Il linguaggio del mare

Il mare conserva tante storie, scritte in una lingua molto particolare. Questo è un breve viaggio per scoprire il linguaggio del mare.

L'Italia delle Navi
italiadellenavi
6 min readJan 14, 2020

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Cazzare la randa, fare una strambata, regolare il patarazzo: L’Italia delle Navi ci ha insegnato moltissime espressioni che in mare costituiscono la normalità. L’equipaggio di qualsiasi imbarcazione ha bisogno di tre cose: efficacia, praticità e velocità. Per questo motivo nel corso del tempo sono nate parole ed espressioni che, seppur strane all’orecchio dei non esperti, riducono all’essenziale ciò di cui si ha bisogno. Ciò che sembra una lingua assurda diventa così un linguaggio perfettamente funzionale per chi sta solcando mari e oceani.

Breve glossario del mare

Prima di leggere il significato delle parole prova a immaginare a cosa si riferiscono i termini riportati. Quanti ne riuscirai a indovinare?

Abbattere: significa ruotare la nave intorno al suo asse verticale in modo che sia investita dal vento sul bordo stabilito al momento di salpare l’ancora.

Abbordare: questa è semplice per chi ha visto almeno una volta un film con i pirati. Significa accostare la propria imbarcazione vicino a un’altra, di fatto, unendole.

Abbrivo o Abbrivio: si tratta del movimento inerziale dopo che la spinta delle vele o del motore è terminata.

Babordo: si tratta della parte sinistra della nave (dal punto di vista della cabina di comando della nave). In realtà questo termine non è più in uso nella marineria italiana, ma rimane molto affascinante, non credi?

Beccheggio: è l’oscillazione della nave dovuta al moto ondoso del mare; durante il beccheggio le estremità dello scafo si immergono ed escono dall’acqua).

Cabotaggio: è la semplice navigazione vicina alla costa.

Carena: se hai avuto esperienze con gli scooter… no, non c’entra niente. In realtà in mare è la parte immersa di uno scafo (detta anche opera viva).

Cazzare: significa tendere al massimo possibile un cavo, per la precisione scotte e mure, con la rispettiva cima (la corda nel linguaggio marinaresco).

Deriva: è il moto della nave causato dalle correnti. Nel contesto, è come lo scarroccio, che però è dovuto al vento.

Falla: è qualcosa che in mare nessuno vorrebbe vedere o sentir dire, perché si tratta dell’apertura accidentale nello scafo (ossia la struttura della nave). A causa di una falla, potrebbe così imbarcare acqua… e affondare.

Gmt: si tratta dell’acronimo di Greenwich mean time ed è il tempo medio di Greenwich, in cui passa il meridiano 0 di riferimento.

Issare: è l’azione che permette di sollevare pesi a bordo o dispiegare le vele.

Opera morta: al contrario dell’opera viva di cui abbiamo appena parlato, questa è la parte dello scafo al di sopra della linea di galleggiamento.

Orzare: niente a che fare con bevande simili al caffè, bensì orientare la prua della nave in direzione del vento.

Paterazzo: non è un lontano cugino di un calciatore, ma la cima che sostiene l’albero collegandolo alla coperta a poppa, in uno o due punti.

Periplo: se hai fatto anche solo un giro intorno a un’isola a bordo di un gommone, bene, hai effettuato un periplo. Si tratta infatti della circumnavigazione di una terra estesa, che si tratti di isola, penisola o continente.

Poppa: è la parte posteriore dell’imbarcazione… e il contrario è la prua.

Scandaglio: è lo strumento che serve per misurare la profondità del mare e conoscere così la natura del fondale.

Quante parole hai indovinato?

Proverbi sul mare

Oltre alle parole che ancora oggi vengono utilizzate in mare, ci sono tantissimi proverbi che hanno a che fare con la vita, il lavoro e tutte le situazioni che si possono affrontare navigando sulle acque. L’Italia, che come sappiamo deve la sua evoluzione anche allo sviluppo della rete commerciale su fiumi e mari, conserva tantissimi proverbi, molti dei quali affondano le radici nei dialetti regionali. Eccone alcuni:

Abruzzo

Pe ffà n’omme de’ mar ce ne vo’ diec’ di mundagn. [Per fare un uomo di mare ce ne vogliono dieci di montagna].

Campania

Ntiempo ‘e tempesta, ogne pertuse è puorto. [Quando arriva d’improvviso una burrasca, ogni piccola insenatura diventa un porto in cui proteggersi].

Emilia Romagna

Se a va al mer un disgrazièe, sta sicur che al le trova sàch. [Se va al mare un disgraziato, sicuramente lo trova secco].

Liguria

Chi sta in mâ naviga, chi sta a tæra zudega. [Chi sta in mare naviga, chi sta a terra giudica].

Piemonte

Chi pasa Po pasa Doira. [Chi passa il Po può passare anche la Dora, ossia chi supera grandi avversità può superare anche quelle piccole].

Puglia

Quànne vine da mare, vase ndèrr e vvà a prìaà. [Quando approdi a riva, bacia la terra e vai a pregare].

Sardegna

Chini no scit pregai no bandit in mari. [Chi non sa pregare non vada in mare].

Sicilia

‘Ngrizza li vili secunnu lu ventu. [Raddrizza le vele secondo il vento].

Veneto

El mar xe ’l facchin de la tera. [Il mare è il facchino della terra].

Conosci qualche proverbio sul mare della tua città o regione? Condividilo con noi nei commenti.

Photo by fer gomez on Unsplash

Le grandi citazioni del mare

Dopo termini e proverbi, concludiamo con le più belle citazioni sul mare. Nessuno è immune al suo fascino e tantissimi artisti della parola hanno scritto romanzi, poesie e aforismi che hanno come protagonista il mare e ciò che trasmette. O ancora meglio… racconta. Ne abbiamo selezionati alcuni:

L’Italia delle Navi è una produzione originale History che va in onda dal 27 gennaio, ogni lunedì alle 21.50 sul canale 407 di Sky ed è disponibile su Sky On Demand e NOW TV.

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Cinque incredibili viaggi che uniranno 140 anni d’Italia, a partire dal 27 gennaio: L’Italia delle Navi, ogni lunedì alle 21.50 su History, canale 407 di Sky.