Pina Russo
Educare il cane
Published in
4 min readDec 9, 2018

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Il verso del cane: chi ulula, chi abbaia, chi ringhia, e chi fa le fusa

I cani sono dotati di una spiccata intelligenza e sono capaci di comunicare ed esprimere desideri ed emozioni: il verso di un cane serve proprio a questo.

I suoni più comuni che producono, generati con bocca, lingua e denti, sono l’abbaio (latrato), l’ululato e il grugnito (o ringhio).

Ad ognuno di questi versi corrisponde uno specifico significato, e imparare a riconoscerli significa capire meglio quello che gli animali ci dicono.

Il verso di un cane: il latrato, l’ululato, il ringhio

Non sempre un cane che abbaia ha paura o vuole attaccare, né un cane che ringhia nasconde un intento intimidatorio.

Insomma, i versi degli animali non sono tutti uguali e né significano la stessa cosa.

Per capire il significato che trasmette un cane che abbaia, è necessario identificare molto bene le caratteristiche del suono emesso:

  • Latrato corto e acuto: si tratta di un verso amichevole, che di solito emettono per salutare (spesso lo senti quando arrivi a casa).
  • Latrato corto e grave: è utilizzato dalle femmine per rimproverare i cuccioli.
  • Latrato senza controllo: spesso prodotto per via dei fuochi d’artificio o della presenza di sconosciuti in prossimità del loro ambiente.
  • Latrato intermittente: esprime eccitazione o felicità.
  • Latrato immotivato: frequente nel cane anziano sordo che non sa più regolare i suoi “vocalizzi”.

Oltre ad abbaiare, alcuni cani ululano.

Anche in questo caso bisogna soffermarsi sul tipo di suono emesso:

  • Ululato lungo e continuo: manifesta paura e dolore.
  • Ululato di gruppo: è il segnale emesso per delimitare determinati territori.
  • Ululato del cucciolo: è la richiesta di attenzione e coccole.
  • Ululato d’imitazione: alcuni amici di pelo ululano quando i loro umani cantano, oppure emettono vocalizzi quando sentono passare un’ambulanza a sirene spiegate, o quando ascoltano la musica. Si tratta di un comportamento imitatorio.
  • Ululati psicologici: altri codati invece sono capaci di individuare una situazione di depressione o ansia e la segnalano così.

E se il tuo amico grugnisce, come bisogna interpretarlo?

  • Grugnito lento e grave: fai attenzione perché il cane è arrabbiato e minaccioso. Ti sta dicendo: “Via dal mio spazio”.
  • Grugnito con abbaio: in bassa tonalità, è un segno di aggressività o di allarme; in alta tonalità significa sfiducia.
  • Grugnito ondulato: se un cane emette un ronzio che improvvisamente cambia di tonalità significa che sta per attaccare. In questi casi non guardarlo mai dritto negli occhi.

Oltre ad abbaio, ululato e grugnito, per capire quello che gli animali vogliono dirti, guarda con attenzione l’espressione del muso: ogni suono che emettono possiede una correlazione diretta con il viso, oltre che col resto del corpo (se vuoi sapere qualcosa in più in merito alla conoscenza del linguaggio dei cani per impostare una relazione felice con Fido puoi approfondire su musettifelici.com).

Il cane che fa le fusa vedendo il cibo

C’è il cane che abbaia, il cane che ulula, il cane che ringhia… e poi c’è Peppa, che emette un verso di cane mai sentito, che somiglia alle fusa dei gatti!

Le fusa fanno parte del patrimonio genetico di ogni micio, sin da cucciolo: ma perché i gatti fanno le fusa?

Da piccoli comunicano a mamma gatta, durante l’allattamento, che tutto va bene, e lei a sua volta ricorre alle fusa per tranquillizzarli.

Tuttavia, questo suono non esprime solo uno stato di benessere, perché viene prodotto anche in caso di paura o sofferenza: in tali circostanze, il micio vuole lanciare agli altri (animali e umani) un messaggio di non pericolosità, la propria predisposizione d’animo amichevole. Equivarrebbe al nostro sorriso nervoso.

E a noi umani che effetto fanno le fusa dei gatti?

Pare che ci piacciano a dismisura!

Innanzitutto il ‘ron ron’ felino funziona come anti stress: il suono continuo, sia in fase inspiratoria che espiratoria, e la vibrazione favoriscono il rilassamento dei nervi, con il rilascio della tensione accumulata nei muscoli.

La sua frequenza, compresa tra 20 e 140 Hertz, sarebbe vicina a quella della musica classica, che ha notoriamente proprietà ansiolitiche.

E addirittura pare che giovino anche dal punto di vista fisico: sottoporsi a frequenze tra 25 e 150 Hertz favorirebbe il rigenerarsi della pelle dopo una ferita e ridurrebbe le infezioni, agevolerebbe la saldatura di fratture ossee e di lesioni dei tendini, alleviando l’intensità del dolore.

Le fusa del micio sarebbero anche capaci di calmare e regolarizzare il battito cardiaco, riducendo del 40% il rischio di patologie cardiache gravi.

E per finire potrebbero essere indicate per i soggetti ipertesi, in quanto capaci di mantenere la pressione sanguigna entro i normali valori di riferimento.

L’effetto curativo contro i reumatismi dipenderebbe invece dal fatto che la loro frequenza corrisponde a quella utilizzata nelle terapie per la cura dell’artrite.

Insomma, pare proprio che siano un toccasana…

Ma cosa centra Peppa coi gatti?

Strano a dirsi, ma pare che se la maggior parte dei cani scodinzoli quand’è contenta, ci siano alcuni esemplari che riescano a simulare un suono gutturale assai simile al “ronronnare” dei felini.

Mentre però questo verso del cane un po’ “sui generis” viene prodotto dagli altri in occasione di coccole, grattini e affettuosità, insomma per esprimere il piacere della vicinanza con gli umani, Peppa non si smentisce mai, e fa le fusa quando vede la sua amata pappa!

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