Pina Russo
Educare il cane
Published in
5 min readDec 8, 2018

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I principi basilari per addestrare un cane adoperando la ricompensa

Addestrare un cane non è impossibile, ma nemmeno semplicissimo, in base alla mia esperienza, e questo dipende da una sere di fattori.

Fido per esempio potrebbe essere un tipo irrequieto, come nel caso della mia cagnetta Gaia, ma lo stesso vale anche per i Jack Russell Terrier, che abbaiano costantemente e sono iperattivi, per cui non proprio adatti a te se ti piace startene tranquilla.

In questo caso, sarebbe meglio un bulldog (a meno che non si tratti di un salvataggio).

Dunque, ogni cane ha il suo temperamento e ritmi di apprendimento propri.

Educare il cane richiede costanza e abnegazione: dovrai dedicare 15–20 minuti un paio di volte al giorno, perché i cuccioli hanno una scarsa capacità di attenzione e si annoiano facilmente.

Ma ricorda che il cane imparerà sempre, pure al di fuori di questi intervalli specificamente dedicati alla sua educazione.

E rammenta anche che se l’addestramento sarà divertente, i risultati saranno migliori: se sei calmo, lo sarà anche lui; se ti temerà non imparerà nulla di nuovo, se non ad essere circospetto e a non fidarsi di te.

Le ricompense da adottare per addestrare un cane e la coerenza necessaria alla sua educazione

Il modo migliore per procedere è premiare Fido quando il suo comportamento è funzionale, in modo che il rinforzo positivo accresca la probabilità che Fido ripeta la stessa condotta in futuro.

Tuttavia, affinché la ricompensa assolva a questa funzione, devi somministrarla entro due secondi dal comportamento desiderato.

Se attendi troppo a lungo, non assocerà il premio con l’azione.

E dovrai essere repentina per essere inequivocabile: immagina per esempio di insegnargli il comando “seduto”; Fido si siede per un attimo, ma quando lo lodi e lo premi, torna ad alzarsi. In questo caso, andrai a ricompensarlo per l’azione di essersi alzato, non per il fatto che prima si era seduto.

Si è soliti iniziare l’addestramento di un cucciolo con premi alimentari, che devono essere piccoli, gustosi e facilmente masticabili, ma soprattutto in quantità limitata: se sazi il cane troppo in fretta addio apprendimento!

A questo proposito, se l’addestramento avviene a stomaco vuoto è più efficace, perché quanto più il cane desidera una ricompensa, tanto più si concentrerà sul compito che deve eseguire per ottenerla.

I rinforzi sono così importanti che, se pure il cane non apprende un nuovo comando, la sessione andrà conclusa con un’attività o esercizio che ti permetta di lodarlo, cosicché l’ultima cosa che ricorderà sarà la tua lode.

Affinché però un comportamento desiderato diventi consueto è necessario che ci sia coerenza: in buona sostanza, se premierai una volta una specifica condotta dovrai premiarla sempre.

E così dovranno fare tutti i componenti della famiglia.

Ad esempio, se alleni il tuo cane a non saltare sulle persone, dovrai impedire che i bambini gli permettano di saltare su di loro, altrimenti comprometterai i progressi ottenuti.

Coerenza anche nel linguaggio: se il comando insegnato è “siediti” non si potrà adoperare “stai giù”, perché si rischierà di confondere il cane.

Educare il cane a camminarti accanto

Sarebbe bene iniziare il training a qualsiasi comando in un ambiente “circoscritto” (casa o giardino, se recintato), di modo da tenere sotto controllo le distrazioni.

Se vuoi che la passeggiata col tuo amico sia serena e non diventi uno stress per te e lui, segui qualche consiglio:

  • usa regolarmente il guinzaglio
  • evita di farti trascinare: non appena comincia a tirare, fermati immediatamente e non riprendere a camminare finché non viene al tuo fianco e si concentra su di te. Un metodo ancora più efficace consiste nel camminare nella direzione opposta e incoraggiare il cane a seguirti: appena lo farà lodalo e premialo
  • rendi la passeggiata al tuo fianco più stimolante, di modo che “non se ne vada per la sua strada”: parla con voce entusiasta quando cambi direzione e riempilo di lodi quando ti segue restandoti accanto
  • una volta che avrà imparato a camminare sempre al tuo fianco, attribuisci un’etichetta verbale a questo comportamento, come “andiamo”.

Come addestrare un cucciolo al comando “vieni”

Si tratta di un comando salva-vita, perché usandolo puoi evitare che scappi quando è sciolto.

Per iniziare il training bisogna stimolare Fido a inseguirti (agita il suo giocattolo preferito, batti le mani sonoramente, apri le braccia chiamandolo, corri), e una volta che si sarà mosso nella tua direzione lodalo allegramente e ricompensalo immediatamente quando ti raggiunge.

Procedi poi in questo modo:

  • associa questo comportamento al comando verbale “vieni”
  • passa ad addestrarlo in un parco pubblico, in cui è più probabile che venga distratto da suoni, odori e altre creature
  • comincia ad adoperare un guinzaglio allungabile
  • il passo successivo consiste nell’eliminare il guinzaglio: il primo step va eseguito in un ambiente chiuso (magari, con l’aiuto di un’atra persona, potreste chiamare a turno il cane invitandovi a raggiungervi)
  • consolida il comando per tutta la vita.
  • Trattandosi di un comando molto importante, i premi dovranno essere straordinari; mentre MAI dovrai:
  • favorire un’associazione negativa: anche se sei furiosa perché ti è sfuggito al guinzaglio e sei stata costretta a rincorrerlo per cinque minuti buoni, riempilo di lodi quando alla fine obbedisce al comando “vieni”. Ricorda che il cane associa la lode all’ultima cosa che ha fatto, cioè venire da te
  • programmare qualcosa di poco piacevole dopo il “vieni”: se devi fargli il bagno, tagliargli le unghie, pulirgli le orecchie, o altre cose poco piacevoli per lui, non usare il “vieni” (che riserverai a cose divertenti), e va semplicemente a prenderlo
  • agevolare l’associazione “vieni”=fine del divertimento, altrimenti Fido inizierà ad avvicinarsi con maggiore riluttanza: chiamalo, lodalo quando arriva e lascialo “libero” di giocare di nuovo
  • avere fretta che obbedisca a questo comando: è troppo importante per insegnarglielo svogliatamente.

Come educare il cane a non abbaiare

Anche questo comando richiede una certa dose di fermezza (io ad esempio adoro la mia Gaia, ma non sopporto quando abbaia ripetutamente.

Se il cane abbaia quando non desideri, ignoralo finché non si ferma e poi ricompensalo.

Anche in questo caso ci sono cose da NON fare:

  • lanciare una palla o un giocattolo: in questo modo gli insegnerai che, se abbaia, otterrà quello che desidera
  • sgridarlo per farlo smettere: Fido si sentirebbe premiato dalla tua attenzione.

Si tratta solo di alcuni dei numerosi suggerimenti e comandi per addestrare un cane (per conoscere anche gli altri puoi visitare musettifelici.com), ma si tratta della base imprescindibile di qualsiasi intervento educativo.

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