6. Biennale d’Arte 2019 Venezia

Dal nostro inviato Claudio Barna

Mnamon
2 min readApr 4, 2020
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Il padiglione della Russia ci introduce in un problema che, anche se spesso negletto, è tuttavia molto attuale. Troviamo delle statue in una penombra inquietante, statue che vanno a pezzi. Raffigurano, tradotto dalla pittura alla scultura, un quadro di Rembrandt: il figliol prodigo.

Il tema che affronta è in realtà duplice. Uno, infatti, è l’arte stessa, vista in uno dei suoi massimi rappresentanti, e cioè Rembrandt; l’altro tema è il soggetto del quadro di Rembrandt, e cioè la religione.

Nel padiglione russo le due inclinazioni dell’animo umano sono unite. Perché? Si ricordi che per Hegel, il grande metafisico del moderno, arte e religione sono antitetiche, e possono trovare una sintesi solo nella filosofia.

Allora devo ripetere: perché?

La Russia, dall’ottobre rosso del 1917, era atea. Sopravviveva un culto nascosto, perseguitato dal regime fino all’invio nel GULAG. Fa pensare che gli atei, che hanno sempre protestato contro l’inquisizione e contro l’oppressione delle religioni, a favore del libero pensiero, una volta preso il potere si siano comportati ancora peggio, inventando il sistema più repressivo mai esistito.

In Russia è poi caduto il regime… e Putin ha il confessore ufficiale. Anche se la Russia è ben lontana dal risolvere i suoi problemi di democrazia.

Tutto questo è riassunto nel padiglione russo. Le statue rotte, ad indicare tutta la sofferenza che la realizzazione di un quadro di Rembrandt deve affrontare, solo perché religioso, non è certo un’invenzione in quelle zone, ma la realtà di un passato vicino e non ancora risolto. Anzi, in certe zone tende pericolosamente a tornare.

La proposta russa è tale solo per la Russia?

Al lettore avveduto la risposta.

Claudio Barna

Nato nel 1958 a Domodossola (VB), si è laureato in lettere classiche.
Ha insegnato all’Università di Kaunas (Lituania).
Collabora con l’Università degli Studi di Milano.
Parla Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo e Lituano.
È single e non ha figli.
Ha una forte passione per la musica.
Ha pubblicato 11 volumi di poesie e un romanzo.

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