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Social Media Gaming: Gamificazione nei Social Media

I Social Network sono il canale di comunicazione più importante al giorno d’oggi e la costruzione di un progetto non può prescindere da loro.
Ma ricorda: solo perché si tratta di lavoro non è detto che non possa essere divertente quanto un gioco!

L’Architetto della Mente
M.A.D. Gazette

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Photo by Mario Purisic on Unsplash

La Gamificazione è una strategia che funziona in qualunque contesto esista una possibilità di relazione.
Non mi stancherò mai di ripeterlo.

Per questo, in onore della relazione che mi lega a te, lettore, faccio subito un outing importante: ho vissuto tutto ciò di cui ti parlerò in questo articolo.

Ho sognato di fare grandi numeri solo perché mi sentivo bravo e non aver capito per anni dove sbagliassi.

Ho creato progetti senza una appropriata strategia e mi sono perso dietro la creazione di contenuti, calendari editoriali non efficienti, toni di voce sbagliati.

Ho dovuto fare un gigantesco lavoro di consapevolezza per ammettere i problemi e risolverli.

Il segreto è solo uno: pensa prima di agire.

In questo articolo voglio dunque mostrarti gli elementi essenziali che vanno presi in considerazione in una strategia digitale e come usare la Gamificazione per migliorare la tua relazione con gli utenti.

Ma prima, partiamo una considerazione scontata eppure necessaria.

Imprenditoria offline e online: differenze e punti in comune

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La differenza più grande tra aprire un’attività nella vita “reale” e aprire un account social (o un blog) è una: il tempo necessario per farlo.

Nel primo caso possono volerci mesi, o addirittura anni, prima di poter comprare pizzette, spumante e torta per invitare amici e parenti all’inaugurazione del tuo negozio.

Periodo in cui presumibilmente hai la possibilità e l’occasione di pensare a ciò che stai facendo, ripensarci, imparare, ricevere consigli e prepararti (il che non impedisce poi l’apertura di attività in modo ingenuo e destinate a fallire, ma è un altro discorso).

Aprire un account professionale online è invece una questione di secondi.

La conseguenza più importante è cercare di ottenere risultati senza una dovuta preparazione o una strategia di marketing appropriata.

Il che, di fatto, rende impossibile ottenere risultati e genera frustrazione e sfiducia nell’usare uno strumento, ovvero il Digital, che funziona per certo.

Bisogna solo comprenderne il linguaggio.

Il punto in comune di qualunque attività è dunque uno: pianificare, costruire una strategia che tenga conto non solo della tua idea ma anche del contesto in cui questa idea diventerà realtà e andrà ad incontrare e scontrarsi con i tuoi potenziali clienti.

A prescindere dunque da quale sia tua idea è necessario che tu sviluppi una competenza esseziale, ovvero la capacità di pianificare e costruire una strategia, in cui online e offline procedano assieme.

Definizione di un Endgame e costruzione di un Obiettivo

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Semplificando, costruire una strategia significa tre cose:

  1. Definire un Risultato preciso e stabilire gli obiettivi per raggiungerlo
  2. Valutare il contesto in cui opererai e conoscere tutti i giocatori e gli elementi presenti
  3. Utilizzare gli strumenti e le tattiche necessarie per trarre il massimo da questo contesto

Partiamo dal primo punto.

Una delle confusioni più grandi su cui mi capita di lavorare come Coach è quella tra Obiettivo e Risultato.

E’ qualcosa che sta capitando sempre più spesso, in molti campi, soprattutto per via di una mancanza di educazione al lavoro e alle responsabilità personali.

E’ sempre più facile pensare che basti fare i video come montemagno e ottenere i suoi numeri, dimenticando però il lavoro gigante che c’è stato dietro la costruzione del suo impero.

Chiariamo subito questa differenza: un Obiettivo è l’attività che ti consente di ottenere un Risultato.

Non basta dire “Aprirò instagram per vendere i miei prodotti” e pensare che funzionerà.

E’ un’idea troppo vaga, in cui sono presenti due obiettivi ma nessun risultato concreto.

  1. Perché aprire Instagram e non un altro Social?
  2. Il tuo prodotto può essere presentato bene su Instagram o starebbe meglio su un altro social?
  3. Hai già definito i tuoi clienti potenziali? Chi sono? Dove si trovano? Che problema hanno che puoi risolvere?
  4. Quanti prodotti vuoi vendere ogni giorno? Ogni settimana? Ogni mese?

Queste sono alcune delle domande che devi iniziare a porti per iniziare a definire un Risultato chiaro, un Endgame.

Questo Step è necessario per poter definire gli obiettivi da costruire per operare in modo realistico e misurabile.

Troppo spesso infatti ci si concentra su obiettivi che non sono sbagliati in senso assoluto: mancano solo di contesto.

