Crampi Regions’ League: il Sud (e l’estero?)

Crampi Sportivi
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7 min readMar 18, 2016

Come sarebbe una Serie A composta dalle formazioni regionali? Ne abbiamo già parlato qui, ma cerchiamo di scoprire meglio queste formazioni. Dopo una prima parte dedicata al Nord e una seconda al Centro, oggi chiudiamo la presentazione della Crampi Regions’ League con il Sud e una sorpresa “estera”.

CAMPANIA

Posizione prevista in classifica: 4°

Il capitano: Paolo Cannavaro

Fratello del capitano campione del Mondo, tornato a Napoli quando ancora era in B, da sempre tifoso azzurro. Non c’è mai stato un dubbio sull’assegnazione della fascia.

La storia: il ripudiato AdL

Quante volte Aurelio de Laurentiis aveva promesso un Napoli stile Bilbao? Così tante che abbiamo perso il conto. Quando si è tratto di scegliere un presidente onorario, la regione ha volto lo sguardo altrove, facendo incazzare ancora una volta Babbo Aurelio. Che se n’è andato sbattendo la porta (come qui e qui).

L’uomo in più: Antonio Di Natale

Dopo che il Napoli l’ha inseguito e lui ha “purgato” i partenopei diverse volte, finalmente Totò torna nella sua terra d’origine. Possibile che Immobile parta più spesso da titolare, ma il contributo di un signore da 208 gol in A è importante.

PUGLIA

Posizione prevista in classifica: 10°

Il capitano: Antonio Cassano

Nonostante non volesse essere “un soldatino della Juve” e il rapporto per lo meno difficile con Conte, per la sua regione FantAntonio si è messo a disposizione. Difficile per alcuni accettarlo come simbolo della Puglia (Conte avrebbe preferito un “soldatino” tra Mesto e Morleo), ma a 33 anni Cassano vuole prendersi qualche responsabilità.

E poi la presentazione al San Nicola e i cori per il barese hanno avuto la meglio in una Serie A che ha bisogno di stadi affollati.

Altro problema alla presentazione del San Nicola: invece di vederlo come simbolo d’unione, il fatto che il leccese Antonio Conte avesse allenato il Bari è un bel problema. Vedremo se si risolverà durante la stagione.

La storia: le maglie rappresentative

Solo tre squadre pugliesi hanno giocato in A: il Lecce, il Bari e il Foggia. Per questo, la regione ha scelto le maglie in maniera tale che ricordassero le tre compagini comparse nel massimo campionato italiano.

L’uomo in più: Graziano Pellè

Accanto a uno dei talenti più limpidi del vivaio barese, il Lecce rilancia con il bel Graziano. Tornato dall’Inghilterra, Pellè promette spettacolo nel duo d’attacco.

CALABRIA

Posizione prevista in classifica: 12°

Il capitano: Francesco Modesto

Ricapitolando: giovanili del Cosenza, prima squadra rossoblu, Reggina, Crotone. Quando c’è stato da scegliere il capitano, in pochi hanno posto dei dubbi. Il ballottaggio con Antonio Galardo è finito in favore di Modesto, pronto a occupare la fascia mancina di difesa.

La storia: seconda maglia avversa

Di fronte al viola della casacca da trasferta, i tifosi hanno storto il naso. Qualcuno ha tirato fuori anche un pezzo di Cetto La Qualunque per contestare la decisione (alternando lo spezzone alla visione della maglia), ma in regione non ci sentono.

L’uomo in più: Domenico Berardi

La Calabria calcistica Domenico l’ha vista solo nelle giovanili del Cosenza, prima di partire per l’Emilia ed esser notato dal Sassuolo (durante una partita di calcetto: e qui kudos all’osservatore neroverde!). Quindi è una prima volta speciale per il talento di Cariati, che dovrà guidare la sua Calabria davanti.

SICILIA

Posizione prevista in classifica: 13°

Il capitano: Giovanni Marchese

L’uomo di Caltanissetta è legato soprattutto a Catania, ma Pasquale Marino l’ha avuto alle sue dipendenze nella promozione del 2006 e lo sceglie per guidare la squadra. Ci sarebbero nomi più altisonanti, ma la fedeltà prevale. La scelta di Marchese da parte di Marino è un modo anche per omaggiare Catania, cromaticamente mancante nelle casacche siciliani.

