Gli uomini e le navi che hanno dominato il mare

Tra imbarcazioni, atti di coraggio e strategie si sono compiute le gesta degli uomini che hanno dedicato la propria vita al mare.

L'Italia delle Navi
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6 min readJan 15, 2020

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Il viaggio de L’Italia delle Navi riparte da Castellammare di Stabia, dove ha sede il più antico cantiere d’Italia, gestito oggi da Fincantieri: da qui sono salpate velieri, fregate e il primo piroscafo a vapore. Ed è qui che è nato il Trieste, la più grande nave della Marina Militare Italiana costruita dal dopoguerra.

Classificato ufficialmente come LHD (portaelicotteri d’assalto anfibio), il Trieste è stato varato il 25 maggio 2019 in un mix di tecnologia e riti tradizionali: un complesso sistema di funi, cavi e rampe sotto la protezione dei santini di San Gennaro e della Madonna di Pompei a protezione della nave dalle onde del mare.

Il momento del varo del Trieste, avvenuto il 25 maggio 2019. Adestra, i santini a protezione del varo e della nave.

Il nostro viaggio per scoprire la storia navale della nostra penisola prosegue e ci porta nell’omonima città del Friuli Venezia Giulia, territorio strategico per la corte Asburgica in quanto sbocco dell’Impero sull’Adriatico. Per sfruttare appieno la posizione di Trieste, nel 1856 Massimiliano D’Asburgo - fratello del Kaiser e ammiraglio della marina austro-ungarica - fece costruire il Castello di Miramare, oggi diventato museo nazionale.

Il Castello di Miramare, oggi museo storico. Credits: Wikipedia.

La residenza di Massimiliano e della moglie Carlotta e sembra la prua di una nave incastonata tra le rocce. Gli interni del castello rispecchiano la passione dell’Arciduca per il mare: all’interno, fece arredare il suo studio sul modello degli interni della Fregata Novara, la sua nave preferita, proprio quella che un giorno l’avrebbe fatalmente condotto insieme alla consorte a Veracruz, per essere incoronato imperatore del Messico. Massimiliano d’Asburgo non lasciò in eredità a Trieste solo la sua residenza, ma anche un altro splendido gioiello: la Stazione di Miramare, collegamento diretto con Vienna, capitale dell’Impero.

Un porto, una città, un intero territorio che, prima di diventare italiani, dovettero affrontare le atrocità della Grande Guerra. Durante la prima guerra mondiale le battaglie si combatterono anche sulle acque, non solo quelle dei mari, ma anche quelle dei fiumi. Per osservare da vicino la vita dei soldati, nel terzo episodio de L’Italia delle Navi saliamo a bordo del Piroscafo Italia, sequestrato alla Compagnia Laghi e armato nel 1915 per difendere il confine italiano.

Fu proprio una vittoria sulle acque a sollevare il morale dei soldati italiani dopo la disfatta di Caporetto del 1917. Nella notte tra il 10 e l’11 febbraio del 1918, una piccola flotta della Regia Marina sferzò un attacco alla compagine austro-ungarica nella baia di Buccari. Tra i protagonisti di quella che passerà alla storia come la Beffa di Buccari c’è uno tra i poeti più celebri del Novecento italiano: Gabriele D’Annunzio. Il carisma e la fama del Vate e dei suoi compagni Luigi Rizzo e Costanzo Ciano furono fondamentali per risollevare il morale del Paese. Durante la missione nella baia croata, D’Annunzio lancia in mare tre lettere in bottiglia con un messaggio preciso: gli italiani possono raggiungere e colpire gli austriaci in ogni momento.

Da sinistra a destra: Gabriele D’Annunzio legge il messaggio di Buccari e la trascrizione manoscritta dello stesso messaggio inviato a Olga Levi, oggi conservato al Vittoriale.

Nel Vittoriale, la dimora storica di D’Annunzio, è ancora conservato il suo MAS, il motoscafo armato silurante della Marina Militare, a bordo del quale il Vate e i suoi compagni riuscirono ad entrare velocemente nella baia, colpire il naviglio austriaco con i siluri e sfrecciare rapidamente al sicuro.

Il MAS 96 e il MAS 13 in navigazione.

Tra le meraviglie che la villa del Vittoriale custodisce c’è anche la Nave Puglia, l’ariete torpediniere donato al Poeta dalla Regia Marina nel 1923. L’autentica nave militare è stata smontata e trasportata da La Spezia fino al giardino dell’abitazione di D’Annunzio grazie all’ausilio di 20 vagoni ferroviari e alcuni camion. La nave è stata incastonata in un bosco di cipressi con la prua idealmente rivolta verso l’Adriatico: il mare della vittoria.

Le grandi vittorie militari sono spesso merito della tecnologia e dei mezzi impiegati in battaglia. Sorella dei motoscafi MAS era la torpedine semovente Rossetti, anche nota come Mignatta: un mezzo d’assalto semisubacqueo progettato dall’ufficiale del Genio navale Raffaele Rossetti, da cui prese il nome. La Mignatta fu utilizzata nell’Impresa di Pola per affondare la nave di battaglia SMS Viribus Unitis e fu precursore del più moderno maiale subacqueo o siluro a lenta corsa, il fiore all’occhiello della X Flottiglia MAS, che permetteva ai palombari di sabotare le navi nemiche avvicinandosi silenziosamente a cavalcioni del siluro.

Da sinistra a destra: una Mignatta e la riproduzione dei disegni originali del mezzo d’assalto subacqueo SLC (maiale).

Questi mezzi efficaci e silenziosi sono a tutti gli effetti gli antenati di una tecnologia ben più sofisticata e affascinante: quella dei sommergibili. Il racconto della terza puntata de L’Italia delle Navi si conclude all’Arsenale Navale di Taranto, dove si trova il sommergibile Pietro Venuti che, insieme al Romeo Romei, costituisce la più avanzata interpretazione su scala mondiale del sottomarino convenzionale.

Il momento del varo del Sommergibile Pietro Venuti, il 9 ottobre 2014

Con un profilo stealth avveniristico che ne esalta la prerogativa di occultamento, il Venuti può raggiungere una profondità di più di 200 metri ed è capace di navigare fino a 20 giorni senza riemergere. Innovativo è anche il sistema di combattimento, con notevoli migliorie apportate al sistema sonar, a quello dei periscopi -che prevede l’adozione di un innovativo sistema optronico non penetrante - e alle capacità di comunicazione con l’implementazione del sistema satellitare in banda SHF, novità assoluta per i sommergibili italiani. [Informazioni tecniche: Marina Militare]

Il sommergibile prende il nome dal secondo Capo Silurista Pietro Venuti, Medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria. Il 24 giugno 1940, nel corso di una missione di guerra, Venuti si sacrificò per salvare gran parte dell’equipaggio del sommergibile Luigi Galvani, dislocato nelle acque del Mar Rosso.

L’Italia delle Navi è una produzione originale History che va in onda dal 27 gennaio, ogni lunedì alle 21.50 sul canale 407 di Sky ed è disponibile su Sky On Demand e NOW TV.

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Cinque incredibili viaggi che uniranno 140 anni d’Italia, a partire dal 27 gennaio: L’Italia delle Navi, ogni lunedì alle 21.50 su History, canale 407 di Sky.