Edge: verso il futuro dell’esperienza.

Un anno e mezzo fa Sketchin ha creato un team tutto dedicato all’esplorazione del futuro dell’esperienza e dell’interazione, partendo dal cuore dello studio stesso come progetto pilota.

Luca Mascaro
Verso il futuro
5 min readSep 9, 2020

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Quando ho fondato Sketchin quasi quattordici anni fa, avevo l’ambizione di progettare prodotti e servizi digitali che fossero davvero utili alle persone. Avevo lavorato nei servizi alle banche e mi ero reso conto di quanto questi fossero spersonalizzati, lontani dai bisogni delle persone e deludenti. Era molto tempo fa, e molte cose sono cambiate.

La mia ambizione è però rimasta sempre la stessa, anzi, negli anni è cresciuta insieme a Sketchin. Adesso vorrei che Sketchin fosse uno degli studi più all’avanguardia nel progettare prodotti e servizi che facciano vivere alle persone esperienze al di sopra delle loro aspettative.

Nel frattempo sono cambiati i contesti in cui operiamo, gli strumenti su cui possiamo fare affidamento e anche le persone hanno trasformato le proprie aspettative.

Il Prossimo Spazio di Opportunità

La tecnologia è diventata molto più pervasiva, il cambiamento più veloce, la percezione del rischio per gli individui e le imprese molto più accentuata. Un paio di anni fa abbiamo cominciato a riflettere intensamente su questi fattori, prima sommessamente, poi con sempre maggiore convinzione e impegno. Gli ultimi eventi hanno completato la maturazione delle nostre riflessioni.

Sono sempre stato convinto dell’importanza di esplorare, sperimentare, guardare con attenzione a quello che ci sta intorno, prestare attenzione ai segnali che la società e il mercato ci restituiscono; istituire una sorta di laboratorio permanente che possa concentrarsi sul futuro dell’esperienza.

Inoltre, parlare di aspettative e di come superarle grazie al design significa, ipso facto, parlare di futuro. Partiamo da una considerazione: il futuro non è tutto uguale. Ci sono futuri talmente prossimi da essere adesso e praticamente certi, altri un po’ più distanti ma che possono essere esaminati e trattati con un certo grado di sicurezza, e altri ancora talmente remoti da potere essere esplorati solo sulla base delle nostre intuizioni e proiettando le nostre speranze.

L’incertezza a cui questi mesi burrascosi ci hanno preparato ha reso evidente quanto sia importante riflettere, e farlo sistematicamente, su quello che ci aspetta. I segnali di cambiamento ci sono, basta saperli leggere. E la mia non è sufficienza o superficialità, non è una cosa facile. Ci vuole attenzione, abitudine e tempo per cercare di capire le linee lungo cui si muovono i futuri.

Sketchin è cambiata e sta cambiando di conseguenza: lo studio in fondo non è che una piccola porzione di realtà che riflette quello che la circonda, una piccola società con le sue regole e la sua cultura specifica, in continuo cambiamento e con una visione più o meno definita della strada che vuole percorrere. Ma anche un servizio nei confronti del mercato di cui i nostri clienti possono decidere di beneficiare.

Anche lo studio è un progetto

Anche lo studio e il suo approccio sono un progetto e deve essere considerato come tale. Per restare rilevanti in un mondo che cambia di continuo bisogna evolvere, o piano piano si perde focus.

Per questa ragione, un anno e mezzo fa abbiamo preso come studio una decisione importante. Abbiamo creato un team dedicato all’esplorazione di nuovi scenari, alla ricerca e allo sviluppo, all’evoluzione del pensiero dello studio e alla sperimentazione sul futuro dell’esperienza e della tecnologia ad essa applicata. Per dirla altrimenti: di tutte quelle attività che consentono a Sketchin di posizionarsi come uno degli studi di experience design più avanzati.

Un team del genere non è un impegno da poco per una realtà come la nostra: ad oggi il team conta 7 persone su 116, e toglierne tante dai progetti pagati è una sfida.

L’abbiamo chiamato Edge proprio per sottolineare questo suo stare ai margini esterni: ai margini di quello che conosciamo, di guardare avanti, di avere una visione più ampia. Edge come bordo tra l’esterno e noi, una sorta di frontiera permeabile per imparare, conoscere, sperimentare. Lo scopo del team è infatti quello di raccogliere le sfide e porci domande sul futuro dell’esperienza in un ottica di ricerca e di esplorazione.

Il team Edge, di cui sono personalmente il Design Director, si è concentrato fino a questo momento soprattutto verso l’interno dello studio: abbiamo riflettuto sul posizionamento e sull’offerta dei servizi di Sketchin, abbiamo ripensato al brand perché riflettesse questi pensieri (abbiate pazienza ancora una manciata di giorni per conoscerli) e abbiamo realizzato alcuni progetti di ricerca e sviluppo, uno pubblico — Lugano Moves — e altri che saranno rivelati nei prossimi mesi.

Affrontare il futuro ed esplorare quello che ci circonda suscita molti grandi dilemmi. Il team, si occupa di raccogliere e sistematizzare alcune delle riflessioni interne allo studio circa il design e il futuro della tecnologia, del business e della società. Ovviamente, non ci sono risposte definitive, ma possiamo, come designer, condividere il nostro punto di vista. E credo che condividere quello che pensiamo e le nostre intuizioni possa essere un modo per alimentare il dibattito e continuare a raccogliere stimoli.

Con lo stesso spirito di reciprocità il team Edge facilità la partecipazione dello studio a eventi di approfondimento e discussione, come ad esempio è avvenuto per Interaction20, o la Milano Digital Week.

Il team è però un’entità aperta e permeabile sia nei confronti del resto dello studio che del mondo esterno. Da una parte, il team Edge può essere ingaggiato dagli altri team di Sketchin per condurre ricerche avanzate sul futuro dell’esperienza o come si progetta con le tecnologie più avanzate, a beneficio dei progetti che realizziamo per i nostri clienti; dall’altra può ricevere il medesimo genere di stimoli anche da clienti e partner.

È un progetto ambizioso, ma le ambizioni vanno sostenute dall’azione. “Fare o non fare. Non c’è provare” e il Maestro Yoda ha sempre ragione.

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Luca Mascaro
Verso il futuro

CEO @sketchin. Passionate of japanese culture in my spare time.