E il Contesto è sempre una questione di Informazioni.

Algoritmo, Metriche, KPI e Desired Action: ontologia della comunicazione digitale

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Per definire gli Obiettivi da raggiungere e le azioni che dovrai compiere per riuscirci è importante accettare una lezione: ogni comportamento ha sempre senso nel Contesto in cui avviene.

Ridere è bello.
Ridere durante un funerale? Not that good.

Nel caso di una strategia di business devi tenere conto (tra le tante) di queste quattro Informazioni:

  1. Algoritmo: internet ed i social network funzionano sulla base di algoritmi che assegnano un valore ad ogni azione che compi. Se ti comporti bene, l’algoritmo ti premia. Se ti comporti male, ti penalizza.
    Simple as that.
    Puoi costruire il post migliore del mondo, ma se lo condividi nel momento sbagliato e con un testo che non incentivi una reaction ti ritroverai a fissare lo schermo aspettando che spuntino fuori nuove notifiche.
  2. Metriche: con questo termine si indicano i valori numerici che puoi utilizzare per misurare la qualità del tuo lavoro. Ad esempio, il numero di like alla tua pagina facebook, i commenti, le reazioni, le condivisioni, sono tutte metriche che ti comunicano un feedback.
    Bada bene: le metriche vanno sempre analizzate in rapporto l’una con l’altra.
    Puoi avere un milione di follower ma se non interagiscono con te sarà quella che in gergo prende il nome di Vanity Metric.
    Raccogli dunque i dati in modo intelligente e strategico, in un’ottica di ottimizzazione costante.
  3. KPI: termine che sta per Key Performance Indicator. Indica i parametri che devi stabilire per dare una direzione alla tua strategia.
    E’ il momento in cui devi usare le Metriche in modo intelligente.
    “Vendere il prodotto su Instagram” è vago.
    “Vendere 5 prodotti in una settimana” è un possibile KPI.
    La differenza è che nel primo caso non puoi misurare il successo della tua strategia, nel secondo caso sì.
    Puoi capire cosa ti ha permesso di venderne 5 per arrivare a venderne di più la settimana successiva, ad esempio.
    Aumentare i follower può avere senso, ma solo se colleghi a questa metrica una risposta precisa.
    Questo punto è quello in cui la Gamificazione può sicuramente spronare la tua motivazione e migliorare l’engagement dei tuoi utenti, come vedremo in seguito.
  4. Desired Action: l’azione che desideri far compiere ai tuoi utenti. Puoi scrivere un post o un articolo, creare una storia su Instagram o aprire una community… ma cosa vuoi che faccia un utente con il contenuto che hai creato?
    Cosa farà quando leggerà il tuo post? Metterà un like? Lo condividerà? Si iscriverà alla Newsletter?
    Il valore di ogni tuo contenuto deve essere calcolato sempre e solo ragionando in termini di conversione dell’utente, ovvero quante risposte positive hai ad una richiesta che hai fatto.

Qui entra in gioco un discorso più ampio.
Una Relazione si sviluppa necessariamente lungo l’asse del tempo.

Non puoi pretendere troppo all’inizio, non puoi pretendere poco quando le cose si sono fatte serie.

Lo stesso accade in una strategia digitale: devi tenere conto del rapporto che c’è tra te ed un utente.

Possiamo ora iniziare a parlare del Journey che il cliente affronterà per seguirti.

Player’s Journey: dai un contesto alla tua strategia digitale

Photo by N. on Unsplash

Nella Gamificazione il Player’s Journey indica le 4 fasi che un utente compie nella relazione con il gioco.
Contestualizziamolo ora in una dinamica di business, tenendo conto del tuo personale ecosistema digitale:

  1. Discovery: l’utente ti scopre, su uno dei tanti canali possibili, attraverso i tuoi contenuti (video, post, podcast, etc.)
  2. Onboarding: l’utente si appassiona ai tuoi contenuti, decide di “provarti” iscrivendosi alla tua community, alla tua newsletter o magari scrivendoti in privato
  3. Scaffolding: l’utente partecipa attivamente ai tuoi contenuti, ti supporta ed è felice di far parte di ciò che stai creando
  4. Endgame: L’utente ha acquistato, ti promuove attivamente. E’ diventato un True Fan.