La storia: «Io in Sicilia non ci vado»

Le parole vengono pronunciate da Mario Balotelli in un colloquio con Mino Raiola. Mario non è stato confermato dal Milan anche prima della dissoluzione della precedente Serie A. Il Liverpool non lo vuole indietro e non arrivano offerte milionarie dalla Cina.

Quando SuperMario capisce che non ci sono alternative al tornare nella sua Palermo, Raiola forza il ragazzo e lo porta nel quartiere Zen per giocare con i bambini del posto. Un modo per far dimenticare l’incidente diplomatico, il secondo dopo una gaffe clamorosa.

L’uomo in più: Gaetano D’Agostino

Il Real Madrid l’aveva cercato dopo un 2008–09 straordinario. Era talmente sulla cresta dell’onda che l’affare era dato per fatto e saltò solo per qualche dettaglio. Dopo un’ultima annata alla Lupa Roma, la Sicilia potrà fregiarsi di un regista doc, seppur un po’ arrugginito.

SARDEGNA

Posizione prevista in classifica: 14°

Il capitano: Andrea Cossu

Ormai svincolato dal Cagliari, l’avventura di Cossu nel calcio sembra finita con la commovente dimostrazione d’affetto dei tifosi rossoblu sotto casa sua. Il legame con l’Olbia è durato poco, ma il fantasista non voleva smettere. Con la chiamata della regione, ha deciso di allontanare l’addio al calcio.

La storia: niente sponsor

Per rimandare all’Athletic e all’orgoglio sardo, la regione sceglie una casacca senza sponsor: è l’unica squadra della neonata Serie A con la maglia intonsa. Il che fa volare il prezzo della casacca e il cult sulla Rete. Praticamente diventa di tendenza, specie quella da trasferta.

L’uomo in più: Salvatore Sirigu

Dopo una vita passata alle spalle di Gigi Buffon, finalmente gioca per la nazionale. Sì, perché Sirigu — originario di Nuoro e mai passato dalle giovanili del Cagliari — diventa una sorta di capitano ex-aequo con Cossu, nonché simbolo tecnico e visivo della squadra: «Sono fiero della mia terra. I sardi sono gente onesta e semplice, un popolo con le palle».

Alla presentazione della squadra a Cagliari, quando Sirigu sale per ultimo sul palco in bicicletta accostato da Fabio Aru e con la maglia della Dinamo Sassari addosso, la Sardegna si sente meno sola. Più al centro del mondo, come se quest’ultimo dovesse inchinarsi a quell’isola spesso trascurata.

ITALICA

Posizione prevista in classifica: 3°

Il capitano: Giuseppe Rossi

Chi meglio di una delle stelle degli ultimi del calcio italiano — fluente con lo spagnolo, nonché nato e cresciuto in America, terra da evangelizzare per il calcio — può fare da capitano? Rossi non se la sentirebbe, timido com’è. La squadra avrebbe anche optato per Thiago Motta, ma non prende male la scelta di Rossi.

Di fronte alla cornice della Statua della Libertà di New York (piena di italiani e con il suo fan club presente), Rossi presenta insieme ai dirigenti l’Italica, l’ultima formazione iscritta al neonato campionato di Serie A.

La storia: FCA, lo sponsor lontano

Dopo Emanuele Filiberto, un altro che fiuta l’affare dell’Italica è Sergio Marchionne. La FCA non vuole spendersi per il Piemonte: del resto, Marchionne avrebbe fatto a meno anche dalla Juventus. Il manager preferisce puntare sugli italiani all’estero, con un impegno ridotto.

L’uomo in più: Franco Vázquez

Pare abbia già sfidato Thiago Motta in allenamento, replicando il numero fatto in ritiro con il Palermo nell’estate 2015. L’ex Inter se l’è presa, ma il Mudo ha fatto spallucce. Probabile che la scena si ripeta in campionato.

E voi, siete pronti per questo campionato immaginario?

Articolo a cura di Gabriele Anello

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