Il Parco della storia militare e le sue vite precedenti

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Published in
4 min readSep 25, 2020
Fonte: www.slovenia.info, foto di Valter Leban

di Gorazd Skrt, fondatore di Lovely Trips, fornitore sloveno di soluzioni di viaggio

Vedendolo oggi, con gli eleganti edifici restaurati di fresco, le pareti candide, l’atmosfera tranquilla e attrezzature moderne come le stazioni per ricaricare i veicoli elettrici, è difficile immaginare che il complesso del Parco della storia militare di Pivka, a pochi chilometri dal confine con l’Italia, non sia sempre stato un museo. Almeno se non se ne conosce già la storia.

Del resto, le colline boscose fra le quali è immerso possono sembrare un paesaggio molto bello ma privo di un significato particolare da un punto di vista tattico o strategico. E in effetti (e per fortuna) oggi è proprio vero. Tuttavia non è sempre stato così. Le colline tra cui sorge il Parco della storia militare, così come gli edifici del museo, hanno una storia molto particolare alle spalle. Una storia che vale la pena di conoscere quando si scoprono questi luoghi, poiché conferisce un ulteriore spessore alla visita.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Valter Leban

I vari edifici espositivi in cui è strutturato il Parco della storia militare, la struttura più vasta del suo genere in tutta l’Europa centrale, un tempo costituivano una vasta caserma eretta durante l’intervallo fra i due conflitti mondiali, intorno al 1930, dall’allora Regno d’Italia. All’epoca c’era un buon motivo, naturalmente, per assicurarsi una presenza sul terreno.

Il fatto è che a quell’epoca, fra le colline di Pivka, correva il confine orientale del Regno d’Italia; un confine particolarmente importante e strategico, noto come confine di Rapallo. Sancito dall’omonimo trattato, col quale nel novembre 1920 il Regno d’Italia e quello dei Serbi, Croati e Sloveni si accordarono sui rispettivi confini, passava proprio per Pivka. Una località che, non a caso, ha anche un nome in italiano: San Pietro del Carso.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Valter Leban

Il forte del Vallo Alpino, del quale vi ho già raccontato in passato, fa proprio parte dell’impianto militare costruito a difesa del confine. Sorge sul monte Primož (San Primo in italiano), sempre a Pivka, ed è senza dubbio una delle tappe più interessanti dell’esposizione permanente open air del museo, ossia il Sentiero circolare della storia militare. Si tratta di un ampio sistema di fortificazioni sotterranee, con ben 500 metri di cunicoli e spazi interni visitabili con l’accompagnamento di una guida del museo.

La Seconda guerra mondiale si concluse con la perdita di questi territori da parte dell’Italia, e così dal 1945 il grande complesso militare dove oggi sorge il museo passò sotto il controllo della Repubblica socialista federale di Jugoslavia, ospitando mezzi e truppe dell’esercito jugoslavo sino al 1991. In quell’anno, la Slovenia proclamò unilateralmente la propria indipendenza dalla repubblica jugoslava.

Fonte: www.slovenia.info, foto di Simon Avsec

Una proclamazione che portò alla reazione dell’esercito jugoslavo, a cui fu ordinato di reagire, e alla breve guerra di indipendenza slovena (anche nota come guerra dei dieci giorni, visto che scoppiò il 27 giugno e terminò il 6 luglio). Il conflitto si concluse con la nascita della Slovenia indipendente, e nel 2004 la gestione della caserma di Pivka fu trasferita dal Ministero della difesa sloveno al Comune di Pivka, proprio con l’idea di adibirla a museo.

Inaugurato nel settembre 2006, il Parco della storia militare è ormai un protagonista di questa parte di Slovenia, e una meta imperdibile per gli appassionati di storia bellica e ingegneria. Attrae migliaia di visitatori ogni anno, e grazie alla sua esposizione permanente, alle varie mostre temporanee, e al suo itinerario all’aperto, è perfetto per trascorrere una giornata immergendosi fra storia e cultura, senza rinunciare al buon cibo grazie al ristorante del museo, né al movimento grazie al Sentiero circolare della storia militare, che si snoda fra i fantastici paesaggi del carso sloveno.

Il post sopra è pubblicato sul blog di Lovely Trips, denominato LovelyTripsBlog. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Lovely Trips è un fornitore sloveno di soluzioni di viaggio per agenzie di viaggio, TO e altre realtà del mercato italiano, e tali soluzioni includono proposte degli enti e delle aziende citate nel post. L’autore del blog non è responsabile del contenuto dei commenti ai post, né di contenuti terzi.

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