Da fragilità a risorsa

Cambiare il punto di vista e crescere grazie all’esperienza

Rosaria Perini
Parkinson a Porte Aperte
6 min readMar 22, 2022

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Punti di vista

Premessa

Scrivendo per “Parkinson a porte aperte” tengo conto di almeno un paio di punti di vista: quello della “dona cure” e quello dell’operatrice del benessere che, nel mio caso, molto spesso si fondono. Osservo e cerco di essere aperta a tutto ciò che mi si presenta in corso d’opera, perché questo atteggiamento mi permette di poter cambiare punto di vista.

Mi accorgo, allora, che non esistono solo percorsi obbligati e mete predefinite, ma anche strade alternative, inesplorate, inaspettate e obiettivi che possono trasformarsi e, una volta raggiunti, rivelarsi più soddisfacenti di quelli prefissati in anticipo.

Avere questo tipo di approccio, quando si intraprende “un viaggio”, rende l‘esperienza più ricca e formativa trasformandola in un’occasione di crescita.

Parkinson e unicità.

In questi anni, accompagnando in riabilitazione la persona a cui sto vicina come “dona cure”, ho incontrato anche altri ammalati. Ho notato che ogni parkinsoniano si presenta come unico. La sintomatologia che identifica la malattia si presenta, da persona a persona, con caratteristiche diverse, dipendenti da fattori affettivi, caratteriali, culturali, ambientali e sociali che influenzano l’ammalato nel modo di vivere la sua situazione e in tutto ciò che ne consegue.

Documentandomi sul Parkinson ho letto vari libri (troverete qualche titolo nella bibliografia) scritti da persone che ne soffrono o da chi le assiste. In ognuno di questi ho trovato racconti autobiografici relativi all’esperienza della malattia e tante indicazioni relative ad esercizi fisici o meditativi.

Tutti gli autori hanno in comune due atteggiamenti molto importanti: il poter/voler parlare di come la malattia li abbia condizionati e il mettersi all’opera elaborando strategie utili per controllare e rallentare il progredire della malattia stessa.

Ammiro e amo la loro consapevolezza del vissuto doloroso dovuto al Parkinson e la loro determinazione a trasformarlo in risorsa per sé e, condividendolo, anche per gli altri.

Nel mio articolo del 14 novembre 2021 su Parkinson a porte aperte, ho parlato dello stato emotivo dell’innamoramento (non solo verso le persone ma anche per ogni situazione gratificante) che predispone l’organismo a concentrazioni cerebrali più elevate di dopamina con conseguente aumento della gioia, dell’energia e del desiderio relazionale.

Innamoramento e dopamina

La soddisfazione che uno scrittore trae pubblicando un libro dove parla di un proprio successo… “fa bene alla dopamina”! Alla sua e anche a quella dei suoi lettori se riescono a trarre beneficio dai suggerimenti indicati.

Quindi mi permetto di raccomandare la pratica della Bioenergetica e del Focusing per tenere alto il livello di dopamina di ognuno. In articoli precedenti ne ho già parlato come strumenti importantissimi per raggiungere il “BENESSERE” grazie alla conspevolezza corporea ed emotiva. Condizione necessaria, questa, per avere una buona vita in generale e per fronteggiare situazioni critiche, come la malattia, in particolare.

Con queste due pratiche ci possiamo allenare ad ascoltare con fiducia il corpo, cogliendo le indicazioni che ci invia per autoregolarci e per andare verso il benessere e il piacere.

Esempi pratici (validi sia in salute che nella malattia): se ho freddo mi copro, se ho sete bevo, se sono stanco mi riposo... Ma anche: se sento emozioni forti e pesanti, come tristezza o rabbia, posso scaricarle con il pianto o un grido ben fatto, praticando il movimento bioenergetico in una situazione protetta e assistita. O ancora: se sento grande gioia, allegria, soddisfazione o appagamento posso esprimermi con risate, canto e bei sospiri, soprattutto se ho imparato di nuovo a ridere, cantare e sospirare con l’esercizio bioenergetico.

Diamo soddisfazione e sollievo al corpo, che possiamo conoscere meglio nella sua unicità, concedendogli la possibilità di una sana espressione emotiva grazie al respiro e all’emissione di suoni appropriati, come fanno i bambini! Questo è promuovere il benessere e mantenere buono il livello della dopamina.

Come trasformare in risorsa ciò che sembra schiacciarci?

Secondo me gli autori di questi libri, arrendendosi al loro corpo e prendendo atto delle loro difficoltà senza demonizzarle, si sono detti: “Se non avessi avuto a che fare con questo problema non avrei scoperto che esiste un altro modo di respirare, di parlare, di movermi, di guardare il mondo e le persone. Un altro modo per apprezzare di “essere vivo”. Mi accorgo della mia difficoltà, ma proprio questa mi dà modo di accogliere la nuova modalità che, a ben guardarla, si rivela un mio punto di forza. A piccoli passi il mio corpo, con certi esercizi, reagisce e si riprende la sua vitalità e la sua funzionalità. In modo ridotto? No, in modo diverso e nel rispetto di ciò che c’è! Mi complimento con lui perché non si è lasciato schiacciare da sintomi infami e mi dico: posso farcela! IO POSSO, IO CI SONO! E accolgo, grato, l’aiuto che mi arriva dall’esterno senza sentirmi sminuito o dipendente. Tutto è ricchezza!”.

KINTSUGI e IKIGAI

Concludendo… Prendo d’esempio l’antica arte giapponese per riparare con l’oro oggetti di ceramica rotti. Ne ho scoperta l’esistenza quando mi è stato regalato un ciondolo “riparato e creato” con il KINTSUGI, e ne ho apprezzato il messaggio: da una riparazione può nascere un oggetto nuovo, più prezioso e con una sua “personalità”.

Ciondolo Kintsugi

Dal Giappone arriva anche l’IKIGAI che, grazie ad una serie di esercizi, rende possibile ritrovare consapevolezze nuove, dà un senso più congruo e genuino alla vita e evidenzia i punti di forza che ognuno ha per incrementare l’autostima e la proattività.

IKIGAI

Mettiamo in pratica la filosofia del KINTSUGI con l’ESERCIZIO BIOENERGETICO grazie al respiro e alla voce per scaricare le tensioni e allentare le sbarre della gabbia. Autoripariamo le nostre ferite con ossigeno prezioso, coraggio e amore per noi stessi.

Pratichiamo il FOCUSING ispirandoci all’IKIGAI, per cambiare punto di vista su noi stessi e per alleggerire anima e corpo grazie all’ascolto profondo delle nostre sensazioni fisiche ed emotive.

Trattiamo sempre il nostro corpo come un oggetto unico e prezioso!

Bibliografia

Bibliografia

Sitografia

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Rosaria Perini
Parkinson a Porte Aperte

Bioenergetica, Focusing e Shiatsu… Per prevenire lo stress e promuovere la salute!