e dovevano essere autorizzate dagli uffici statali competenti per l’orientamento e l’addestramento professionale. La fabbrica non poteva comunque prendere decisioni unilaterali.
Si vedrà di seguito come fosse previsto anche il prolungamento sino a due anni della durata dell’apprendistato, per particolari problemi legati alla salute o altre motivazioni sociali documentate.

Il sistema di formazione professionale esige grandi investimenti finanziari: si considerino i costi per la scuola d’avviamento professionale, per i laboratori in cui si svolgeva l’insegnamento pratico con le relative attrezzature, gli stipendi e i salari degli insegnanti e maestri, le sovvenzioni per la casa, il vitto, i mezzi di trasporto pubblici, ed altro ancora.
A farne le spese però non era l’apprendista, ma l’intera società — principio che valeva del resto per tutto il sistema di istruzione.

Durante l’intero periodo di apprendistato l’insegnamento pratico e quello teorico formavano un’unità inscindibile, con proporzioni variabili a seconda della professione scelta.

Prendendo, a titolo d’esempio, la formazione biennale impartita agli
importantissimi operai edili, possiamo notare la divisione in 180 ore di formazione generale (educazione civica, educazione fisica), 702 ore di teoria professionale (economia aziendale, diritto socialista, fondamenti di elettronica, fondamenti della tecnica di funzionamento, misurazione, comando e regolazione, fondamenti dell’elaborazione dei dati, scienza dei materiali, scienza delle macchine edili, scienza delle costruzioni, tecnologia, disegno tecnico) e 2710 ore di insegnamento pratico (formazione professionale di base, corso di tecnica meccanica, corso di muratore, corso di calcestruzzo e cemento armato, corso di intonacature e finitura interna, specializzazione professionale); nella formazione triennale, con esame di
maturità, si vanno ad aggiungere all’insegnamento teorico un consistente numero di ore di matematica, fisica, chimica, geografia, lingua tedesca e letteratura, lingua russa, un’eventuale seconda lingua straniera e storia.

Nella Legge sulla Gioventù del 1974 sono contenute altre importanti
informazioni relative alla sicurezza sociale, sulla gratuità dell’assistenza sanitaria per gli apprendisti, sul godimento delle ferie estive (da 24 a 33 giorni lavorativi), sulle tutele contro il licenziamento, che si vanno ad aggiungere a tutte le misure ed agevolazioni sociali offerte loro dal programma di politica sociale entrato in vigore dopo l’VIII Congresso della SED del 1971.

Vinta la Rivoluzione d’Ottobre del 1917 nell’allora Russia zarista, Lenin invitò tutti ad acquisire un livello culturale più elevato e maggiori conoscenze, unica via per poter affrontare i complessi compiti posti dalla costruzione del socialismo. Il suo motto “Imparare, imparare e ancora imparare” viene spesso citato e nella RDT viene interpretato come estremamente attuale.

In una situazione in cui gli operai non sono soltanto i produttori ma anche i proprietari dei mezzi di produzione e catalizzano lo sviluppo della società, si ritrovano i motivi per un imparare costante: tutto ciò che l’individuo apprende è utile di per sé, oltre ad essere utile alla società socialista. Cognizione di causa, esperienza e spirito inventivo degli operai, scienziati e tecnici assumono un significato sempre maggiore.
Senza contare che il ritmo di sviluppo delle cognizioni scientifiche in questi anni si è notevolmente innalzato, cosa che ha comportato la necessità di creare condizioni atte a mettere ciascuno in grado di tenere il passo con il livello formativo generale.

Il sistema di istruzione socialista parte dal principio che è impossibile comunicare all’individuo nella giovinezza un sapere sufficiente per tutta la vita; senza soluzione di continuità vi si aggiungono delle conoscenze speciali che verranno acquisite per attribuire al lavoro una maggiore qualità.

Per questo motivo la formazione professionale non si arresta all’istruzione degli apprendisti, ma comprende anche i periodi successivi.
L’obiettivo era quello di rendere l’operaio capace di unire con crescente efficacia le conquiste tecnico-scientifiche ai vantaggi propagandati dal socialismo. Infine si trattava di acquisire solide conoscenze di marxismo-leninismo, di sviluppare e consolidare la coscienza socialista e comprendere le connessioni sociali.

Nel settore industriale, nel solo 1977, circa 120.000 operai specializzati e 36.000 capomastri si sono riqualificati. Gli artigiani non facevano eccezione: dal 1975 al 1977, 1.800 tra i membri delle cooperative di produzione artigianale e gli artigiani privati hanno raggiunto la qualifica di capo-mastro.