Questa struttura può aiutarti a comprendere alcune cose:

  1. Nelle prime fasi è improbabile che un utente acquisti o risponda positivamente alle tue richieste (ma non impossibile eh!). Tieni conto di questo fattore allora nella creazione dei contenuti e ricorda che l’elemento umano, in una relazione, non deve mancare. Più che chiedere, in questa fase devi dare tantissimo.
  2. Nelle fasi successive, quando un utente continua a tornare da te, puoi iniziare ad alzare il tiro. Ad esempio, nella pianificazione delle tue ads ti conviene partire dal mostrare i tuoi contenuti a degli utenti, per profilare chi sembra partecipare di più e taghettizzarli poi con contenuti che mirano ad una conversione più specifica. All’inizio hai sempre davanti un pubblico freddo, che va riscaldato.
  3. Ad un certo punto i tuoi utenti iniziano a scalare la relazione con te, diventano più vicini. Il che significa che puoi pretendere di più, ma devi anche dare di più. Utilizza dunque elementi come una community o una lista privata su Instagram per premiare chi ti supporta di più. Uno degli elementi essenziali della Gamification è proprio questo: premiare un comportamento positivo (e di conseguenza, punire la mancanza di un comportamento positivo).
  4. La tua Relazione non deve finire quando un utente ha acquistato: devi essere meglio di così. Continua la tua conversazione con gli utenti che hanno già scelto di fidarsi di te, perché sono loro che continueranno a gravitare intorno al tuo brand. Saranno i primi che risponderanno alle tue novità, ti promuoveranno in maniera volontaria, e ti difenderanno.

Il Player’s Journey può essere un ottimo framework su cui impostare una strategia di lungo termine, ragionare sul tuo posizionamento nella mente di un possibile cliente, scegliere le azioni migliori da compiere in base alla fase in cui un utente si trova.

Passiamo ora ad un elemento che può fare la differenza.

Anzi, l’unico che conti davvero.

Costruisci l’engagement: onestà nella relazione con gli utenti

Photo by James Scott on Unsplash

Oggi il confine tra Realtà e Virtuale non esiste più.

Nella relazione con gli utenti devi dunque riporre la stessa cura che riporresti con il tuo vicino di casa, con i tuoi amici, con il tabaccaio sotto casa.
Se non lo farai se ne accorgeranno e tu avrai perso la tua partita.

Se il Player’s Journey è un ottimo framework su cui imbastire una strategia, la Relazione è la tua arma più forte.

Questo significa che il tuo Personal Branding non deve prescindere dalle tue caratteristiche personali, dalle tue routine, dalle tue passioni e persino dai tuoi difetti.

I personaggi che amiamo di più delle storie non sono mai perfetti: è la loro umanità a colpirci.

Come spiego in questo articolo sono tante le Game Techniques che puoi usare per costruire una relazione con gli utenti ma sarà solo la tua onestà nei loro confronti a renderle efficaci.

In questo dunque devi considerare l’engagement come la metrica della relazione: può crescere solamente se crescerà il rispetto che avranno nei tuoi confronti.

Una delle Game Techniques più utili in tal senso è l’uso della Narrativa: non postare mai a caso, sfrutta i tuoi post e le tue Stories per coinvolgere gli utenti nella tua quotidianità.

Ma non fingere, e non esagerare: non devi trasformare la tua vita in un gioco, ma giocare con la tua vita di tutti i giorni insieme alle persone che scelgono di seguirti.

Coinvolgili nelle conversazioni, fai in modo che siano loro i protagonisti e non il tuo prodotto o servizio, perché le persone acquistano quando sono felici e sono felici quando sentono di essere parte di qualcosa di bello.

Puoi costruire nuovi contenuti a partire dai loro contributi, spingendoli ad investire su di te sempre di più.

Ricorda sempre una cosa: una delle caratteristiche dei giochi è loro essere volontari.

Rendi liberi gli utenti di amarti con la forza di contenuti onesti e non smetteranno mai di giocare insieme a te.

Conclusione

Photo by Glen Carrie on Unsplash

Il Successo di un progetto è più della somma delle sue parti: ci vuole motivazione, ci vuole costanza e ci vuole amore.

Devi amare il tuo lavoro, devi desidera che le cose vadano bene e soprattutto devi divertirti nel farlo.

Perché arriverai al successo ma ci vorrà tempo, ci saranno momenti in cui non avrai la forza e ti sembrerà che tutto ti crolla attorno.

Ma come nei videogiochi, la sconfitta non è mai la fine.

Puoi sempre imparare dai tuoi errori e ritentare, ancora e ancora.

Ricorda solo la lezione più importante di tutti: un gioco è bello perché ti rende libero.

Perché il tuo lavoro dovrebbe essere diverso?

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Hai un progetto che pensi possa trarre beneficio dalla Gamification?
Ti do un consiglio: parliamone assieme, senza impegno.
Queste tecniche sono utili, ma solo se contestualizzate bene.
Puoi trovarmi su
linkedin oppure su instagram scrivimi un messaggio e facciamoci una chiacchierata.

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L’Architetto della Mente
M.A.D. Gazette

Ti aiuto a prendere decisioni e costruire routine efficaci con cui vivere al meglio il tuo lavoro e le tue relazioni