Cataffo

Criature
Le storie di Criature
2 min readMay 19, 2017

di Alfredo Martinelli (2 di 6)

foto di Alfredo Martinelli

Al naso aquilino non corrispondeva equivalente vista. Due profonde lenti sorrette da scura e robusta montatura l’aiutavano nelle vicende ordinarie, ma la distanza fino al pulmino rendeva eccezionale la situazione.

Se riconoscere la signora Annamaria non era stato un problema, in quel momento la situazione era divenuta complessa e interessante, almeno nell’interpretazione delle movenze della donna e dell’autista.

Intenso cresceva il desiderio d’avvicinarsi, origliare, annusare, percepire e capire senza essere visto. Una dote quasi innata, che Pasquale aveva perfezionato in anni di appostamenti alle coppiette dei paesi e contrade limitrofe. Molto meglio di un film pornografico, la visione in prima fila dello spettacolo dal vivo gli dava la sensazione di percepire anche gli odori, rendendo la masturbazione un atto di divinazione al piacere universale dell’uomo.

Ora sentiva pulsare lo stesso bisogno. Il sangue gli aveva inondato entrambe le teste, rendendo il volto paonazzo e un’erezione che così non gli veniva dai tempi della tarda adolescenza. L’eccitazione gli aveva aumentato la temperatura e con essa era salita una forte sensazione di claustrofobia. Con la stessa frenetica eccitazione con cui si spoglia un uomo in astinenza da sesso, slacciò la cravatta dalla trama tropicale e il colletto della camicia verde acqua marina. Continuando ad ansimare strappò le buste dai piedi e iniziò la discesa usando il percorso che conduce alla strada. La parete della collina alta nel punto in cui si poggia su quella bassa dava luogo a un esile sentiero per capre. Riparato da arbusti e sparse querce frondose, era sicuro di poter giungere a portata di voce senza essere notato.

Man mano che s’avvicinava, i movimenti dei due si facevano sempre più nitidi e la sensazione che fosse accaduto qualcosa di anomalo si concretizzò in breve. A pochi passi da loro, invisibile nella vegetazione, con un respiro simile al letargo e gli occhi vividi dall’eccitazione, ascoltò l’incerta telefonata ai carabinieri. Dal pulmino erano scomparsi tutti i bambini, ma il primo pensiero non fu a loro. Rapida la mente passò in rassegna le movenze da grande maschio dominante con cui Ennio era solito gestirsi in pubblico. Le collegò alla moglie del farmacista e a cosa avrebbe pensato nel vedere l’oggetto delle sue beatitudini balbettare a telefono. Chissà se lo avrebbe ancora cercato con quei luridi messaggini da ninfomane vestita da signora per bene e se durante i loro amplessi clandestini lo avrebbe ancora adulato come maschio vigoroso e dispensatore di libidine. Il solo pensare alla disfatta personale di quel lurido gallo impomatato gli stava facendo giungere l’orgasmo, ma le violente urla di Annamaria lo distrassero dai pensieri. Non era più il caso stare lì, a breve sarebbe diventato il centro dell’universo delle contrade.

Scivolando silenzioso svanì fra la sterpaglia.

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Criature è una o più storie. Criature è a puntate. Criature è scritta a più mani.