Secondo quanto previsto dal Codice del lavoro, le aziende sono responsabili per la riqualificazione dei lavoratori. Il codice include poi tutta una serie di regolamenti dettagliati che, precisando questa responsabilità, informano sui diritti e i doveri dei lavoratori per quanto riguarda la riqualificazione. Esso prevedeva, ad esempio, che fossero le aziende a creare le premesse necessarie alla riqualificazione — un fatto ovunque rispettato.

Dal Codice del Lavoro della RDT
Articolo 129
(1) La formazione professionale viene diretta dallo Stato socialista e si svolge direttamente nelle aziende e nelle istituzioni di addestramento professionale. Essa va realizzata come processo di formazione e di educazione, pianificato e sistematico, viene effettuata come unità di insegnamento teorico, legato alla prassi, e di insegnamento professionale pratico e si basa sui risultati dell’istruzione e dell’educazione effettuate nella scuola politecnica di istruzione generale.
Articolo 130
(1) Le aziende sono responsabili della direzione e della pianificazione della
formazione professionale. Per adempiere ai loro compiti nella formazione
professionale, nell’orientamento professionale e nell’educazione delle nuove leve di operai specializzati, le aziende sono tenute a cooperare strettamente con la giunta circondariale o del distretto cittadino, con i competenti organi sindacali, con la Libera gioventù tedesca, con altre organizzazioni sociali, e con i tutori. Esse sono responsabili della realizzazione dei programmi didattici. Le aziende devono creare i presupposti necessari, soprattutto materiali, del personale e finanziari, per garantire che gli apprendisti possano apprendere la professione fissata contrattualmente.
Articolo 138
(1) Se l’apprendista per motivi sanitari o per altri motivi sociali non può partecipare per un certo periodo al processo formativo ed educativo e se per questa ragione viene messo in forse il raggiungimento dell’obiettivo della formazione, l’azienda deve offrire all’apprendista il prolungamento del contratto di apprendistato. La durata massima del prolungamento è di due anni.
Articolo 140
(1) L’azienda è obbligata a offrire all’apprendista, almeno sei mesi prima della scadenza del contratto d’apprendistato, un contratto di lavoro che preveda un impiego nell’azienda conforme alla professione appresa.
(2) Se in qualche caso eccezionale non fosse possibile assegnare all’apprendista un
lavoro nell’azienda, corrispondente alla qualifica, l’azienda è tenuta a garantire, in stretta cooperazione con la competente giunta circondariale o di distretto cittadino, l’inserimento in una mansione accettabile, conforme alla qualifica, in un’altra azienda. Fino a quel momento l’azienda deve assegnare al giovane operaio
specializzato un altro incarico nell’azienda, retribuendolo secondo la sua qualifica di operaio specializzato.
Articolo 148
(1) Nella formazione e nella qualificazione sono da incoraggiare particolarmente le donne. Le semplici operaie di produzione devono qualificarsi sistematicamente in operaie specializzate. Sempre più donne devono qualificarsi in modo tale da essere in grado di assumere funzioni dirigenziali. Le relative misure devono essere fissate nel piano per la promozione delle donne.

Oltre alla riqualificazione organizzata dalle aziende, ci si poteva indirizzare verso:
• le università popolari, istituzioni formative statali che si dedicavano prevalentemente alla comunicazione di conoscenze di cultura generale e permettevano di conseguire il diploma dell’obbligo (classe X) o il diploma di maturità, i cui corsi più frequentati erano quelli di lingua straniera e le specializzazioni nel campo della cultura;
• le sezioni aziendali della Camera della tecnica, organizzazione che univa tecnici, scienziati, economisti ed operai esperti, che ogni anno organizzava migliaia di manifestazioni: qui si aggiornavano in particolare gli operai che si occupavano di innovazione o di complessi problemi produttivi e tecnologici;
URANIA, una società che si dedicava alla diffusione di cognizioni scientifiche; per mezzo di numerosissime conferenze comunicava prevalentemente le novità dello sviluppo sociale, della natura e della tecnica, contribuendo alla cultura generale dei lavoratori e dando loro un quadro dei nuovi problemi;
• le scuole del lavoro socialista organizzate dall’FDGB: queste istituzioni si occupavano soprattutto della riqualificazione politica ed economica dei
lavoratori e della loro capacità di stimolare l’attività sindacale, cooperando a
stretto contatto con i centri di riqualificazione aziendali.

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Giada Farrah Fowler
I BAMBINI DI GOLZOW

Opinion leader, socia Aci, trascrittrice braille, testimone oculare, insegnante di cockney. Un'infanzia tormentata e un'adolescenza anche più dolorosa.