Diario di bordo #1: l’app IO prende il largo

Tra le righe di questo blog, racconteremo le prossime tappe di un’avventura partita da un’idea ambiziosa (e forse folle) oggi divenuta realtà

Matteo De Santi
IO, l’app dei servizi pubblici
5 min readApr 28, 2020

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Photo by ArthurHidden on Freepik

Era la fine di maggio del 2018, quando per la prima volta abbiamo raccontato la storia di Anna: la visione da cui nasce il progetto che ha portato allo sviluppo di IO, l’app dei servizi pubblici, presentata dall’allora Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, Diego Piacentini.

Oggi, a distanza di quasi due anni, quel progetto è realtà: l’app IO è arrivata negli store (disponibile per iPhone e Android) nella sua prima versione pubblica (open beta), dando inizio al percorso che – progressivamente – porterà i cittadini italiani ad avere dei nuovi servizi pubblici digitali, moderni e centrati sulle loro esigenze.

Inauguriamo questo blog come un “diario di bordo” che ci accompagnerà nel corso di questo nuovo viaggio: la strada da fare è ancora lunga prima che tutti gli Enti portino sull’app la maggior parte dei servizi essenziali, rendendo IO una risorsa abituale nella vita quotidiana di tutti noi.

Ora, l’obiettivo è consentire a chiunque lo desideri di installare e iniziare a usare l’app in versione beta, proseguendo la sperimentazione di IO a livello nazionale e dando la possibilità a tutte le amministrazioni pubbliche di integrare gradualmente i propri servizi. Così che i cittadini, finalmente, possano relazionarsi con il proprio Comune, la propria Regione o gli Enti nazionali, come sono abituati a fare per tutto il resto: direttamente dallo smartphone, in modo semplice e veloce.

IO non vuole solo proporre un nuovo canale per facilitare la comunicazione fra i cittadini e lo Stato, non vuole essere solo una piattaforma tecnologica innovativa, ma ha l’ambizione di promuovere una nuova generazione di Servizi Pubblici, concepiti e progettati insieme ai cittadini a partire dai loro bisogni. Per questo è importante che tutti possano usare l’app per migliorarla, e per farci sapere quali servizi vorrebbero avere disponibili: noi faremo del nostro meglio per metterci a disposizione degli enti che ne sono titolari, così da aiutarli nell’integrazione.

Sono già molti i soggetti pubblici, infatti, che stanno arrivando a bordo di IO. A quelli che ancora si interrogano su come fare e da quali servizi partire, abbiamo cercato di far capire quanto è semplice entrare in IO, riassumendo in quattro mosse i passaggi necessari per essere parte del progetto rapidamente.

Perché proprio adesso?

Ci siamo interrogati a lungo nelle scorse settimane sull’opportunità di pubblicare l’app IO sugli store proprio adesso, con un numero ridotto di servizi disponibili e in questo momento critico per il Paese. Ma abbiamo voluto rispettare l’impegno nei tempi previsti e alla base di questa decisione ci sono delle motivazioni che è importante sottolineare:

  1. Dare il via all’open beta di IO – passando, cioè, dalla fase di test dell’app solo su invito, alla possibilità per tutti i cittadini di installarla liberamente sul proprio telefono – era una condizione necessaria per consentire agli Enti di iniziare a integrare i propri servizi. Oggi IO non è più soltanto un progetto, ma un prodotto “pronto all’uso”; ora serve solo crederci e attivarsi rapidamente per farne parte.
    Ma c’è di più. Adesso che decine di migliaia di utenti iniziano a scoprire IO e a comprenderne i benefici, sono loro per primi a sollecitare le Amministrazioni Pubbliche a salire a bordo dell’app: un meccanismo di richiesta spontaneo, che via via si innescherà in maniera sempre più diffusa e che, ci auguriamo, possa trovare ascolto trasversalmente a tutti gli Enti, sul territorio e a livello centrale.
  2. Aprire al pubblico la sperimentazione dell’app era un passo fondamentale per permetterci di calibrare l’infrastruttura, i processi e il modello alla base di IO, così da accompagnare la progressiva adozione dell’app su scala nazionale. Progettare qualcosa che ha l’ambizione di essere usata da milioni di persone su base quotidiana richiede, prima di tutto, profonda umiltà: è impossibile prevedere tutta la complessità che dovremo affrontare nei prossimi mesi, e l’unico modo possibile di approcciarsi a questa sfida è mettersi in gioco, accettare di poter sbagliare ed essere strutturati per evolvere in fretta e imparare dai propri errori.
  3. Permettere a un numero crescente di cittadini di usare IO e far tesoro della loro esperienza, ci permette di migliorare e consolidare il prodotto giorno dopo giorno, soprattutto in vista del rilascio di nuove funzionalità e servizi dell’app che saranno di supporto nell’evolversi della gestione dell’emergenza Covid-19, ma pensate per rimanere disponibili su IO anche in futuro.

In queste settimane, il nostro team è al lavoro per rendere concreto questo impegno. Mentre questo accade, tappa dopo tappa, vogliamo condividere anche qui, su questo blog, i principali traguardi nell’evoluzione di questo prodotto ambizioso, che continuerà a crescere rapidamente e a migliorare insieme alle persone a cui è destinato.

Tra le righe di questo blog, così come nel metodo e nello spirito con cui lavoriamo ogni giorno al servizio del Paese, ereditiamo la straordinaria esperienza del Team per la Trasformazione Digitale, grazie alla quale IO ha mosso i primi passi fino a prendere forma negli smartphone delle prime migliaia di utenti.

Molte novità e grandi sfide ci aspettano. Per questo, prima di aggiungere nuove pagine al nostro diario, ci fa piacere ribadire il principio su cui si basa questo progetto: IO continuerà ad essere sempre l’app per i cittadini, progettata con i cittadini.

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Matteo De Santi
IO, l’app dei servizi pubblici

I design public services to improve citizens’ lives. Head of IO — The Public Services App / Chief Product & Design Officer PagoPA S.p.A.