Ruolo del Tutor: qualche riflessione

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4 min readDec 27, 2014

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Originally published by Maria Grazia Lunetta at webm-org.blogspot.it. 4/3/2007

Ho ripreso dei vecchi appunti che ogni tanto vado aggiornando sul ruolo del tutor. Vi chiedo quindi di intervenire su queste riflessioni che penso coinvolgano particolarmente i coordinatori dei gruppi locali.

Ottobre 2006
Come prima reazione quando leggo una proposta di presentazione non capisco dove posso essere utile, cosa cambierei, come posso intervenire, vorrei trovare delle linee guida, “Come identificare i punti critici delle presentazioni proposte per i Report Quotidiani”, ma non ci sono.

Cosa possiamo fare?
Possiamo avere il ruolo di richiamare l’attenzione del presenter a focalizzare la sua attenzione su:
1. le domande realmente utili per il caso
2. la scelta di una decisione comunque (non è forse così in ambulatorio e nella vita reale?)
3. il percorso da seguire nella presentazione (quali passi non saltare mai?)
4. l’identificazione dei potenziali obiettivi didattici per il progetto (aspetto che ritengo più condiviso dopo il recente incontro di Palermo, settembre 2006)

Credo che lo schema dei report sintetici si sia rivelato realmente funzionale ad una presentazione dei problemi clinici mirata proprio alla formazione sul campo. Può essere uno strumento utile anche per capire dove intervenire nel supportare la presentazione fatta da un altro.

Per ricordare la sequenza che seguiamo fate riferimento al Report sintetico preparato da Giusi e Caterina per un caso di plagiocefalia proposto da Franco Dessì nel gennaio 2006.

Febbraio 2007
C’è stata una reale condivisione della presa in carico dei casi fin qui presentati, in più di una occasione questo ha portato a una decisione clinica utile per il bambino e ad una comunicazione efficace con la famiglia e i colleghi “dello scenario”.
Abbiamo superato la difficoltà iniziale nel identificare/raccogliere nel nostro lavoro i problemi da affrontare in gruppo ed anche le difficoltà/resistenze nell’utilizzare i tool internet funzionali ai nostri obiettivi di condivisione del percorso.

Marzo 2007
Continua ad essere difficile:
- l’identificazione dei DENs orientati alla presa in carico del bambino
- la percezione/esplicitazione di come la discussione di gruppo per wiki e/o a Palermo ha contribuito ad affrontare il caso
- la comprensione che l’obiettivo del Reprort Quotidiano non è la presentazione della malattia ma del percorso seguito sino alla decisione del programma per il bambino: test, trattamento, follow-up, chiusura del problema, attesa, etc.
Assistiamo talvolta a belle presentazioni dell’argomento, presentazione di letteratura interessante ma … manca la diapositiva finale: in base all’approfondimento decido di …

La modalità di tutoraggio che stiamo adottando si può così sintetizzare:
- un primo confronto nel wiki dei casi proposti
- la costituzione di un gruppo di lavoro sul caso in un wiki separato, condiviso dall’autore del caso e dal tutor (autoselezionato per interesse sul caso) e quanti altri si sono autoselezionati
- solo dopo questa discussione l’autore prepara una prima proposta di presentazione
- il/i tutor se necessario suggeriscono eventuali modifiche, in tal caso invitano a cambiare gli aspetti che si allontanano dalla modalità del problem solving senza sostituirsi all’autore.
Questo richiederà talora più confronti e una programmazione adeguata dei tempi, ma è indispensabile una disposizione/voglia di ascolto.
L’attitudine (il quid, come definito recentemente da Angela Pasinato nel corso di un meeting live) che porta allo switch dal fare una relazione sull’argomento all’esplicitare il percorso fatto:
Il cammino che dall’approfondimento condiviso con il gruppo porta sino alla acquisizione di come prendo in carico quel bambino, richiede un saper essere individuale che non può essere “passato con belle diapositive” dal tutor di turno.

Se i tempi/modalità di interazione non hanno avuto successo prima dell’RQ, è sicuramente più didattica e costruttiva una contropresentazione nel corso dello stesso meeting per far risaltare le attitudini che con questo percorso stiamo cercando di acquisire, rinforzare e condividere.

Mi è dispiaciuto che ogni tanto qualcuno possa aver percepito con disagio quest’ultimo passo, come se fosse una operazione per evidenziare un divario. Talvolta la presentazione di un Report ha avuto la pecca di non essere stata effettuata nei tempi adeguati.
Sicuramente non ci si può aspettare una interazione autore/tutor molto costruttiva in pochi giorni. D’altra parte in un percorso di formazione tra pari cosa ci aspettiamo di diverso, se non quello di autocorreggerci a vicenda?

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